Molti pensano che le risse da stadio siano un fenomeno recente, ma si sbagliano! Circa duemila anni fa si verificò una storica zuffa tra gli abitanti di Pompei e Nocera rimasta nella leggenda. Che si tratti forse del primo scontro tra tifoserie della storia?
Pompei e Nocera sull’orlo della crisi
Il primo a narrare la rissa tra Pompei e Nocera fu Tacito nei suoi Annales. Prima di leggerlo, però, è utile fare una piccola premessa di contesto. Nel I secolo d.C. il rapporto tra Pompei e Nocera Constantia non era affatto idilliaco. I pompeiani recriminavano una serie di territori agricoli che Nerone aveva loro sottratto a favore proprio di Nocera. I nocerini, invece, pur rimanendo fedeli all’imperatore, mal digerirono il loro declassamento in colonia romana (con il conseguente cambio di toponimo della celebre Nuceria Alfaterna in Nuceria Constantia). Per di più Nocera invidiava ai pompeiani il grande anfiteatro, di cui era priva.
Insomma la situazione era sull’orlo di una crisi e aspettava solo una scintilla per poter scoppiare definitivamente. Nel 59 d.C. Livineio Regolo, uomo dalla reputazione non proprio integerrima (Orlando lo descrive come un “soggettaccio, un attaccabrighe, un poco di buono”!) organizzò uno spettacolo gladiatorio a Pompei, invitando alcuni cittadini di Nocera ad assistervi. L’occasione ludica, però, fu il pretesto per l’acuirsi delle tensioni tra i due popoli e dagli spalti dell’anfiteatro pompeiano scaturì una rissa che assunse col tempo dimensioni ragguardevoli.
Parola di Tacito!
…di piccola contesa tra i Nocerini e i Pompeiani uscì molto sangue nella festa degli accoltellamenti che faceva Livineio Regolo […] dalle insolenze castellane vennero alle villanie, a’ sassi, all’armi, e vinse la plebe pompeiana, che aveva la festa in casa. Molti Nocerini furon portati in Roma fediti o storpiati o morti, e pianti da’ lor padri e figliuoli
Queste sono le parole che Tacito utilizza nei suoi Annales per descrivere l’episodio della rissa. Come raccontano anche altre fonti, i pompeiani ebbero la meglio dato che giocavano “in casa“. Diversi nocerini persero la vita, altri rimasero gravemente feriti e furono costretti a fuggire.
La vicenda non passò di certo inosservata al senato il quale, un po’ come i moderni tribunali sportivi, emise una serie di provvedimenti sanzionatori: innanzitutto si vietò l’organizzazione di simili eventi in città per ben dieci anni (una sorta di squalifica del campo ridotta poi a due anni); quasi tutti i collegia (associazioni, corporazioni e simili) furono sciolti; Livineio Regolo, considerato il vero colpevole della vicenda, fu esiliato insieme ai suoi collaboratori.
Una “fotografia” dell’accaduto
La rissa ebbe una grande eco al tempo, come testimoniato da numerose fonti, non solo letterarie. Celebre è l’affresco, oggi conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, proveniente da una casa romana nel Parco Archeologico di Pompei. Il titolo dell’affresco è Zuffa tra pompeiani e nocerini e si tratta di un’opera unica nel suo genere.
Una delle sue particolarità sta nel ritrarre un evento realmente accaduto pochi anni prima. Rappresenta la fase già avanzata dello scontro, con i tafferugli dilagati anche fuori dall’anfiteatro. È una vera e propria fotografia antica nella quale si possono scorgere tantissimi dettagli: le decorazioni in finto marmo dell’arena, le bancarelle esterne, le iscrizioni delle compagnie di spettacolo sulla destra, l’esatta struttura dell’edificio che ritroviamo tutt’oggi. Un’opera davvero eccezionale, senza precedenti. Una testimonianza viva di una vicenda tragica ma al tempo stesso curiosa.
I campanilismi resistono anche ai giorni nostri, questo è certo. Ma un derby così acceso tra Pompei e Nocera è davvero difficile che si ripeta, e menomale!
Fonti
- G. Orlando, Storia di Nocera de’ Pagani, Editrice Gaia, 2018.
- Tacito, Annales
- M. De Bernardi, La rissa del 59 d.C. nell’anfiteatro pompeiano alla luce di un nuovo ritrovamento archeologico, in “RatioIuris.it”, 26 marzo 2019.
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