Palazzo Spinelli

Palazzo Spinelli di Laurino è l’unico palazzo di Napoli ad essere stato progettato a pianta ellittica da Luigi Vanvitelli, andando a ricreare nel cortile d’ingresso uno spazio molto suggestivo. Questo palazzo oltre ad avere una struttura particolare ha anche dei residenti che lo sono. La leggenda racconta, che ai suoi interni ci abiti un fantasma che appare e scompare sulla balaustra interna al cortile: è Bianca, la giovane e sfortunata damigella di Palazzo Spinelli che vi aspetta in via dei Tribunali numero 362.

Palazzo Spinelli, ingresso a pianta ellittica

La sfortunata storia di un’orfanella

Questa storia non segue poi un copione tanto diversa dalle altre: c’è un personaggio buono e uno cattivo, gelosia e tradimento, ingiustizia e vendetta. Bianca un’orfana era poco più di una ragazzina quando venne presa in custodia da Trojano Spinelli, duca di Aquara, per fare da damigella alla moglie Lucrezia e tutti insieme abitavano a Palazzo Spinelli.

La moglie del Duca era una donna capricciosa, lunatica e divorata dalla gelosia verso la giovane Bianca. Lucrezia sospettava in una tresca amorosa tra la giovinetta e il marito, in quanto lo stesso riservava non poche premure a quella ragazzina. La donna ne ebbe la certezza quando il Duca in partenza per la guerra, salutò la giovane damigella con uno sguardo intenso, in cui traspariva tutto l’affetto e la compassione che Trojano provava nei confronti di quella dolce orfanella.

Quello sguardo fu per Lucrezia il pretesto per punire e far sparire dalla sua, ma soprattutto dalla vita del marito, la piccola Bianca. Ordinò che la sua damigella fosse murata viva all’interno del palazzo, facendola morire di fame e di stenti. Durante la sua esecuzione la ragazza non rimase in silenzio e gridò tra la rabbia e la frustrazione: “Famme pure mura’ viva, ma in allegrezza o in grannezza tu me vidarraje” cioè, “fammi pure murare viva, ma nei momenti di gioia e quelli di dolore tu mi vedrai”.

Palazzo Spinelli è da all’ora abitato dal fantasma di Bianca che ha tormentato per secoli i discendenti dalla famiglia Spinelli, apparendo e scomparendo sulla monumentale scalinata interna. Si racconta che dopo la morte della giovane, Lucrezia Spinelli fu costretta a scappare via dalla sua residenza. Inoltre, tre giorni prima di una disgrazia, il fantasma dell’orfana compariva alle donne della famiglia Spinelli, mentre prima di un evento felice si racconta apparisse agli uomini.

Palazzo Spinelli, un’opera di architettura unica tra i palazzi napoletani

Passeggiando lungo il Decumano Maggiore in via dei Tribunali numero 362, non si può non notare un maestoso portone d’ingresso facilmente riconoscibile grazie alla grande aquila ad ali spiegate, da cui svetta lo stemma della casata degli Spinelli. Il portone apre le sue porte a Palazzo Spinelli, unico a Napoli a presentare un cortile d’ingresso a forma ellittica progettato da Luigi Vanvitelli.

Il palazzo è risalente al XVIII secolo e sarebbe il riusato dell’unione di due palazzi contigui, prima di appartenere agli Spinelli si pensa fosse appartenuto al famoso umanista Giovanni Pantano.

Il cortile circolare, a cui prima abbiamo fatto riferimento, è adornato da statue di meravigliosa bellezza e da un antico e grandioso orologio. Notevole è lo scalone a doppia rampa con duplice prospettiva, progettata da Ferdinando Sanfelice, inoltre la residenza possiede al suo interno la cappella della famiglia Spinelli.

Lo splendore del palazzo era conosciuto in tutta la città non solo per le sue particolari forme architettoniche, ma anche per i suoi splendidi giardini; ad oggi la residenza versa in uno stato di degrado in cui sarebbero utili dei lavori di ristrutturazione almeno per preservare la bellezza e la particolarità del cortile interno.

Bibliografia 

Vittorio Gleijeses, Chiese e palazzi, della città di Napoli, La buona Stampa, 1978

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