download (1)Giovanna  II  d’Angiò
, figlia di Carlo III di Napoli e Margherita Durazzo, nacque a Zara nel 1373. Nonostante sia divenuta regina solo nel 1414 all’età di 41 anni, si guadagnò sin da subito la fama di ‘’Regina Mantide’’ 

Ben presto la voce popolare trasformò la bella e ambiziosa Giovanna in una figura misteriosa e straordinariamente affascinante per la sua folle crudeltà, rendendola una delle donne piu controverse e potenti della storia partenopea . Sarà addirittura  il filosofo, nonché scrittore, Benedetto Croce  a dedicarle  un paragrafo nel suo libro ‘’ Storie e leggende di Napoli’’. A dispetto di come venne definita da Droppo degli Spini ‘’Femines non sunt ut homines viriles ‘’( le donne non sono virili come gli uomini) si dimostrò una donna  scaltra e intuitiva, capace di gestire e tirare i fili di quello che era un regno sull’orlo del baratro a causa delle continue lotte di potere.

-La Leggenda di Santa Maria del Pozzo

Tante sono le leggende e i racconti suggestivi che si tramandano e ruotano, ancora oggi, intorno a ”Giovanna la dissoluta”. Alcune di queste sono molto meno conosciute di quelle ambientate a  Castel Nuovo e si collocano in una località non molto lontano da quest’ultimo: Somma Vesuviana. Non tutti sanno che è proprio qui,nell’area di nome” Starza della regina” poco al di fuori del centro storico della città  ,che gran parte dei regnanti della dinastia Angioina erano soliti trascorrere il loro tempo, grazie al clima salubre, la fertilità del suolo e la posizione strategica tra Napoli e Nola. La Regina Mantide di certo non fu da meno, sfruttando tanto la tranquillità e la bellezza di questi luoghi quanto la loro riservatezza. La memoria popolare infatti narra che la stessa regina Giovanna all’epoca utilizzava  una fitta rete di cunicoli sotterranei dove, all’imbrunire e con la complicità del buio, scendeva  con la sua carrozza interamente fatta d’oro e si muoveva  indisturbata e celata agli occhi di tutti per i suoi incontri. Uno dei punti nevrIMG_3431algici di questa fitta rete, nonché molto probabilmente luogo di incontro per la Regina, era la cripta sotterranea della chiesa ‘’ Santa Maria del Pozzo’’ sita nel territorio ad oriente del Real palazzo della Starza della Regina, nei ‘’prati di Nola’’. La stessa cripta di origine pagana  dedicata al culto di Giove Summano che fu ampliata e affrescata , secondo la storia , da Roberto D’Angiò nel 1333 per celebrare l’incontro tra la nipote Giovanna I e Andrea D’Ungheria. Nonostante di volta in volta i protagonisti di quei brevi ma intensi incontri fossero diversi , l’epilogo delle vite dei  poveri amanti  scelti dalla regina sfortunatamente era sempre lo stesso: secondo la storia popolare venivano buttati giù da un forte di epoca romana a ridosso di quello che sarebbe oggi il Castello D’Alagno, entrambi non molto distanti dalla cripta. Il tutto sicuramente  in modo molto meno rocambolesco di come avveniva a Castel Nuovo, dove si narra  che la regina avesse una botola con un coccodrillo arrivato direttamente dall’Egitto, a cui dava in pasto i suoi amanti. La sua morte avvenuta nel 1435 è ancora tutt’ oggi accaduta in circostanze misteriose ,si ipotizza  che a suo tempo sia rimasta vittima di una delle sue sinistre trappole portando con se quello che era il tramonto della dinastia Angioina.

Secondo alcune leggende locali la Carrozza d’oro della regina sarebbe ancora sepolta in uno di questi cunicoli  in attesa di IMG_3426essere trovata, cosi come altri resti che testimonierebbero questa incredibile storia, degna trama di un bestseller.

Si ringrazia l’indispensabile e prezioso aiuto dell’ Architetto Vincenzo Giordano.

La parte inferiore della Chiesa di Santa Maria del pozzo è attualmente in fase di restauro sotto la direzione  del Prof. Emanuele Coppola , direttore dei beni artistici e  culturali di Santa Maria del Pozzo.

Rosa Coppola.

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