Monastero di Sant'Anna

Visitare il Monastero di Sant’Anna a Nocera Inferiore è come un viaggio nel tempo, ricco di tesori e di nomi altisonanti, con importanti manufatti artistici di varie epoche. Trattasi di una chiesa fondata al tempo degli Angioini dove si conservano le tele dei tre pittori della famiglia Solimena (unico caso al mondo!), oltre a un meraviglioso ciclo tardogotico di grande prestigio. Iniziamo il viaggio!

Monastero di Sant'Anna
Esterno dell’attuale ingresso al Monastero di Sant’Anna. Alle spalle, le pendici della Collina del Parco, che ospita numerosi edifici sacri di grande prestigio. Foto di Mariano Rocco.

La storia del Monastero di Sant’Anna

Il Monastero di Sant’Anna, sin dalla fondazione, ha assunto una grande importanza sia religiosa che politica. Venne costruito nel 1282 per volere del Vescovo dell’Antica Diocesi di Capaccio il quale era anche cancelliere di Carlo II d’Angiò, re di Napoli. Già questo denota l’importanza del territorio per il regno, in quanto luogo di snodo tra i principali centri della regione.

Il Monastero fu prima affidato all’Ordine delle Canonichesse lateranensi per poi passare al dogma domenicano di Clausura. L’intitolazione a Sant’Anna fu adottata per suggellare il legame tra gli Angioini e la dinastia ungherese. Nella lunetta affrescata posta esternamente alla chiesa, e datata XVI secolo, è raffigurata l’iconografia della Sant’Anna Metterza (“mi è terza” in quanto si trova in compagnia della Vergine e del Bambino Gesù). L’affresco è stata attribuito, con diversi punti interrogativi, ad Andrea Sabatini da Salerno.

Monastero di Sant'Anna
Foto di Mariano Rocco.

Inizialmente la basilica prevedeva tre navate, ma poi, anche a causa dello stato di abbandono in cui l’edificio verteva agli inizi del XVII secolo, l’edificio fu ristrutturato e ridimensionato: da tre navate si passò a una sola navata con copertura a crociera e decorazioni in stucco e affreschi.

Dagli Angiò ai Solimena: il Monastero di Sant'Anna a Nocera

Il meraviglioso ciclo pittorico del Miracolo dell’Impiccato

Il ciclo pittorico più suggestivo e interessante della chiesa di Sant’Anna a Nocera Inferiore è collocato nella sala a sinistra della navata unica della chiesa, che in origine costituiva una delle due navate laterali. Questo spazio accoglie affreschi tardogotici di qualità pregiata, oltre che il ciclo del Miracolo dell’Impiccato con San Giacomo in qualità di protagonista.

Dagli Angiò ai Solimena: il Monastero di Sant'Anna a Nocera
Dagli Angiò ai Solimena: il Monastero di Sant'Anna a Nocera
Dettaglio con figure di santi della sala del Miracolo dell’Impiccato.

Una vera testimonianza di maestria pittorica, che raggiunge il suo apice nel Miracolo dell’Impiccato, collocato nell’intradosso dell’arco ogivale. Parte di questo ciclo, rinvenuto nel 1990, è andato perso a causa della messa in sicurezza della struttura. Il fatto che a Nocera Inferiore, come in altri luoghi del territorio, sia presente un ciclo inerente le storie di San Giacomo, testimonia l’importanza che assumeva, più di oggi, il pellegrinaggio dei fedeli verso Santiago di Compostela, in Spagna.

La storia ha come protagonisti padre, madre e figlio partiti per il pellegrinaggio verso Santiago dalla Germania. Dopo essersi fermati in una locanda per una notte, il giovane fu truffato da una giovane fanciulla la quale, vedendosi rifiutata dal ragazzo, nascose una coppa d’argento nella sua borsa e lo fece arrestare dalle guardie. Il giovane ragazzo fu condannato a morte per impiccagione per poi essere salvato miracolosamente sul patibolo per grazia di San Giacomo, apparso all’ultimo per sorreggere i piedi del condannato.

Le varie scene del ciclo si susseguono con uno stile quasi “vignettistico”, traendo ispirazione alla pittura giottesca per quanto riguarda la collocazione spaziale delle figure, l’accenno di prospettiva, il realismo e la tridimensionalità.

Dagli Angiò ai Solimena: il Monastero di Sant'Anna a Nocera

Le altre opere custodite a Sant’Anna

La chiesa di Sant’Anna è unica al mondo in quanto accoglie contemporaneamente le opere della famiglia Solimena tutta. In primis Francesco Solimena, tra i maggior rappresentati della cultura tardobarocca nel Meridione d’Italia, attivissimo nel territorio salernitano. Egli nel 1728 donò alle sue nipoti, monache che soggiornavano nel monastero, la grande tela della Madonna del Rosario, tutt’oggi presente.

Anche il padre di Francesco, Angelo Solimena, lasciò nel 1689 una tela con l’Incoronazione di Sant’Anna, inizialmente collocata sull’altare principale. Per concludere, anche il nipote Orazio, anch’egli pittore seppur più modesto negli esiti, realizzò una tela con l’Adorazione dei Magi. Insomma, un trio di artisti che non ha eguali.

Dagli Angiò ai Solimena: il Monastero di Sant'Anna a Nocera
Navata centrale (ed unica) dell’attuale chiesa di Sant’Anna, figlia della ristrutturazione del XVII secolo. Tra le decorazioni in stucco spiccano le tele realizzate dai tre rappresentanti della famiglia di pittore dei Solimena: Angelo, Francesco e Orazio.

Ma il complesso di Sant’Anna non finisce di stupire! Le testimonianze artistiche di alto livello sono tante e ricoprono diversi secoli, a testimonianza del ruolo centrale del complesso lungo un ampio arco temporale. Nella stanza della ruota, che si presume un tempo facesse parte della chiesa originaria si trovano dei bellissimi affreschi del XIV secolo di Roberto d’Oderisio. Raffigurano la crocifissione (parete di fondo) e il tetramorfo su cielo stellato (soffitto).

Dagli Angiò ai Solimena: il Monastero di Sant'Anna a Nocera

Tornando nella chiesa, specularmente rispetto alla stanza col ciclo pittorico dell’Impiccato, si trova un interessante sepoltura monumentale (con sarcofago trafugato) della famiglia salernitana dei Capograsso, consistente in un arco polilobato con affreschi che ricoprono l’estradosso, l’intradosso e la parete di fondo, con la scena dell’Annunciazione.

Dagli Angiò ai Solimena: il Monastero di Sant'Anna a Nocera

La collina del Parco: un luogo ricco di tesori

Insomma, il complesso della Collina del Parco di Nocera Inferiore, le cui pendici occidentali ospitano il Monastero di Sant’Anna, è un vero patrimonio storico-culturale da preservare e valorizzare. Nel giro di poche centinaia di metri sono presenti importanti edifici architettonici: il convento di Sant’Antonio (con annesso Museo Archeologico Provinciale), la chiesa di Sant’Andrea (con il monumento funebre di Alfonso Carafa), e il Castello, i cui ruderi raccontano una storia di papi, re e congiure.

Un luogo da visitare, contemplandolo con la calma che bellezze del genere richiedono. Un’esperienza da assaporare lentamente, magari partendo proprio dal Monastero di Sant’Anna.

Un ringraziamento speciale a Raffaele Alfano, Massimiliano Giordano e Mariano Rocco.

Bibliografia

  • Ruggiero Gerardo, Il monastero di Sant’Anna di Nocera. Dalla fondazione al concilio di Trento, Pistoia, 1989.
  • Ruggiero Gerardo, Un monastero di provincia nell’età moderna, Sarno, 1995.
  • Ruggiero Gerardo, Il monastero di Sant’Anna di Nocera nell’Età Moderna e Contemporanea, Nocera Inferiore, 2015.
  • Zarra Carmine, Itinera peregrinorum negli affreschi del complesso monastico di Sant’Anna a Nocera Inferiore, Compostella, rivista del Centro Italiano di Studi Compostelliani, 36, 2015, pp. 4-14.

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