Angelo Carasale

Il Real Teatro di San Carlo fu diretto, incredibilmente, da un fabbro: si chiamava Angelo Carasale e la sua storia è davvero straordinaria.

Ci troviamo in una delle perle più preziose del nostro tesoro cittadino: fondato nel 1737 per volontà di Carlo di Borbone, esso è il teatro lirico ancora attivo più antico d’Europa, e nel corso dei secoli ha conquistato i cuori di spettatori d’ogni sorta, sovrani e popolani, nobili e borghesi.

Il San Carlo è stato ed è – come tutti i teatri – prima di tutto un centro di cultura: e infatti tra i suoi palchi e la sua platea, tra il palcoscenico e le quinte, tra le tende del sipario e i camerini si sono mossi, incontrati e scontrati tantissimi artisti, e d’ogni sorta e genere: dalle ballerine più famose del secolo in corso ai cantanti lirici, passando per compositori del calibro di Rossini, Donizetti e Verdi.

I documenti che raccontano la vita del San Carlo

Angelo Carasale

Grazie ai nostri amici de Il Cartastorie, abbiamo scoperto una serie di interessantissimi documenti che ci offrono uno sguardo insolito sulla vita del San Carlo e sui pagamenti agli artisti che ne costituivano la linfa vitale:

  • Banco del Popolo, m. 2471, 1 luglio 1788

A Lorenzo Ferro ducati 12. Li pagate a Arcangelo Ghioldi copista del Real Teatro di s. Carlo e sono per la copiatura dello spartito dell’opera intitolata Fedra, rappresentata in detto Real Teatro a primo gennaro 1788 dal maestro di cappella Giovanni Paisiello.

  • Due Sicilie – Cassa Argento, volume di bancali estinte il 24 ottobre 1835

Compagnia d’Industria e Belle Arti, Banco delle due sicilie pagate al signor Gaetano Donizetti per conto della Compagnia d’Industria e Belle Arti la somma di docati cinquecento, a compimento di ducati millecinquecento: i mancanti ducati mille li ha ricevuti a 28 settembre. (…) E tutti cedono in conto del compenso promessogli per la sua musica Lucia di Lamermoor andata in scena al s. Carlo. (…) Il tesoriere della compagnia Filippo Imperiale.

Sempre curiosando tra i documenti dell’Archivio del Banco di Napoli ci siamo imbattuti in una figura molto particolare, la cui storia vi racconteremo brevemente.

Si tratta di Angelo Carasale: il suo nome non vi dice niente? Non c’è da stupirsi: nemmeno a noi era familiare.

La storia di Angelo Carasale

Tuttavia, il contributo di quest’uomo alla costruzione e alla vita culturale del San Carlo fu eccezionale, almeno per uno sfolgorante periodo di gloria.

Angelo Carasale era figlio di un umile fabbro. Tuttavia il suo amore per il mondo del teatro e dell’arte, la sua spregiudicatezza e la sua intelligenza lo resero in breve tempo uno dei più grandi impresari teatrali ed edili del Regno.

Iniziò, in realtà, come impresario del teatro San Bartolomeo, e riuscì a far esibire tra le sue mura artisti incredibili; il teatro era sempre vivo e brulicante di pubblico.

Ecco alcuni documenti che ci hanno fornito i nostri amici de Il Cartastorie a testimonianza del suo lavoro:

  • 17 settembre 1735, ducati 110 […] alla signora Agata Eleni […] [pel] suo onorario come virtuosa armonica nell’opera rappresentata nel Teatro di San Bartolomeo detta l’Emira.
  • […] A Francesca Arpuslando […] per le virtuose fatighe […] in aver ballato e (svolto) li balli che si sono fatti nelle quattro opere rappresentate nel Teatro San Bartolomeo.
  • 24 dicembre 1735 , Ad Angelo Carasale ducati 25. E per lui a Domenico De Matteis […] per aver sonato il violino nell’opera la Nemica Amante.
Angelo Carasale

Stando così le cose, si può ben immaginare che non ci volle molto affinché Carlo III di Borbone notasse il talento del Carasale, e gli affidasse la gestione dei lavori per la costruzione del San Carlo e l’organizzazione di feste teatrali in onore di eventi importanti per il regno, come nozze e sposalizi. Ecco l’estratto di alcuni documenti che manifestano il suo operato:

  • […] pagate al Signor Don Giovanni Baldanza docati 300 […] per una piccola ricognizione che da me se li fa per havermi favorito in componere la Festa Teatrale [intitolata Le nozze di Psiche con amore] da me fatta rappresentare nel nuovo Real Teatro di San Carlo in occasione del Real Sposalizio del nostro Sovrano. Napoli 28 giugno 1738. Angelo Carasale
  • […] pagate al Signor Don Domenico Sarro ducati 425 […] per ricognizione di sue fatighe fatte in aver composto in musica tanto la Festa Teatrale quanto il Prologo rappresentatesi così nel Real Teatro di Corte, come in detto di San Carlo per festeggiare le nozze tra il Principe Reale Don Filippo Infante di Spagna con la Primogenita di Francia. […]
Angelo Carasale

Da questo momento in poi, la carriera di Carasale fu come una cometa: il suo corso fu splendente, ma rapido.

Divenne un costante collaboratore di Carlo III di Borbone, dirigendo i lavori di quasi tutte le opere monumentali e architettoniche ordinate dal re, dalla Villa reale di Portici alla Reggia di Capodimonte.

Il suo successo, e il suo carattere agitato, gli procurarono tuttavia non poche ostilità a corte: in seguito a uno screzio con un nobile, avvenuto, pare, per questioni di gioco, fu trovato dai suoi nemici un pretesto per vagliare attentamente il suo operato e scovare un appiglio per accusarlo di concussione.

Senza alcuna possibilità di difendersi, Carasale fu rinchiuso nelle terribili carceri del Forte di Sant’Elmo, e lì, il 12 marzo 1742 morì di apoplessia, destinando per sempre all’oscurità la luce della sua stella.

Beatrice Morra 

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