Mentre l’ennesimo tiro maldestro di un ragazzino colpisce con una pallonata la statua di Mary Somerville, lei risponde con un sorriso sereno, accondiscendente, dolce come quello di una nonna che ne ha viste tante nella sua vita, rassegnata nel vedere la sua statua trattata come un vecchio libro gettato nell’angolo di una stanza.
Il Cimitero degli Inglesi è ormai un decadente parco abbandonato, un campetto di calcio per i ragazzini del quartiere circondato da palazzoni grigi degli anni ’60 e chiuso da un muro scalcinato e marcio: un monumento solitario gettato in un anonimo vicolo sporco dell’Arenaccia.
Il silenzio della statua di Lady Somerville non rende giustizia alla vita della prima donna ad aver avuto accesso in una accademia scientifica, la Royal Astronomical Society, morta proprio a Napoli.
Educazione Vittoriana
Nacque nel lontano 1780 in una remota cittadina nelle campagne scozzesi, Jedbrugh. Il padre, l’ammiraglio Fairfax Somerville, severissimo ed austero, la mandò sin da piccola a scuola e già a sei anni le trovò l’uomo con cui si sarebbe sposata.
E così, mentre l’Inghilterra di Giorgio III stava per incassare in America la sconfitta epocale che avrebbe cambiato il pianeta, Mary, in una anonima casetta di campagna, si faceva cacciare dalla scuola elementare per aver osato parlare in modo irrispettoso all’insegnante: dopo le percosse furiose del padre, fu per punizione chiusa nella biblioteca di famiglia e lei, annoiata, provò a leggere a tentoni le prime parole su di un libro antico. Di lì, non si sentì più sola: conobbe vite di eroi, idee di filosofi, mondi immaginari e scienze che avevano come limite solo l’immaginazione umana.
Il primo appuntamento fu fortuito, poi, ogni notte, nel silenzio della casa, sgattaiolava in biblioteca e rubacchiava qualche libro da leggere. Finché non fu scoperta da un parente, che la riempì di botte.
Una donna che voleva sapere troppo
A tredici anni, fra gli sguardi di biasimo di una famiglia verso una donna che voleva sapere troppo, fu spedita in una scuola di cucito ed altre materie femminili, nella speranza di poter correggere un animo così ribelle alla rigidissima etichetta britannica: data a vent’anni in sposa ad un rozzo ufficiale russo, lei, sempre più innamorata dei suoi libri, cominciò a studiare la matematica da autodidatta fra le grasse risate del marito, che si chiedeva cosa potesse importare la scienza ad una donna.
Morto il primo marito in guerra, a 25 anni la ragazza fu ripudiata dalla famiglia e si profilava per lei una vita da zitella. Ma il destino non aveva fatto i conti con l’amore.
Somerville scopre l’amore
Ebbe modo di conoscere in ospedale William Somerville, un ispettore sanitario nonché suo cugino, con cui scoppiò un amore forte, passionale, che sconfisse tutti i rigidissimi schemi dell’epoca vittoriana e li portò ad un matrimonio criticato e malvisto dalla antica società borghese: una scena che sembra tratta da un libro di Charlotte Bronte!
Si sposarono e lui finanziò tutti gli studi della moglie comprando libri e giornali scientifici per farglieli leggere. Così lei, affamata di sapere e con grande spirito critico, cominciò ad elaborare nuove teorie matematiche e fisiche, discutendo le formule di Laplace e di Gauss e studiando l’astronomia e la fisica.
Cominciò a pubblicare i primi libri di astronomia, studiò l’effetto del magnetismo e del movimento dei pianeti, finché i suoi studi non diventarono così autorevoli da essere commentati dalla comunità scientifica con un “incredibile che una donna possa elaborare simili teorie!“.
Fu estremamente attenta al moto dei pianeti e, grazie ai suoi studi, gettò le basi per la scoperta di Nettuno.
Fu anche famosissimo il suo libro “Physical geography“, che fu il primo compendio di geografia applicata alle forme di vita presenti sul territorio. Fu un testo studiato per decenni nelle università!
Così, mentre un’altra donna, Vittoria, portava il Regno Unito al massimo splendore, Mary Somerville fu la prima donna ad essere nominata membro di una accademia scientifica, la Royal Astronomical Society, proprio per i suoi studi avanzatissimi e rivoluzionari. Di lì, la sua carriera di studiosa la portò in tutte le università più importanti d’Europa, fra cui, ovviamente, anche nella capitale del Sud Italia.
Il Bel Paese, in effetti, lo conosceva già abbastanza bene, essendosi trasferita a Firenze nel 1838 per motivi di salute del marito.
Mary Somerville a Napoli
Ormai anziana, dopo aver viaggiato in tutto il mondo, si trasferì a Napoli poco prima dell’arrivo di Garibaldi. Il clima della città era favorevole per gli acciacchi dell’età e l’immenso bagaglio culturale napoletano affascinò profondamente una donna curiosa e instancabile di natura.
Decise quindi di vivere sul Golfo. Accolta da tutti i più importanti studiosi d’Italia durante i suoi frequenti viaggi nelle università italiane, a Napoli frequentò l’Osservatorio di Capodimonte e l’Accademia Pontaniana e discusse all’Università le teorie più avanzate sul movimento degli astri.
Seduta su una piccola seggiolina sulla riva dell’antica spiaggia di Chiaia era solita scrivere le sue memorie, che furono pubblicate dalla figlia proprio dopo la sua morte. Poi la sua curiosità la spinse, ad 86 anni, a studiare di persona l’eruzione del Vesuvio, andando a San Giuseppe Vesuviano per poter osservare gli effetti della lava.
Morì a 92 anni, dopo aver scritto una serie di lettere in cui spiegò di essere finalmente felice, come se avesse potuto vivere in vecchiaia l’infanzia che non poté vivere da bambina.
In quasi un secolo di vita, assistette all’indipendenza dell’America ed all’arrivo di Garibaldi; conobbe Ferdinando II, la Regina Vittoria ed Umberto; scoprì pianeti sconosciuti e formule matematiche che, più in là, avrebbero aiutato la scienza ad arrivare ai computer.
Amante della natura e del mondo animale, previde anche l’estinzione di numerosi animali nei secoli futuri, a causa della caccia e delle attività commerciali dell’uomo: fu, per giunta, una delle prime scienziate a promuovere delle attività di rispetto e tutela degli animali.
Testimone degli eventi che avrebbero portato all’età contemporanea e madre delle scoperte scientifiche moderne: oggi, all’età di 240 anni, attende ancora qualcuno che abbia la pazienza di ascoltare la sua storia, anziché tirarle addosso i palloni.
-Federico Quagliuolo
Riferimenti:
http://www.treccani.it/enciclopedia/mary-somerville_%28Enciclopedia-Italiana%29/
https://www.britannica.com/biography/Mary-Somerville
https://www.agnesscott.edu/lriddle/women/somer.htm
https://hackaday.com/2018/02/13/mary-somerville-the-first-scientist/
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