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La “Moda Positano” è un fenomeno nato nel secondo dopoguerra e che ha contribuito a rendere nota Positano in tutto il mondo. Una moda nata grazie all’incontro tra i turisti internazionali e gli imprenditori locali, entrambi alla ricerca di qualcosa che permettesse loro di vivere il mare anche quando non erano in acqua. Ancora oggi troviamo a Positano numerose boutique di moda e migliaia di visitatori attratti dai colori dei capi di abbigliamento esposti lungo le strade del passeggio.

I colori di Positano. Ph. Rich Martello.

Le camicie annodate

L’autore anonimo di “Positanerie“, raccolta di racconti sulla Positano di una volta, descrive a modo suo l’origine della Moda Positano. Sarebbero stati fondamentali addirittura i costumi da bagno e la polizia. Si racconta come i turisti fossero impossibilitati a lasciare l’albergo o la spiaggia in costume, a causa dell’ordinanza locale che impediva tale abbigliamento nelle strade cittadine. Nacque così l’esigenza di indossare una camicia al di sopra del costume da bagno. La camicia finiva però per essere indossata di ritorno da una giornata di mare, andando a contatto con il costume spesso non ancora del tutto asciutto.

I turisti ebbero così l’idea che creò la tendenza: annodarsi le camicie sullo stomaco per evitare che queste si bagnassero a causa del costume bagnato. In “Positanerie” si racconta come, di lì a poco, gli ancora pochi sarti locali cominciarono a confezionare camicie annodate all’altezza dell’ombelico.

I pantaloni a tre quarti

Nel testo a firma di “un Positanese qualunque” si racconta come anche i pantaloni a tre quarti nacquero a Positano per adattare il proprio abbigliamento alla vita balneare. I turisti erano infatti stufi di bagnarsi le estremità dei pantaloni quando scendevano dalle barche. Sarebbero così stati richiesti pantaloni più corti, appena sotto il ginocchio, per soddisfare chi desiderava andare al ristorante senza le estremità dei pantaloni bagnate. Nacquero così, secondo l’affascinante ricostruzione di “Positanerie”, i primi capi della Moda Positano, derivanti dalla necessità di definire una tenuta elegante comunque compatibile con la comodità che il mare e le calette richiedevano.

Positano vista dal mare. Ph. Ricardo Gomez Angel.

La creatività dei sarti

La nascita della Moda Positano viene solitamente collocata alla fine degli anni Cinquanta. All’epoca la Costiera Amalfitana iniziò ad attirare sulle sue coste personaggi del jet set internazionali, artisti e intellettuali. Il mare e la spiaggia non erano ormai più appannaggio dei soli pescatori, diventando luoghi di incontro per i tanti visitatori desideri di scoprire la “città verticale“.

I negozi si trovarono a un tratto a far fronte alle richieste di un pubblico in cerca di un abbigliamento adatto al mare. Molti commercianti si improvvisarono così sarti e iniziarono a ricercare ovunque la materia prima per confezionare abiti. Partendo dalle tradizionali “pezze” realizzate in tela di juta, che avevano già impressionato il pittore inglese John Ruskin nell’Ottocento, si iniziarono a produrre bikini all’uncinetto o gonne rifinite con strisce di merletto. Si narra come si utilizzassero anche vecchi centrini da tavola e corredi matrimoniali. La creatività degli improvvisati sarti riuscì così a creare uno stile innovativo e stravagante, in linea con i gusti sofisticati quanto eccentrici dei turisti e “abbinato” con il mare.

Il mito di Maria Lampo

Tra i vari imprenditori del settore dell’abbigliamento è entrata nel mito la storia di “Maria Lampo“. Nel 1946 fu infatti affisso, all’entrata di un negozietto, un cartello che proponeva pantaloni su misura. La velocità di realizzazione dei pantaloni fece sì che Maria, fondatrice della bottega insieme al marito Alfonso, fosse soprannominata “lampo”. Maria infatti riusciva a conquistare i clienti spiegando che i pantaloni sarebbero stati pronti in un paio d’ore, il tempo di fare una nuotata e prendere un po’ di sole.

La boutique Maria Lampo conserva oggi l’eredità della fondatrice, scomparsa nel 2017, ed è una delle immancabile mete del tour della moda di Positano.

I manichini di Maria Lampo. Nel primo da sinistra si nota il fiocco sull’ombelico, tipico della tradizione.

Comporre il proprio stile a Positano

La visita delle numerose boutiques dava ad essi la possibilità di comprare un paio di pantaloni “che potevano andar bene con la maglietta che avevano visto in un’altra boutique e l’insieme sarebbe stato così bene con il paio di zoccoli già comprato in un’altra….” Avevano già studiato i diversi cappelli esposti sui banchi di un’altra boutique….e così la moda personale ed esclusiva era bell’e creata.

(Un Positanese qualunque – Positanerie)

Capiamo così come la Moda Positano sia resistita alla globalizzazione, al consumismo e all’evoluzione del tempo, innovandosi allo stesso tempo come ogni moda che si rispetti. Il commercio degli abiti positanesi difficilmente potrà diventare digitale un giorno o comunque staccarsi dall’atmosfera del luogo.

La bellezza di Positano si sfiora infatti soltanto passeggiando tra i suoi vicoli, lasciandosi ispirare dal mare, dai monti, dalle scale e dai colori. Sono proprio i colori, tra quelli delle case e quelli degli abiti esposti nelle boutique, a stuzzicare la fantasia. I visitatori comporranno così il loro stile esclusivo, abbinando i colori con le sensazioni suggerite dall’estate e dal mare.

Riferimenti:

Si ringrazia Maria Lampo per le immagini gentilmente concesse.

  • Un Positanese qualunque; Positanerie; 1979
  • La Repubblica – Le Guide ai Sapori e ai Piaceri; Parco dei Monti Lattari – Costiera sorrentina e amalfitana; 2021
  • Antica Sartoria Positano
  • Maria Lampo

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