Nella pittoresca Positano, tra case color pastello e stradine tortuose, si cela una storia che ha sconvolto la Costiera Amalfitana
Un’infanzia difficile
Rita Squeglia nacque a Recale, un piccolo paese in provincia di Caserta. La sua infanzia fu segnata da un evento traumatico che avrebbe influenzato profondamente la sua vita. All’età di 14 anni, Rita fu vittima di uno stupro di gruppo, un’esperienza che la lasciò con cicatrici emotive profonde e un senso di vulnerabilità che non l’avrebbe mai abbandonata.
Nonostante il trauma, Rita cercò di costruirsi una vita normale. Si trasferì a Positano, dove trovò lavoro come maestra. La sua bellezza e il suo carattere dolce le valsero l’affetto e la stima della comunità locale. Tuttavia, dietro il suo sorriso si nascondeva un’anima tormentata.
L’incontro fatale
Nel 1987, Rita incontrò Nicola Acconcia, un facoltoso industriale di Caserta. I due iniziarono una relazione appassionata, ma anche tumultuosa. Nicola era un uomo affascinante ma dal carattere difficile, e la loro storia d’amore fu un’altalena di alti e bassi.
La notte tra il 31 luglio e il 1° agosto del 1987, la loro relazione raggiunse un punto di non ritorno. Durante una vacanza in un monolocale di via Pasitea a Positano, Rita strangolò Nicola nel sonno. In preda al panico, decise di nascondere il corpo. Con una forza sorprendente, trascinò il cadavere giù per la lunga scalinata d’accesso, lo chiuse in una grande valigia e lo caricò nel bagagliaio della sua auto.
Fuga e confessione
Rita fuggì nella notte, portando con sé il corpo di Nicola e un senso di colpa insopportabile. Per ventidue giorni, riuscì a mantenere il segreto, ma il peso del suo gesto la schiacciava. Alla fine, incapace di sopportare oltre, si presentò spontaneamente alle autorità e confessò il delitto.
La sua confessione scosse la comunità di Positano e attirò l’attenzione dei media nazionali. Rita raccontò di aver riconosciuto in Nicola uno dei suoi aguzzini di tanti anni prima, ma questa affermazione non trovò mai conferma. Il processo che seguì fu lungo e doloroso, e Rita fu condannata per omicidio.
Un destino segnato
La storia di Rita Squeglia è una tragedia moderna, un racconto di dolore, vendetta e disperazione. La sua vita, segnata da un trauma infantile e da una relazione distruttiva, culminò in un atto di violenza che la portò alla rovina. Oggi, il suo nome è ricordato come un simbolo di una vita spezzata, un monito delle conseguenze devastanti che possono derivare da un passato irrisolto.
Positano, con le sue bellezze naturali e il suo fascino senza tempo, continua a essere una meta ambita da turisti di tutto il mondo. Ma per chi conosce la storia di Rita, ogni angolo della città porta con sé un’ombra, un ricordo di quella notte fatale e del mistero che ancora avvolge il delitto della valigia.
Sitografia
Wikipedia
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