Il colore Giallo Napoli è la rappresentazione fisica non solo di una città, ma di un vero e proprio sentimento storico che ci lega all’antico Egitto.
Giallo è infatti il colore del tufo, dell’intonaco di molti palazzi del centro storico, dei colori del sole e dello stemma del Comune di Napoli (che, per essere precisi, è in realtà color oro).
Si tratta di uno dei più antichi pigmenti colorati esistenti. Per identificarlo ci sono questi codici:
HEX: #F7E89F
RGB: (247; 232; 159)
CMYK: (2; 7; 48; 0)
Giallo Napoli o Giallo Egiziano?
Il colore del sole che illumina il Mediterraneo: Il giallo non poteva non essere amato dagli antichi egizi, con la loro infinita cultura a metà fra il deserto, il mare e il Nilo.
Il giallo egiziano, questo il nome originale del colore, era infatti un pigmento certamente utilizzato già intorno al IV secolo a.C. dagli egizi e a Napoli è arrivato intorno al I secolo a.C. per mano dei mercanti alessandrini, che in città avevano una folta presenza. Ne è un esempio lampante la presenza della statua del Dio Nilo.
Il pigmento, nato da minerali, è quindi conosciuto e usato in città per decorazioni e pitture murali sin dai tempi degli antichi romani, anche se prima aveva il nome di “giallorino” o “giallolino“: si tratta di un nome ancora oggi associato al colore, ma per identificare una tonalità leggermente più chiara.
Il colore degli artisti che non nacque a Napoli
Il giallo Napoli è diventato famoso grazie alla pittura di panorami ed è per questa ragione che in tutto il mondo è legato al nome della città italiana (in Francia è anche conosciuto come jaune d’antimoine). Il colore, infatti, era irrinunciabile per quasi tutti i pittori della scuola di Posillipo, da Van Pitlo agli stranieri che visitarono Napoli, dai russi agli austriaci, passando per Achenbach. Tutti erano pazzi per il giallo, tant’è vero che comunemente si credeva che quella particolare tonalità venisse proprio dalla lavorazione del tufo giallo napoletano, anche se tecnicamente non è proprio così, essendo un prodotto dell’antimonio.
Nei manuali di pittura di ogni tempo questo colore è indicato come eccellente per i tramonti, così come è ideale per dipingere le foglie d’autunno, oppure -guardacaso- ottimo per dipingere le pareti degli edifici illuminati dal sole, che a Napoli hanno proprio il caratteristico colore giallo alternato al grigio scuro del piperno. Il giallorino, invece, è ideale per dipingere le parti dell’immagine che devono raffigurare i tetti illuminati dal sole.
La prima volta in cui compare il nome “giallo Napoli”, però, non è a Napoli. Come spiega il “Dictionary of color” della McGraw-Hill edito a New York nel 1930, il primo uso attestato del nome “Naples Yellow” è in Inghilterra nel 1738, probabilmente proprio per ricordare la città che già all’epoca era famosa per i suoi panorami e per il colore tipico del tufo.
Anche Paul Cezanne era un patito del giallo napoli, che non poteva mancare mai nella sua tavolozza.
Le proprietà del giallo: un colore napoletano
Allegro, felice, luminoso. Il giallo è il colore dell’estate e delle belle emozioni, un bagno di energia e di ottimismo che, rispettando come non mai i principi della teoria dei colori, è caratteristica speciale del centro storico di Napoli e rappresenta più che mai i caratteri positivi del napoletano.
-Federico Quagliuolo
Riferimenti:
http://pigmenti.net/giallo_napoli.html
https://www.ilmediano.com/IL-GIALLO-DI-NAPOLI-UN-COLORE-CHE-HA-FATTO-LA-STORIA-DELLA-PITTURA/
http://www.webexhibits.org/pigments/indiv/overview/naplesyellow.html