Il dottor Frankenstein nacque a Chiaia, nello stesso Vicoletto Ascensione che anni dopo fu casa della Famiglia De Filippo.

Immaginatevi di star percorrendo una strada deserta, il solo rumore è il sospiro dei fantasmi, un’ombra spunta da un piccolo vicolo immerso nel buio più profondo. L’ombra si avvicina, un viso, espressione di mille volti, viene illuminato dal chiarore della luna.
Chi potrà mai essere?

Ma è proprio lui! Il mostro di Frankenstein!
Ma come è possibile? Il dottor Frankenstein proprio sembra essere un nome di queste parti.

Frankenstein? Nato a Napoli

E invece si! Nella prima pagina del romanzo di Mary Shelley si trovano testuali parole:

“Dall’Italia passarono in Germania e in Francia. Io, loro primogenito, nacqui a Napoli e, in fasce, li seguii nei loro vagabondaggi.”

Si tratta del testo originale del romanzo scritto nel 1818. Nell’immaginario della giovanissima scrittrice (aveva appena 21 anni!), il visionario dottore era di origini italo-svizzere. E non è un caso, se si pensa che la comunità svizzera a Napoli era numerosissima.

Si narra che la scrittrice incominciò a scrivere questo capolavoro in una notte buia e tempestosa. Poco prima i giovani scrittori inglesi si riunirono per raccontarsi a vicenda storie di terrore, Lord Byron propose ad ognuno di scriverne una, ma la dolce Mary non si sentì ispirata e così andò a dormire.

E lì, tra le braccia di Morfeo, sognò di uno studente che si inginocchia di fianco alla creatura che egli stesso ha assemblato. Più che sogno, potremmo parlare di incubo… ma l’amata scrittrice decise di dar vita ad un romanzo che ricreasse per filo e per segno la sensazione di panico e terrore da lei vissuta in sogno!

Frankenstein Napoli Chiaia

Napoli, città amata da Shelley

Ma non pensate che sia finita qui! Napoli, prima donna nello spettacolo dei misteri, fu d’ispirazione per Mary Shelley per un intero romanzo, intitolato “The Last Man“. Una storia che incomincia proprio nell’Antro della Sibilla! Un viaggio tra il magico, il mitologico e l’occulto che inizia a Napoli e si conclude a Roma.

Ricordiamo che ci troviamo in pieno ‘800 e la città partenopea è una delle tappe obbligate per il Grand Tour degli intellettuali stranieri, e con essa la vena dell’esoterico.

Il potere di creare la vita affascinò molti e Napoli fu città natale del principe di Sansevero e dell’immaginario dottor Frankenstein.
Il potere di conservare la vita fu piuttosto tolto al conte Dracula, dalla grande bufala che travolse lui e la sua presunta morte nella città di Napoli.

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-Roberta Montesano

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  1. Vito Avatar
    Vito

    In realtà la città di Napoli è presente solo a partire dalla seconda edizione del romanzo, che fu rimaneggiato dalla Shelley in occasione di un viaggio in Italia…

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