Erchie è un piccolo borgo della Costiera Amalfitana, frazione del Comune di Maiori, circondato dai Monti Lattari. Gli abitanti sono circa un centinaio, ma ogni estate la popolazione si moltiplica con i tanti villeggianti affezionati alla tranquillità del piccolo centro. Vicinissima a Cetara, dista invece circa 9 km dal centro di Maiori. L’unica strada per accedere a Erchie è una deviazione delle SS163, la nota Strada Statale Amalfitana. Il borgo è caratterizzato dall’essere, quasi totalmente, una grande isola pedonale.

La spiaggia di Erchie, ph. Gerardo Russo.

Tra due torri

Il nome della località deriverebbe, secondo la tradizione, dalla figura mitologica di Ercole. Il villaggio attrae molti bagnanti d’estate per la sua incantevole posizione costiera e le acque limpide. La spiaggia principale è delimitata da due torri, a est troviamo Torre La Cerniola, mentre a ovest ci sono i ruderi di un’altra antica torre, nota come Tummolo, all’interno di una vecchia cava. Sono presenti anche altre spiagge nel territorio, raggiungibili soltanto tramite imbarcazioni.

Torre La Cerniola.

Nel Medioevo vi era presente un’abbazia benedettina, poi distrutta da una tempesta. Oggi, all’ingresso pedonale del borgo, è situata la Chiesa di Santa Maria Assunta.

A misura di pedone

Ciò che caratterizza Erchie, rendendola ancora più “unica” degli altri borghi amalfitani, è l’essere per natura protetta dall’inquinamento e dal caos urbano. La particolare conformazione morfologica fa sì che il cuore del borgo sia accessibile solo attraverso delle scalinate, le quali conducono a piccole stradine pedonali. Una volta entrati a Erchie si è infatti costretti a lasciare la propria autovettura in uno dei mega parcheggi situati dopo le prime curve e poi continuare a piedi sui gradini all’aria aperta. Nei mesi di alta stagione si è a volte impossibilitati del tutto ad accedere, perché i parcheggi esauriscono velocemente i propri posti.

Una scalinata di Erchie.

Un borgo per famiglie

Erchie è così composta da un insieme di case collegate tra loro soltanto attraverso percorsi pedonali. L’impossibilità di circolare in auto nel centro del villaggio ha reso il luogo ideale per le famiglie e i loro piccoli. Anche i più giovani turisti possono ad Erchie raggiungere la spiaggia velocemente da una delle tante casette affittate nei mesi estivi, senza incontrare complicati attraversamenti stradali o i giganteschi bus che collegano le località della Costiera.

Erchie è così perfetta per i bambini desiderosi di giocare all’aria aperta, liberi di scoprire quel piccolo mondo in autonomia. Non c’è poi alcun rischio di perdersi, date le ristrette dimensioni del borgo. Insomma è davvero il posto ideale per i giovanissimi che imparano a muovere i loro primi passi fuori casa.

Siamo lontani dalle automobili sfavillanti che di tanto in tanto sfilano sulla strada statale amalfitana, nei pressi di Positano. Erchie è nascosta più di ogni altro borgo costiero, in quanto riescono a entrarci solo i pedoni. Così le famiglie scelgono il borgo per le proprie vacanze estive, i bambini imparano lì a nuotare e da adulti ricorderanno Erchie come un luogo legato alla propria infanzia, dove poter ritornare bambini.   

La principale “area gioco” di Erchie.

Lo Chalet Arcobaleno

Nel borgo sono presenti pochissimi esercizi commerciali. Diversi sono gli stabilimenti balneari attivi nei mesi estivi, mentre si conta appena qualche ristorante. Una salumeria, un’edicola e qualche altro negozietto completano la vita di Erchie, che d’inverno viene animata dal solo rumore del mare.

Un tempo a Erchie vi era una sorta di movida adolescenziale, in un locale noto come Chalet Arcobaleno, ricordato con affetto dai residenti e dai villeggianti storici. Si trattava di un luogo di ritrovo posto a pochi metri dalla riva e da qualsiasi altro angolo di Erchie, delimitato e protetto da semplici cannucce e teloni. Qualche videogioco, tavoli per giocare a carte e soprattutto un iconico jukebox, simbolo delle vacanze estive di più di una generazione di adolescenti passati da quelle parti. C’era poi ovviamente anche uno spazio circolare in cui poter ballare.

Giovani e giovanissimi sceglievano le canzoni che volevano ascoltare, o dedicare, in un continuo andirivieni tra pista da ballo, tavoli e muretto esterno, sul piccolissimo ponte che attraversa Erchie. La musica arrivava tranquillamente anche fuori. Una surreale atmosfera alla Happy days in salsa amalfitana.

Guardare Erchie dal lungomare

A Erchie non vi è un vero lungomare, ma soltanto una piccolo tragitto panoramico che porta fino all’ex-cava. Passeggiandovi ci si allontana dalla spiaggia e anzi, voltandosi da lì è possibile ammirare la costa come se la si guardasse dal mare o da un’imbarcazione. Ai piedi di questo “semi-lungomare” si ha infatti una scogliera posta a alcune decine di metri dalla spiaggia. Per ammirare Erchie nella sua interezza bisogna così distaccarsene e guardare poi alle proprie spalle.

Erchie vista dal lungomare.

Il panorama di Erchie lo si coglie solo guardando sufficientemente indietro. Si riesce così ad apprezzare un borgo continuamente rivolto alla propria infanzia, che preserva naturalmente gli spazi per giocare e per correre. Oggi lo Chalet Arcobaleno non c’è più, nulla ci vieta però di tuffarci nel suo passato con qualche musica di altri tempi, sfruttando un moderno cellulare a mo’ di jukebox.

Riferimenti:

AA. VV.; Napoli e la costiera amalfitana; 2019

Associazione Uniti per Erchie

Comune di Maiori – Cenni storici

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  1. la milanese :-) Avatar

    A Erchie sono stata in vacanza dal 1970 al 1973. Ed era proprio cosi, io ero adolescente e non c era niente se non una pizzeria al lido, e la pista circolare su cui c era persino l’elezione di Miss Erchie!! che posto meravoglioso!!

  2. Salerno Avatar
    Salerno

    Io vorrei capire, senza polemica, cosa c’entra Erchie con Napoli? Con storie di Napoli, etc
    Inoltre spiegatemi la presunzione, e/o ignoranza geografica, che va avanti da un secolo, (anche nella bibliografia, vedi il libro da voi citato Napoli e la Costiera Amalfitana) dato che a Erchie in particolar modo ci vivono moltissimi Salernitani, è a pochi minuti da Salerno e come tutta la Costiera Amalfitana è in provincia di Salerno, anche morfologicamente la Costa è il naturale prosieguo di quella di Salenro, così come le variazioni dialettiali e la cucina, davvero non capisco, è come se volessi annettere la penisola Sorrentina a Salerno, sarebbe semplicemnte errato!

    1. Federico Quagliuolo Avatar

      Semplicemente perché non parliamo solo di Napoli, ma della Campania intera. Come recita il nostro motto “Innamorati della Campania” che troverai anche sulla homepage.
      Abbiamo dal 2022 anche una testata cartacea chiamata non a caso “Storie Campane” (www.storiecampane.it) e i nostri collaboratori scrivono da ogni provincia della regione: Gerardo, autore dell’articolo, è ad esempio di Pagani. Abbiamo anche collaboratori dal Cilento e da Salerno città, per rimanere nella provincia.

      Veniamo alle spiegazioni tecniche: il sito e la pagina, nati come “Storie di Napoli” e “storienapoli.it” sono stati registrati 10 anni fa e il nome non può più essere cambiato. Vogliamo quindi che sia inteso come uno “Storie di Napoli e Campania”: con soddisfazione siamo felici di constatare che i nostri lettori hanno intuito la nostra evoluzione.

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