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La Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata, voluta da re Carlo nel 1757, è uno dei luoghi meno conosciuti della nostra regione. Il primo sovrano di Casa Borbone desiderava ardentemente la costruzione di un opificio vicino Napoli in cui si potessero produrre le armi per il suo Regno.

La storia della Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata

Il Vicerè spagnolo aveva deciso di costruire una polveriera al di fuori delle mura di Napoli in seguito ai moti insurrezionali di Masaniello. Avere una fabbrica d’armi all’interno della città poteva rappresentare un serio pericolo, così si decise di spostarla a Torre Annunziata.

La Real Fabbrica d’armi fu costruita vicino a un canale idraulico, il Fosso del Conte, alimentato dall’acqua del vicino fiume Sarno. Si realizzò pure una rete di canali esclusivamente per la nascente Real Fabbrica d’armi.

Nel 1652, sotto la reggenza del Vicerè Iñigo Vélez de Guevara si iniziò la costruzione del primo nucleo della Real Fabbrica d’armi. In seguito re Carlo di Borbone ampliò il progetto e realizzò la Real Fabbrica d’armi così come la conosciamo oggi.

L’architetto Francesco Sabatini, allievo di Luigi Vanvitelli, iniziò nel 1758 i lavori di rifacimento della Real Fabbrica d’armi. Inoltre, allo stesso Vanvitelli si attribuiscono i disegni del primo nucleo.

La Real Fabbrica d’armi è costituita da due cortili, il primo è circondato da edifici a due piani usati come uffici, mentre il secondo da fabbricati che ospitavano le officine.

Ferdinando Fuga nel 1760 completò la costruzione della Real Fabbrica d’armi, che divenne operativa nel 1761, sotto la supervisione di alcuni ufficiali dell’esercito del Regno di Napoli. Il primo comandante della Real Fabbrica d’armi fu il colonnello Luca Ricci.

Fino al 1901, nella Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata furono prodotti i migliori fucili realizzati nel Sud Italia. La produzione della Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata avveniva insieme a quella delle Ferriere Fieramosca e del Polo siderurgico di Mongiana, che fornivano le materie prime necessarie per la fabbricazione delle armi.

Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata: una rete di poli industriali

A Torre Annunziata, oltre alla Real Fabbrica d’armi, fu costruita anche la Fonderia, chiamata anche Ferriera, situata nei pressi del Castello della famiglia d’Alagno, non lontano dal mare.

Gli stabilimenti di Lancusi, dove si producevano gli acciarini, e gli Stabilimenti di Sparanise, dove si fabbricavano le lame per le sciabole e per le baionette, erano alle dipendenze della Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata.

Col passare degli anni, la Real Fabbrica entrò a far parte di un polo industriale, che comprendeva le Officine di Pietrarsa, l’Arsenale di Napoli, la Fabbrica di Piastre da Fucile del Reale Albergo dei Poveri di Napoli, il Regio Opificio di Canne Militari di Poggioreale, la Regia Officina de’ Piastrinai di Lancusi, la Reale Armeria Privata di Sua Maestà e il Regio Arsenale di Palermo.

La Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata aveva alle sue dipendenze anche molti laboratori pirotecnici, come il Laboratorio pirotecnico di Capua, il Laboratorio pirotecnico di Castel Nuovo e i laboratori pirotecnici di Posillipo, Gaeta e Pescara.

Le migliori armi del Sud Italia

La Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata nel 1809 produsse circa 4.000 baionette e 10.000 fucili. Qualche decennio più tardi, nel 1843, furono realizzati circa 3.000 armi da taglio e 11.000 armi da fuoco. Le armi realizzate nella Real Fabbrica di Torre Annunziata erano armi molto pregiate ed erano molto apprezzate in Europa.

Real Fabbrica d'armi di Torre Annunziata: armi da fuoco - Foto tratta da "Perillo, M., Cappuccio, R., Il sogno reale i Borbone di Napoli, guida ai luoghi borbonici della Campania, Edizioni Paparo, 2021"
Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata: armi da fuoco – Foto tratta da “Perillo, M., Cappuccio, R., Il sogno reale i Borbone di Napoli, guida ai luoghi borbonici della Campania, Edizioni Paparo, 2021″

Nella Sala d’Armi della Real Fabbrica possiamo ammirare una settantina di armi da fuoco lunghe, tra cui i fucili Vetterli, Mauser 71, Martin Rumeno e Doersh-Bauwgatten, oltre a daghe, baionette, pistole e sciabole.

Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata: le sue varie vicissitudini

Nella Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata si sono verificati spesso tragici incidenti, come le terribili esplosioni del 1851 e del 1856, che causarono la morte di molti operai. Per questo motivo, Ferdinando II spostò la sede della polveriera da Torre Annunziata a Scafati.

Dopo l’Unità d’Italia, la Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata fu declassata, e venne gestita prima dal Regio Esercito e poi dall’Esercito Italiano. Nel 1901 terminò la produzione di armi da fuoco e la gloriosa Real Fabbrica d’armi del Regno borbonico fu convertita in spolettificio, producendo spolette per uso bellico.

La Real Fabbrica d’armi nel 1977 cambiò nome in “Stabilimento militare di munizionamento terrestre – Divisione spolette”, che divenne nel 1984 “Stabilimento militare Spolette”.

Real Fabbrica d'armi di Torre Annunziata - Foto presa dal libro "Perillo, M., Cappuccio, R., Il sogno reale i Borbone di Napoli, guida ai luoghi borbonici della Campania, Edizioni Paparo, 2021"
Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata – Foto presa dal libro “Perillo, M., Cappuccio, R., Il sogno reale i Borbone di Napoli, guida ai luoghi borbonici della Campania, Edizioni Paparo, 2021″

Attualmente la Real Fabbrica d’armi di Torre Annunziata è gestita dall’Agenzia Industrie Difesa ed è usata per la demolizione degli autoveicoli delle forze armate.

Bibliografia

Perillo, M., Cappuccio, R., Il sogno reale i Borbone di Napoli, guida ai luoghi borbonici della Campania, Edizioni Paparo, 2021

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  1. Luigi Agangi Avatar
    Luigi Agangi

    Molto interessante, grazie per la cronistoria.

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