Edward Morgan Forster fu uno scrittore inglese, noto per aver affrontato i temi delle convenzioni sociali e del conflitto tra classi. Da un suo viaggio a Ravello del 1902, in Costiera amalfitana, trovò l’ispirazione per un suo racconto giovanile: “La storia di un panico”. Il testo fu pubblicato nella raccolta L’omnibus celeste del 1913. Oggi un sentiero montano di Ravello ricorda l’opera di Forster.
La vita di Forster
Forster nacque a Londra nel 1879, in epoca vittoriana. Fu membro del cosiddetto gruppo Bloomsbury, di cui fece parte anche la scrittrice Virginia Woolf, che recensendo L’omnibus celeste scrive: “L’autore ha marinato la scuola per andare nel regno delle fate“. Del sodalizio faceva parte anche il noto economista John Maynard Keynes. Una caratteristica del gruppo, tra le varie, era l’amore per l’Europa meridionale, in particolare per Italia, Francia e Grecia.
Forster in particolare viaggia molto in Italia e in Grecia, dove matura le proprie convinzioni etiche e estetiche. Tratta del rapporto tra Nord e Sud, dell’ottusità borghese, della libertà naturale e intellettuale e del conflitto tra classi. Suo capolavoro è considerato il romanzo Casa Howard, del 1910, oltre Passaggio in India del 1924.
La genesi de “La storia di un panico”
L’autore stesso descrive il particolare contesto in cui nacque il racconto “La storia di un panico”. Si trattava del primo racconto che avesse mai scritto. Dopo aver lasciato Cambridge, Forster aveva trascorso un anno all’estero viaggiando e si trovava nel maggio del 1902 a Ravello.
Fu a Ravello che decise di fare una passeggiata nei dintorni, raggiungendo una valle tra i Monti Lattari, sita a poche miglia al di sopra della cittadina della Costa d’Amalfi. Lì gli affluì improvvisamente quello che sarebbe stato il primo capitolo della sua storia. La sensazione che Forster riporta è quella di una storia che era in attesa che lui arrivasse per rivelarsi.
Forster non poté far altro che tornare subito in albergo e scriverla di getto su carta. Non sembrandogli completo ciò che avevo scritto, avrebbe poi aggiunto altre pagine nei giorni successivi fino a triplicare il contenuto iniziale. L’autore spiega che il tema del racconto gli era arrivato addosso come se si fosse seduto sopra un formicaio.
Il racconto
“La storia di un panico”, oltre a essere nata a Ravello, è anche ambientata nell’incantevole borgo amalfitano.
“La carriera di Eustace, se carriera può dirsi, ebbe certo inizio quel pomeriggio nei castagneti sopra Ravello.” ”Ravello è un posto delizioso dove, in un piccolo delizioso albergo, facemmo conoscenza con alcune incantevoli persone.”
Alcune frasi di Storia di un panico
La trama si basa su una scampagnata tra i castagneti della zona, probabilmente entrando anche nel territorio di Scala, condotta da un gruppo variegato di persone ospiti di un comune albergo a Ravello. Il protagonista è Eustace, taciturno e lunatico ragazzino trascinato a forza nell’escursione dalle sue zie.
“Quel giorno memorabile avevamo fissato di fare tutti insieme un picnic nei castagneti.” “Proseguimmo tutti a piedi fino alla zona più alta della valle che, son venuto a sapere, si chiama precisamente Vallone Fontana Caroso.” “Laggiù, lontano, nel fondo della valle riuscivamo sì a vedere Ravello e il mare, ma era questo l’unico sogno di un altro mondo.”
Frammenti di Storia di un panico
Un’idilliaca sensazione di pace e simbiosi nella natura viene rotta una zampata di vento, cui segue una grande sensazione di paura, descritta da Forster come la paura che sono capaci di provare solo le bestie e non gli esseri umani. Dopo una fuga, seguita al grande spavento, si perdono le tracce di Eustace. Una volta ritrovato, il ragazzo si mostra come una persona completamente diversa nel suo approccio all’ambiente circostante. Eustace sembrerà essere quasi posseduto dalla spirito della natura, come se appartenesse al bosco.
Il sentiero dedicato a Forster a Ravello
Il Comune di Ravello ha recentemente inaugurato un percorso naturale che da Piazza Duomo conduce a Fontana Carosa, riprendendo i passi che hanno ispirato La storia di un panico, in un sentiero dedicato proprio all’autore britannico, chiamato “E.M. Forster – Fontana Carosa” . L’itinerario arriva fino a circa 650 metri slm, nei pressi di Colle Unzeri.
Il percorso rientra nel progetto Ravello Grand Tour, che ha tracciato diversi sentieri ispirati proprio agli intellettuali che hanno reso celebre il borgo nel mondo. Oltre al percorso dedicato a Forster troviamo anche altri sentieri dedicati a W.R. Wagner, Pierpaolo Pasolini, M.C. Escher e Gore Vidal. Le rete sentieristica organizzata dal Comune di Ravello è disponibile anche attraverso una mappa accessibile digitalmente.
La natura contro il viver borghese
Diversamente dalle molte opere che sono state composte in Costiera amalfitana, La storia di un panico utilizza i luoghi non solo come ispirazione anche come ambientazione del racconto. Pensiamo ad esempio a Ibsen che nella sua Casa di bambola, scritta ad Amalfi, si limita a citare Capri in una parte della storia.
La storia di un panico è invece direttamente ambientata nel luogo in cui è stata scritta e tratta tra l’altro proprio di un’escursione fatta in montagna. Quasi obbligata la scelta di dedicare un sentiero a Forster da parte dell’amministrazione comunale.
La natura di Ravello si fa protagonista nel racconto. Un ragazzo pigro, forse oppresso da una famiglia borghese in cui Forster rivede convenzioni e ideali vetusti, viene risvegliato dalla natura dei castagneti e iniziato a una nuova vita. La borghesia, incapace di raccontare la poesia della natura, ne esce sconfitta e incapace di comprendere il ragazzo. Emerge una Costiera che non può essere vissuta con un comodo pic-nic in un tranquillo giorno di vacanza.
Tutto nasce, come raccontato da Forster stesso, da un’improvvisa ispirazione dell’autore durante una passeggiata. Come se la la Costiera non potesse far a meno di raccontarsi, catturando e trasformando chi si ostina a credere che possa essere questa un semplice luogo dove trascorrere le vacanze.
Bibliografia:
Edward Morgan Forster; L’omnibus celeste; 1913
John Colmer; E.M. Forster: The personal voice; 2021
Federica Troisi; Edward Morgan Forster e l’Italia; 1974
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