Santa Patrizia è uno dei 52 santi protettori della città di Napoli. Il giorno in cui si celebra è il 25 agosto, ma la Santa compie il miracolo della liquefazione del sangue ogni settimana, precisamente tutti i martedì intorno alle ore 15. Esatto sì, il suo prodigio consiste nel far sciogliere il sangue, proprio come il santo principale di Napoli, il nostro San Gennaro. I due santi sono quindi in competizione? Scopriamo di più sulla storia della Santa.
Com’è arrivata a Napoli Santa Patrizia?
La sua esistenza, breve e scarna di notizie, si dice sia iniziata nel 664 d. C., in una ricca e nobile famiglia di Costantinopoli. Probabilmente era una delle discendenti di Costantino e quindi il destino prevedeva per lei un matrimonio imperiale, di quelli più politici che d’amore. Per evitare le nozze reali, scappò a Napoli con la nutrice Aglaia e alcuni Eunuchi, e visse nell’anonimato nella città partenopea. Successivamente si recò a Roma per ricevere da papa Liberio la benedizione verginale.
Alla morte dell’imperatore tornò a Costantinopoli, dove rinunciò a ogni diritto sulla corona imperiale e distribuì i suoi beni ai poveri. In quest’occasione si fece donare dalla madre dell’imperatore, Elena, un pezzo di un chiodo della croce di Cristo, che lei stessa aveva portato da Gerusalemme, che fu fuso con altro metallo per ricreare un chiodo intero. Quando Patrizia arriverà a Napoli, lo porterà con sé. Questo veniva esposto ogni Venerdì Santo, momento in cui diventava rosso come il sangue e aveva poteri miracolosi.
Torniamo, però, alle peregrinazioni di Patrizia. Con la volontà di compiere un pellegrinaggio verso la Palestina, si imbarcò nuovamente. Una tempesta però la dirottò verso l’isolotto di Megaride, primo nucleo abitativo della città di Napoli, dove trovò riparo. Nelle grotte sottostanti il Castel dell’Ovo si sarebbe instaurata la prima comunità di preghiera e di assistenza verso i bisognosi legata alla figura di Santa Patrizia.
Da poco arrivata a Napoli si ammalò gravemente e qui spirò il suo ultimo respiro, secondo la leggenda il 25 agosto 685 d.C.. La sua nutrice Aglaia, avvertita in sogno da un angelo, ne dispose il corpo su un carro tirato da buoi, che, spontaneamente, senza alcuna guida, la portarono alla chiesa dei Santi Nicandro e Marciano, dove fu sepolta. Con i soldi che Patrizia stessa aveva destinato a questo scopo, la nutrice iniziò in questo luogo dei lavori di rinnovamento della chiesa: qui continuarono a vivere la seguaci di Santa Patrizia, dette appunto le “patriziane”.
Santa Patrizia, protettrice delle donne in cerca di marito
Nel 1625 Santa Patrizia fu nominata patrona di Napoli e nel 1642 la sua statua d’argento fu condotta al Duomo di Napoli. In città le venne dedicato un monastero che fu però soppresso nel 1808. Suor Maria Pia, una sua fedele devota, riuscì a creare una comunità a Napoli dedicata alla Santa, inizialmente in via dei Tribunali. Successivamente, però, la comunità dovette spostarsi a causa della costruzione del Policlinico nel 1918: oggi l’Università vi ha collocato gli istituti di anatomia e patologia. Arredi e dipinti della chiesa di Santa Patrizia sono oggi sparsi tra altre chiese o musei della città.
Se ogni co-protettore a Napoli ha un ruolo specifico per aiutare San Gennaro, a Santa Patrizia spetta il compito di proteggere ed aiutare le donne in cerca di marito, che si recano durante l’anno sulla sua tomba a pregarla, al fine di ricevere un buon matrimonio. Ma è anche la protettrice dei naviganti, delle partorienti e dei bisognosi. E’ la sua biografia a spiegare il perché di questi compiti: la giovane età in cui è morta, il rifiuto di un matrimonio che per lei non era “buono”, il naufragio in mare, la devozione verso i bisognosi. A Napoli i santi protettori li cerchiamo con l’esperienza!
Il sangue miracoloso di Santa Patrizia
A Napoli, ancora oggi, da più di 1300 anni, la devozione è forte. Sono conservati a Napoli, nel complesso monumentale di San Gregorio Armeno un dente e il sangue miracoloso di Santa Patrizia, custoditi dalle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia.
Si racconta che un fedele, desiderando una reliquia del corpo della Santa, le staccò un dente. Dalla bocca di Patrizia fuoriuscì sangue come se fosse un corpo vivo.
Per l’enorme meraviglia, il sangue venne raccolto in due ampolline, ancora oggi custodite, dalle quali si assiste ogni anno, il 25 agosto, e ogni martedì dell’anno intorno alle ore 15, al “miracolo”, ovvero lo scioglimento dei santi grumi.
Ecco perché il nome di Santa Patrizia è accostato a quello di San Gennaro: entrambi campiono il miracolo della liquefazione del sangue.
Bibliografia
Yvonne Carbonaro, Storia delle donne di Napoli, Kairòs edizioni, 2021.
Patrizia di Costantinopoli, su Santi, beati e testimoni.
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