La Pinacoteca Provinciale di Salerno meriterebbe di certo maggiore successo. La sua preziosa raccolta di quadri è inserita in un contesto architettonico di grande prestigio storico e culturale. Un classico esempio di dialogo tra contenitore e contenuto. Scopriamola insieme!
Palazzo Pinto
Il Palazzo Pinto, sede della Pinacoteca Provinciale di Salerno, è un edificio del 1600.
Si trova nel cuore del centro storico di Salerno, in Via dei Mercanti. Questa zona, come è facilmente intuibile, rappresentava fin dal Medioevo un importante centro commerciale, a pochi passi dal mare.
Lo stemma nobiliare in marmo della famiglia Pinto è presente sul portale d’ingresso ed accoglie il visitatore. Una volta oltrepassata la soglia si accede tramite uno scalone al primo piano dell’edificio, che accoglie la Pinacoteca Provinciale di Salerno.
Agli inizi del secolo scorso il Palazzo Pinto fu donato all’amministrazione provinciale. Divenne quindi prima sede della Biblioteca Provinciale e poi, a partire dal 2001, accolse le raccolte della Pinacoteca Provinciale di Salerno.
Già a partire dall’ingresso si ha la sensazione di iniziare un piccolo viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio. Lontani dal caos dei negozi dello shopping, è il luogo ideale dove rinforzare la mente e lo spirito.
Le opere della Pinacoteca Provinciale di Salerno
La collezione della pinacoteca è davvero vasta e variegata. Include una serie di dipinti acquisiti nel corso del ‘900 dalla Provincia, oltre ad altri donati dalla famiglia Pinto. Sono opere il cui arco cronologico va dal XV secolo fino al Novecento.
Gli artisti rappresentati hanno tutti a che fare con il territorio, come spesso avviene in una tipologia museale simile. Alcuni di questi artisti costituiscono importanti nomi del panorama della storia dell’arte nazionale.
Alcuni dipinti sono stati recuperati da diverse chiese del territorio, altri sono stati realizzati da artisti nativi della zona. Altri ancora da artisti non campani, anche stranieri, che però hanno trascorso parte della loro vita nella provincia salernitana.
Il Polittico di Buccino di Andrea Sabatini da Salerno è senza dubbio uno dei capolavori della collezione. Rappresenta la Madonna delle Grazie con Sant’Antonio, Sant’Agostino e San Michele Arcangelo. In esso si evince l’influenza di Raffaello, artista con il quale Andrea collaborò.
Ma sono da menzionare anche il Trittico del Maestro dell’Incoronazione di Eboli, l’Assunzione di Cristoforo Faffeo e gli oli su tavola di Severo Ierace. Una ricca collezione di opere del ‘500 e oltre.
Il ‘600 è rappresentato dalla Salomè con la testa del Battista della bottega di Battistello Caracciolo. Ma è da citare anche il suggestivo Sacrificio di Isacco di Francesco Guarino.
Elencare in una articolo tutte le opere conservate alla Pinacoteca Provinciale è davvero complicato. L’invito è quello di visitarla a fondo, per scoprire importanti testimonianze artistiche che oltrepassano anche la soglia del ‘900 con risultanti notevoli.
La Pinacoteca Provinciale di Salerno è un piccolo gioiello incastonato nel fitto tessuto urbano della città “antica”. Visitare le sue sale vale davvero la pena. E senza dubbio la sua bellezza meriterebbe di essere maggiormente valorizzata.
Se sei alla ricerca di luoghi poco conosciuti ma dal grande valore storico-artistico, fa decisamente al caso tuo!
Fonti
- M. A. PAVONE – M. ROMITO (a cura di), Pinacoteca Provinciale di Salerno. I dipinti dal Quattrocento al Settecento, Provincia di Salerno, Salerno 2001.
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