Quella della Napoli esoterica è la ricerca e la scoperta di luoghi, miti, palazzi, personaggi che, probabilmente loro malgrado, hanno reso il capoluogo campano ancora più misterioso e affascinante.
Da dove deriva la Napoli esoterica?
La domanda che è lecito farsi è: perchè si parla di esoterismo napoletano o, per meglio dire, della Napoli esoterica?
Con la definizione di “Napoli esoterica” si intende la scoperta della città, anche con visite guidate, attraverso luoghi che – oltre la la storia, l’arte e la cultura – sono caratterizzati da miti e leggende vicine al mondo esoterico, del mistero e dell’occulto.
La città di Napoli è sicuramente ricca di leggende e di personaggi che sono da sempre accompagnati da un alone di mistero.
Il centro storico cittadino, in ogni chiesa, in ogni palazzo, quasi in ogni angolo, nasconde qualcosa di estremamente misterioso.
Ma non solo luoghi, anche personaggi come il Munaciello, o le Janare, o come il Principe di San Severo, su cui si è scritto di tutto: sono ancora molteplici le ipotesi sulla sua natura investigativa legata al mondo dell’occulto, del mistero e alla sua passione per l’alchimia. Esistono infatti, diverse teorie sull’origine della macchine anatomiche.
Ma si tratta di macchine anatomiche acquistate in un mercato oppure della sua servitù sulla quale è stato fatto chissà quale esperimento?
Ipotesi diverse sono state avanzate anche sulla perfezione del Cristo Velato: sul capolavoro del Sammartino non mancano teorie che vogliono il velo posato sul corpo del Cristo realizzato con una qualche pozione che abbia marmorizzato.
La Guglia dell’Immacolata e Piazza San Domenico Maggiore
Nell’area dei Decumani, le due piazze maggiori, Piazza del Gesù Nuovo e Piazza San Domenico Maggiore, sono scrigno di segreti e misteri.
In Piazza del Gesù, si erige la Guglia dell’Immacolata.
Complice il sole al tramonto, infatti, se ci si mette col naso all’insù a guardare la statua della Vergine, si vedrà, incredibilmente, l’iconografia tradizionale della morte: una Signora con la falce.
Scendendo il decumano e spostandosi in Piazza San Domenico Maggiore, i misteri si infittiscono e i fantasmi – col buio – iniziano a far sentire le loro voci, o per meglio dire, le loro grida.
Sono quelle della nobile Maria D’Avalos, uccisa a pugnalate dal marito insieme al suo amante, il duca Fabrizio Carafa. Era il 18 ottobre 1590.
Da quella notte, la giovane donna vaga intorno la piazza alla ricerca del suo amore perduto, le sue grida disperate e di dolore si odono soprattutto nelle notti di luna piena.
Insomma, il fantasma di Maria D’Avalos, ancora piange d’amore.
Palazzo Spinelli: il fantasma di Bianca
Bianca era una giovane damigella della Duchessa Lorenza Spinelli, accolta al palazzo proprio dal Duca e da lui stesso posta al servizio della moglie.
Una leggenda racconta che la duchessa avrebbe murato viva la ragazza, a seguito di un tenero sguardo incrociato col Duca.
Il fantasma di Bianca, vaga ancora oggi nel palazzo.
Munaciello e Janare: da sempre nelle case dei Napoletani.
Munaciello e Janare. Sono loro i primi personaggi dei misteri napoletani: in particolare il monaciello, protagonista di tante avventure casalinghe.
Sceglie una casa nella quale vivere, piano piano – a modo suo – rivela la sua presenza, generalmente benevola, al contrario delle Janare.
Le Janare sono donne bellissime ma perfide, vendicatrici, estremamente enigmatiche.
Napoli esoterica: quali conclusioni?
Per una città dinamica come il capoluogo campano, non esistono conclusioni.
L’esoterismo napoletano è nato col mito della città e vive con lei.
Dal mito di Partenope e attraversando tutta la storia napoletana, si ritrova sempre almeno un personaggio che ha lasciato la sua impronta e, perchè no, le sue grida, i suoi segreti, i suoi esperimenti.
Sin dall’imbrunire, e nel mentre che cala la notte, Napoli cambia la sua veste: il caos che ne caratterizza le giornate, improvvisamente si tace e un velo si stende sulla città.
Le luci delle strade si mescolano a quelle dei palazzi e delle insegne dei negozi, spezzano il buio, quel buio che è luce per quelle anime ancora vaganti, quei fantasmi napoletani che di notte popolano la città.
“Quando sarò morto tornerò a Napoli a fare il fantasma, perchè qui la notte è indicibilmente bella“.
Hans Christian Andersen
Sitografia
https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5654
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