Oggi è una delle più amate e cantate canzoni partenopee, anche per motivi sportivi, ma in passato cantare ‘O Surdato ‘Nnammurato poteva addirittura costare la fucilazione.

Una notte di trincea

Ripercorriamo la storia tornando nel 1915: l’Italia è entrata in guerra, ed è tutto un fiorire di propaganda militarista. Ma la dura verità del conflitto si materializza nei telegrammi che arrivavano in continuazione nelle case e annunciavano che i figli, i mariti, i padri e i fratelli erano morti “mentre compivano il proprio dovere” al fronte.

Il giovane poeta di buona famiglia Aniello Califano, di cui abbiamo ripercorso la storia in questo articolo, di fronte a questo scempio buttò giù in una notte di agosto una poesia in cui descrive le pene di un soldato che come unico desiderio ha quello di tornare dalla sua amata, lontano dal buio e dal terrore della trincea in cui si trovava in quel momento.

Successivamente la propose all’editore Bideri che, commosso da quei versi, la fa musicare dal musicista Enrico Cannio il quale compone una marcia, in pieno stile militare, all’apparenza allegra ma dal sapore malinconico.

‘O Surdato ‘Nnammurato: una canzone “disfattista”

La canzone viene pubblicata come ‘O Surdato ‘Nnammurato ed è un successo enorme, soprattutto tra soldati e reduci tra cui diventa il simbolo del desiderio di tornare a casa lasciando perdere fucili, baionette e trincee per riabbracciare l’amata, al punto che la fama di questa canzone non si limitò ai meridionali ma veniva intonata dai coscritti provenienti da tutto lo Stivale.

Per questo motivo venne bollata dalla propaganda militare come “disfattista” e se un soldato veniva sorpreso a cantarla rischiava la Corte Marziale e persino, come detto, la fucilazione.
La censura verso questo brano non terminò neanche con la Grande Guerra: fu infatti bandita anche dal fascismo e durante la Seconda Guerra Mondiale per lo stesso motivo.

Nonostante ciò, a causa della sua potenza emotiva il successo della canzone sopravvisse comunque alle due guerre mondiali.

Interpretazioni notevoli

Fu interpretata da Anna Magnani nel film La Sciantosa, in cui la canta davanti ad un pubblico di reduci e mutilati di guerra.

Altre interpretazioni notevoli sono quelle di Roberto Murolo, Claudio Villa, Massimo Ranieri, Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana, Gigi D’Alessio, la rilettura in chiave intimista e delicata di Fiorenza Calogero e la peculiare reinterpretazione/parodia in versione synth-pop del cantautore milanese Enzo Jannacci

Il successo sportivo

‘O Surdato ‘Nnammurato attualmente è nota anche per essere uno degli inni della Società Sportiva Calcio Napoli, e il motivo è curioso.

Nel 1975 all’Olimpico di Roma si gioca Lazio-Napoli. La squadra partenopea l’anno precedente si era classificata seconda e quella stagione serpeggiavano molte speranze tra i tifosi.

Il Napoli si porta quasi subito in vantaggio, e all’improvviso sul tabellone luminoso compare una scritta: “Torino-Juventus 1-0”, che significava un balzo del Napoli al comando della classifica scavalcando i bianconeri.

In quel momento un tifoso ignoto intona il ritornello della canzone, e questo gesto spontaneo contagia tutti gli spettatori, trasformando la gioia in un inno che viene immediatamente adottato dalla tifoseria azzurra. Questo momento commovente è stato descritto come un miracolo da parte dell’allenatore Vinicio.

Piccola curiosità: il Napoli quell’anno si classificò quinto in classifica vincendo però la seconda Coppa Italia della sua storia, mentre il campionato se lo aggiudicò per l’ultima volta della sua storia (finora) proprio il Torino.

Giacomo “Mino” Sannino

Fonti:

https://eventinapoli.com/curiosita/tradizione/525-o-surdato-nnammurato-la-storia-di-una-canzone-sovversiva

https://www.radionapoli.it/encyclopedia/o-surdato-nnammurato

https://www.raicultura.it/storia/articoli/2019/01/Il-soldato-innamorato-9ab75ed6-6b38-4696-a888-2c76593fd020.html

https://www.eroicafenice.com/salotto-culturale/o-surdato-nnammurato