Nella piazza principale di Cerreto Sannita c’è una fontana nata a Napoli. Si tratta della Fontana dei Delfini che, da 200 anni, trascorre placidamente la sua “pensione” nel Sannio, un po’ come una persona che non vuole più avere nulla a che fare con la città dopo una vita frenetica.
Per circa 3 secoli è stata infatti protagonista di uno dei periodi più violenti e turbolenti della storia di Napoli: quando si trovava a Piazza Mercato ha guardato le gesta di Masaniello e della folla inferocita, ha sopportato i colpi i soldati spagnoli che ruppero il naso a Marianna ed ha osservato da vicino il caos delle frequentissime rivolte del popolo durante il periodo vicereale, quando Piazza Mercato era il luogo delle esecuzioni capitali.
Da Masaniello a Cerreto Sannita
Il trasferimento della fontana dei delfini da Napoli a Cerreto è figlio di due circostanze: da un lato, Piazza Mercato fu completamente distrutta da un incendio nel 1781, dall’altro la provincia sannita, durante la dominazione francese di Napoli, subì diversi interventi di miglioramento urbanistico.
Il Comune di Cerreto Sannita, immaginando di rinnovare l’estetica della piazza principale del paese, mostrò interesse verso la fontana dei delfini napoletana che, nella nuova configurazione di Piazza Mercato, sarebbe stata demolita a breve. L’affare si fece.
I Decurioni di Cerreto, che erano l’autorità amministrativa locale, non acquistarono però l’intera fontana, che sarebbe stata eccessivamente costosa e difficile da spostare per settanta chilometri, per giunta attraversando sentieri sconnessi e infestati dai briganti.
Il contratto di acquisto indicava con precisione che sarebbero stati acquistati solo i fregi, la pigna e tutti gli elementi caratteristici del monumento napoletano, mentre il basamento cinquecentesco in piperno sarebbe rimasto al Comune di Napoli che, ormai nudo, fu demolito.
Non è proprio la fontana dei delfini originale!
La fontana, nella forma che vediamo oggi, è recente. Fu costruita da un muratore cerretese, tale Biagio Ciccarelli, e arricchita con tutti i fregi antichi dell’originale fontana di Piazza Mercato che, secondo alcuni storici, si ritiene sia quella dalla quale Masaniello arringava la folla. Si potrebbe dire che si tratta di un Frankenstein, ma riuscito benissimo.
Ragionando in termini meramente economici, i cerretesi fecero una scelta eccellente: acquistando solo i fregi, da un lato ottennero un forte sconto sul prezzo d’acquisto della fontana, dall’altro ottimizzarono le spese e i tempi di trasporto da Napoli. Il contratto fu infatti perfezionato nel 1812 e un anno dopo la nuova fontana dei delfini era già lì, a far bella mostra di sé nella piazza principale del paese.
Fu spostata una seconda volta, questa volta per intero, dopo la Prima Guerra Mondiale. Inizialmente si trovava davanti alla chiesa, poi è stata posizionata davanti all’attuale Palazzo del Genio.
Ed oggi, fra giochi di luce e zampilli d’acqua dalla bocca dei delfini, la fontana è un piccolo pezzo della storia di Napoli nel cuore del sannio.
-Federico Quagliuolo
La storia è dedicata a Maria Grazia Cozzolino per la sua generosità nel sostenere Storie di Napoli. Aiutaci anche tu con una donazione!