La chiesa di San Domenico Maggiore, ubicata nell’omonima piazza, è sicuramente una delle più monumentali e riconoscibili del centro antico di Napoli. Fu voluta da Carlo II d’Angiò e costruita inizialmente in stile gotico, dal 1283 al 1324, essa divenne la chiesa più importante per i domenicani a Napoli e chiesa della nobiltà aragonese.
La chiesa, costruita su una preesistente , fu voluta fortemente da Re Carlo per un voto fatto alla madonna nel periodo dei vespri siciliani, mentre la consacrazione a San Domenico fu voluto da papa Alessandro IV.
La chiesa è costruita in stile gotico a pianta a croce latina con tre navate attorno alle quali si trovano le cappelle laterali. L’ abside è dislocato in senso opposto alla chiesa preesistente, infatti esso è rivolto verso la piazza dove è stato creato, nel periodo aragonese, un ingresso secondario.
L’architettura della chiesa ha subito moltissimi rimaneggiamenti nell’arco dei secoli; i primi iniziarono nel rinascimento a seguito di terremoti e incendi, poi successivamente, in epoca barocca, la Chiesa assunse l’aspetto che lo caratterizza tutt’ora. Difatti il pavimento originario fu sostituito da un pavimento disegnato da Domenico Antonio Vaccaro, mentre l’altare maggiore è di Cosimo Fanzago.
Con l’insediamento di Gioacchino Murat, il complesso fu destinato ad opera pubblica e ciò comportò diversi danni alla biblioteca e alle opere d’arte presenti nel complesso.
La chiesa e il complesso conventuale hanno accolto nel corso dei secoli delle personalità di enorme calibro. Nel convento attiguo alla chiesa infatti si tenevano le lezioni di San Tommaso D’Aquino, mentre tra gli alunni illustri che frequentarono il convento troviamo persino Giordano Bruno e Tommaso Campanella. Le stanze in cui ha vissuto Giordano Bruno sono oggi scomparse poiché inglobate ,insieme ad una parte del convento, all’interno del Liceo Casanova.
Per quanto riguarda le opere d’arte sappiamo che la chiesa Oltre alle opere in essa conservate attualmente, custodiva anche la Flagellazione del Caravaggio e l’Annunciazione di Tiziano (oggi al museo di Capodimonte), la Madonna del Pesce di Raffaello (attualmente esposta al Museo del Prado di Madrid), due Santi di Guido Reni (scomparsi) e la Madonna col Bambino e San Tommaso D’Aquino di Luca Giordano (rubata). Nella parte conventuale invece sono presenti dipinti dei più illustri esponenti della scuola napoletana, tra cui Mattia Preti,Cesare Fracanzano, Francesco Solimena e Luca Giordano.
C’è inoltre un museo, che vi invitiamo a visitare.
-Gaia Borrelli
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