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La protagonista di questa storia è la “Fontana Helvius” di Sant’Egidio del Monte Albino, un gioiello archeologico che forse non tutti conoscono e apprezzano!

Per comprendere al meglio la sua importanza bisogna però raccontare questo piccolo paesino dalla grande tradizione storica.

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Panorama di Sant’Egidio del Monte Albino. Sullo sfondo, i Monti Lattari

Sant’Egidio del Monte Albino

La storia di Sant’Egidio è davvero ricca di personaggi famosi e di eventi chiave della storia dell’Agro Nocerino-Sarnese.

Non è un affatto un caso, infatti, che l’autore de “‘O Surdato Nnammurato“, Aniello Califano, visse gran parte della sua vita in questo luogo (clicca qui per guardare il reportage che abbiamo realizzato sull’argomento).

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Uno scorcio del caratteristico centro storico di Sant’Egidio del Monte Albino

Secoli fa Sant’Egidio del Monte Albino faceva parte del grande agglomerato di “Nocera Sottana” che comprendeva anche Angri e Pagani e che, insieme a “Nocera Soprana”, costitutiva il territorio della grande Nocera de’ Pagani.

Ma il suo territorio è ancora più antico! Le prime testimonianze di un insediamento risalgono all’epoca romana. E la storia della “Fontana Helvius” parte proprio da qui!

La “Fontana Helvius”

La Fontana Helvius di Sant Egidio è uno splendido esempio di arte augustea, unico nel territorio.

Si tratta di una fontana in marmo bianco, ricavata in un unico blocco e con uno specifico programma iconografico.

Sul lato lungo è raffigurata la personificazione del fiume Sarno secondo un modello molto diffuso: un uomo barbuto disteso sul fianco sinistro, coperto solo da un mantello. Il corno che regge nella mano e le tre canne sulla sinistra sono un chiaro riferimento al tema dell’abbondanza.

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La “Fontana Helvius” di Sant’Egidio del Monte Albino. Sul fronte è scolpita in bassorilievo la personificazione del fiume Sarno: un anziano nudo disteso al fianco di piante di papiro. Si tratta di una chiara allusione al tema fluviale.


Sul lato Est, invece, il dio Sarno è rappresentato nelle sembianze di un giovane, forse intento a specchiarsi nell’acqua. Al suo fianco un cagnolino, animale spesso accompagnato a questa tipologia di rappresentazione.

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Nel lato breve opposto, quello occidentale, è invece rappresentato Poseidone, in compagnia di un delfino.

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La simbologia è abbastanza chiara: il nascente fiume Sarno (il giovane col cagnolino rivolto verso il Monte Saro, dove nasce il fiume); la sua maturità (il vecchio barbuto) e il suo arrivo a mare (Poseidone) in direzione dello scoglio di Rovigliano, dove realmente il Sarno si immette nel Tirreno.

Il complesso archeologico intorno al sito

La straordinarietà della Fontana Helvius riguarda anche la sua committenza.

Da ciò che resta dell’iscrizione sul bordo del lato lungo, si legge che il suo committente fu un certo Publius Helvius. Costui era un “ilvir”, cioè un pretore.

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Si trattava di uno dei due magistrati che all’epoca della costruzione della Fontana Helvius amministrava la città romana di Nuceria Constantia.

Fu lui che, a sue spese, fece erigere la Fontana Helvius in quella che potremmo considerare la sua villa, posta ai margini della città romana.

La collocazione originale della Fontana Helvius, dunque, non differisce molto da quella attuale. Nei pressi della fontana, infatti, si trovano i resti di una villa romana, in parte inglobati dall’adiacente Abbazia di S. Maria Maddalena in Armillis.

La scelta iconografica sarebbe una sorta di ringraziamento alle acque del Sarno. È grazie a un suo corso di acqua sotterraneo, infatti, che tutt oggi la Fontana Helvius viene alimentata.

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La piazza del centro storico di Sant’Egidio del Monte Albino dove si trova la Fontana Helvius

L’Agro Nocerino-Sarnese: un bacino culturale di grande valore

La “Fontana Helvius” è solo un’ulteriore prova della ricchezza storico-culturale dell’Agro Nocerino-Sarnese.

Il Battistero di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore, il museo di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Pagani, i culti della della Madonna di Bagni e della Madonna delle Galline.

Questi, e molti altri, sono tutti tesori custoditi gelosamente da questa terra, che può fregiarsi anche di aver dato i natali a un imperatore romano.

Un racconto lungo millenni, di cui la “Fontana Helvius” di Sant’Egidio del Monte Albino è uno dei capitoli più affascinanti e suggestivi.

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Pavimento mosaicato emerso dagli scavi del battistero di Santa Maria Maggiore. Appartiene a una dimora dell’antica città romana di Nuceria

Fonti

  • M. DE’ SPAGNOLIS, Il Sarno e i suoi dei. La fontana di S. Egidio Montalbino: un documento scultoreo per la storia del fiume, in “Studi di storia e geostoria antica”, Università degli Studi di Salerno. Quaderni del Dipartimento di Scienze dell’Antichità. 24″, Milano 2000.
  • M. M. MAGALHAES, Sant’Egidio del Monte Albino. La fontana di San Nicola ed un magistrato di Nuceria Constantia, in “Nuceria. Scritti storici in memoria di Raffaele Pucci”, Altrastampa Edizioni 2006.

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