Vi abbiamo spesso raccontato storie di fantasmi, presenze e spiriti che si muovono sulla sottile linea tra la realtà e la leggenda.

Ognuno di noi sceglie se credere o meno a queste storie immortali. Se lasciarsi condizionare da tutti quelli che  sembrano, ai nostri occhi, segni  evidenti  della loro esistenza  oppure seguire la via dello scetticismo  e quindi lasciare, per convinzione o per paura, che questi miti restino tali.

Fortunatamente il repertorio della commedia napoletana ci offre un importante spunto per riassumere al meglio l’attegiamento tipologico dell’uomo nei confronti di queste sfuggenti parvenze.

Una in particolare ci sembra la più rappresentativa, si tratta di “Questi fantasmi!”. La prima commedia di Eduardo De Filippo ad essere rappresentata anche all’ estero.

Eduardo_QuestiFantasmi

Tutte le anime in pena si muovono in un antico palazzo napoletano, che risale al periodo della dominazione spagnola.  Nella commedia (come avviene anche nella realtà) la gente del posto tramanda da sempre, racconti di fantasmi che si muovono tra quelle antiche mura e che disturbano la quiete degli ignari inquilini.

Adesso è il turno dello sfortunato Pasquale Lojacono (interpretato da De Filippo stesso) , il quale vorrebbe riscattare la propria situazione economica adibendo il vecchio palazzo a felice pensione. L’uomo spera, attraverso questa dimostrazione di intraprendenza, di poter riaccendere lo spento amore di sua moglie Maria. Ma ovviamente .. qualcosa va storto.

Il guardaporte , Raffaele avvisa sin da subito Pasquale riguardo quelle raccapriccianti storie. Nonostante la paura si insinui nelle parti più profonde del nuovo inquilino, egli decide in ogni modo di restare.

Inizieranno da allora in poi una serie di strani episodi.  L’attenzione si concentra principalmente su di un armadio che i facchini sistemano all’ingresso.  Quell’armadio diventerà poi, per tutta la commedia, il rifugio di un’ambigua presenza.

Infatti, non appena Lojacono è lontano da quel misterioso guardaroba, le ante cigolanti si aprono. Appare un giovane uomo (oppure un fantasma dalle sembianze umane)che lascia sul tavolino fiori e un pollo arrosto.

Il povero Pasquale, che fino a quel momento aveva simulato un goffo scetticismo, si trova spiazzato da quegli evidenti segni  dell’esistenza dei fantasmi.  Così, ogni successiva apparizione  di quel gentile spirito non farà altro che accrescere la sua convinzione.  Il giovane fantasma permette a Lojacono di pagare tutte le spese iniziali della pensione, quindi la paura dell’uomo si trasforma a poco a poco in enorme gratitudine.

Ognuno di noi, come Pasquale, si sarebbe lasciato condizionare da quelle schiaccianti prove. Una porta che sbatte senza vento, un oggetto che improvvisamente non è nel posto dove lo ricordavamo diventano elementi che bastano a superare la linea della leggenda e a credere fermamente che si tratti di realtà.

A qualcuno di noi, però capita di scoprire sfortunatamente, come a Pasquale, che magari quel fantasma altro non era che il giovane amante della nostra stanca moglie. E in questi casi Lojacono direbbe: “ I fantasmi non esistono.. li creiamo noi, siamo noi i fantasmi!”.

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