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Tra le strade di Sorrento è presente un Museo Outdoor, visitabile liberamente a cielo aperto, con la pioggia o con il sole. Si tratta di un’iniziativa lanciata da un’associazione locale dedita all’arte contemporanea, che è stata capace di inserire le opere sinuosamente, in una città già costellata di bellezza. Le installazioni artistiche, insieme alle tante tracce di Lucio Dalla che riecheggiano qua e là, rendono Sorrento un’inedita città-museo.

Sorrento loves Art di Tvboy – Museo Outdoor di Sorrento. Ph. Gerardo Russo.

Il Museo Outdoor

L’idea di un percorso museale all’aperto nasce nel 2018 da SyArt, associazione culturale che gestisce l’omonoma galleria nel centro di Sorrento, durante la seconda edizione del SyArt Sorrento Festival. Il Museo Outdoor avrebbe accolto negli anni opere di arte contemporanea ammirabili all’aperto, tra i palazzi, le strade e le ville, ponendosi l’obiettivo di diventare uno strumento al servizio della collettività.

L’opera di Tvboy

All’ingresso della Villa Comunale troviamo l’opera “Sorrento loves Art”, realizzata dallo street artist di origini palermitane Tvboy. L’artista sceglie di rappresentare Lucio Dalla, Sophia Loren e Enrico Caruso nel murale, ognuno legato alla città da una storia differente. A Sorrento, infatti, Lucio Dalla scrisse la sua celebre “Caruso”, dopo aver alloggiato nello stessa camera che aveva ospitato il grande tenore Enrico Caruso, che qui trascorse gli ultimi giorni di vita. Sophia Loren si lega invece alla città per l’iconico film Pane, amore e… del 1955, ambientato proprio a Sorrento, dove l’attrice balla “Mambo italiano” con Vittorio De Sica.

La natura di Dalya Luttwak

Global Warning: The First Mangrove in Venice – Museo Outdoor di Sorrento. Ph. Gerardo Russo.

In Via San Francesco e all’ingresso di Villa Fiorentino ci sono le opere di Dalya Luttwak. L’artista israelo-americana è solita realizzare sculture monumentali in acciaio che rappresentano le radici di piante e alberi. L’opera di Villa Fiorentino è in particolare una scultura commissionata all’artista per la 16° edizione della Biennale di Architettura di Venezia 2018, intitolata “Global Warning: The First Tropical Mangrove in Venice”.

L’opera rappresenta un sistema di mangrovie, formazione vegetale tipica degli ambienti tropicali, volta a evidenziare i rischi del cambiamento climatico. Le mangrovie non crescono infatti a Venezia, ne tantomeno a Sorrento, ma nei paesi caldi, dove attraverso la loro massiccia struttura proteggono le coste da uragani, tsunami ed erosione. L’opera cerca di trovare nella resistenza e nella capacità di adattamento delle mangrovie una risposta alla sfida del cambiamento climatico. In Via San Francesco troviamo invece l’altra installazione “Ivy-Edera”, alta 11 metri, che si arrampica lungo Palazzo Gargiulo.

Le opere in Piazza Sant’Antonino e Corso Italia

Il Museo Outdoor prosegue in Piazza Sant’Antonino, dove campeggia “Essenza”, realizzata da Carmen Novaco, artista nata a Portici. Si tratta di una scultura realizzata con lastre in acciaio, dove sono sintetizzati i concetti di rottura e trasformazione. Lungo Corso Italia c’è invece “Mikado”, di Vincenzo Mascia, composta da dodici tubolari in alluminio disposti e sovrapposti in modo casuale su un muro in pietra. In Villa Fiorentino è poi presente anche un “Corno della fortuna” di Alfonso Coppola.

Scegliere l’alluminio significa appropriarsi di ciò che l’industria produce e dargli significato artistico, scaturito dal fatto che le parti del Mikado le ho dipinte, sovrapposte e agganciate in una certa maniera, che è una ma ne possono essere tante.

(Vincenzo Mascia)
Mikado di Vincenzo Mascia – Museo Outdoor di Sorrento. Ph. Gerardo Russo.

Gli omaggi a Lucio Dalla

Completano il quadro diverse opere realizzate per omaggiare Lucio Dalla nell’ambito dell’evento “I colori di Lucio” del 2022, seppur fuori dal circuito del Museo Outdoor lanciato da SyArt. Nei pressi della stazione della Circumvesuviana troviamo il murale dedicato a Dalla realizzato da Jorit. In Piazza Andrea Veniero, al termine di Corso Italia, sono invece state installate le “Finestrelle colorate”, rappresentazione artistica che su una casetta della piccola piazza cita il testo di Attenti al lupo.

Lucio Dalla nel murale di Jorit. Ph. Gerardo Russo.

L’arte che racconta e trasforma Sorrento

L’arte a cielo aperto a Sorrento non è di certo una novità. Era già nota allo stesso Lucio, che proprio guardando il luccichio del mare trovò l’ispirazione per la sua Caruso. Sorrento stessa potrebbe definirsi una grande opera d’arte, nella sua particolare conformazione, adagiata su un alto terrazzo che affaccia sul mare, con il Vesuvio in lontananza.

Così la naturale arte di Sorrento si trasforma nelle canzoni di Lucio Dalla, che ancora ispirano le successive generazioni verso nuove forme d’arte. Così le rappresentazioni più improbabili della realtà trovano linfa nella storia e nella bellezza di Sorrento: recuperando casette abbandonate, disordinando gli schemi del centro cittadino, ispirandosi alla creatività delle mangrovie per affrontare i cambiamenti climatici.

Il Vesuvio visto da Sorrento. Ph. Gerardo Russo.

Sitografia:

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