Agerola ed il sentiero degli dèi
Se fosse una donna sarebbe così Agerola, di una bellezza genuina, sobria, bucolica. Una di quelle dal gusto retrò , tutt’altro che egocentrica, decisa a riservare ai più curiosi i suoi tesori. La storia di oggi ci porta proprio qui, ai confini del territorio napoletano, per scoprire un piccolo gioiello incontaminato della nostra terra. Incastonata nei Monti Lattari, a seicento metri dal livello del mare, vanta una storia antichissima. Le prime tracce di presenza umana risalgono all’ età del ferro e lo attesta una necropoli degli Osci del IX sec a.C. rinvenuta negli anni ’70 del secolo scorso, nella frazione di Bomerano. È difatti la cittadina più antica della penisola sorrentina. La vocazione agricola storica del territorio ha indotto ad ipotizzare che il toponimo derivi da ager ovvero “campo, terreno”. Un’ipotesi invece più curiosa fa risalire il nome a “jerula” cioè gerla, alludendo probabilmente alla forma tondeggiante della conca in cui sorge. Oggi in agerolese è semplicemente conosciuta come “ajerl”. Da sempre conosciuta ai più per le sue eccellenze gastronomiche, è sul territorio napoletano fiore all’occhiello della produzione casearia: fiordilatte, provola e provolone del Monaco D.O.P ne sono i tesori. Pare che il latte prodotto sui Monti Lattari fosse per gli antichi un vero e proprio toccasana. Cassiodoro (V sec d.C) scriveva così: “Remedia Lactarii Montis Gli ha comandato(il re degli Ostrogoti rivolto eum iussit expetere, ad un suo fido servo) di sperimentare i rimedi ut, cui medela humana nil profuit, dei Monti Lattari affinché colui al quale vulgati loci beneficia subvenirent” nessuna medicina aveva giovato, potesse (Variae, XI, 10) sperimentare i rimedi di un luogo così famoso.In realtà questa credenza sembra si fosse diffusa largamente dopo che il noto medico greco Galeno, nel suo De methodo medendi (V, 12), avesse vantato e consigliato il “Lactarius mons” come meta terapeutica per la salubrità dell’aria e del suo latte. Bontà ma non solo, anche tanta bellezza, senza nessuna retorica. La posizione geografica infatti fa di Agerola un belvedere immerso nel verde che affaccia con sconfinate vedute sulla Costiera Amalfitana. Numerosi sono i sentieri naturalistici e straordinariamente panoramici che la attraversano, rendendola una meta escursionistica apprezzatissima dai trekkers o semplicemente da chi vuole concedersi del tempo ristoratore lontano dal marasma cittadino. Tra questi, imperdibile, è il sentiero degli dèi.
Il sentiero degli dèi, un salto nel blu
Vista sulla costiera. Sul fondo, nel mare, la lingua di terra centrale è l’arcipelago “Li Galli” Un paesaggio pittoresco, in cui la linea dell’orizzonte è evanescente e il blu straborda in tutte le sue tonalità. È il sentiero degli Dèi. Prima che avesse fama di essere una meravigliosa meta escursionistica è stato in principio una storica mulattiera nonché l’unica strada che collegasse fra loro i borghi della costiera amalfitana, infatti solo con l’avvento dei Borbone fu realizzata la statale costiera. La ragione del suo nome affonda nella storia e nel mito. Pare che gli agerolesi lo conoscessero con questo appellativo da una parte perché percorrendolo, l’altitudine e l’affascinante scenario, dava loro la sensazione di elevarsi verso l’Olimpo, dall’altra perché il mito locale vuole che fosse la strada seguita dagli Dèi per salvare Ulisse, bloccato nell’arcipelago Li Galli dal canto delle sirene. Li Galli anche conosciuto di fatti come “Le Sireneuse”, è una costellazione di tre isolotti: “Gallo Lungo“, “La Rotonda” e “Dei Briganti“. Gallo Lungo è la più grande ed è l’unica ad essere stata abitata sin dai romani, come testimoniano i resti di una domus marittima. La triade e la sua morfologia alimentarono l’idea che fosse la dimora delle tre mitologiche sirene. L’arcipelago è ben visibile nel tratto più panoramico del sentiero. Tra bellezza e mito: non è dunque difficile immaginare perché anche la penna di celebri scrittori come Calvino e Lawrence non abbia potuto tacere.Targhe in ceramica affisse all’inizio del percorso
Approfondiamo ora le sue caratteristiche. Il sentiero è lungo circa 7 km e parte dai 638 m di Bomerano, frazione di Agerola, per scendere fino ai 450 m di Nocelle, una frazione di Positano sita sul Monte Pertuso. Immerso nella variopinta macchia mediterranea agerolese, l’escursione risulta tutt’altro che monotona, proprio in virtù di un continuo mutamento del paesaggio che ci accoglie. È un paesaggio vivo e dinamico: passa dalle asperità delle sue gole, degli spuntoni e dei precipizi rocciosi a verdi sinuosità collinari, intarsiate dai terrazzamenti di vitigni e agrumeti; dagli stretti passaggi in fitte macchie boschive a panoramici promontori.
Il percorso può essere diviso idealmente in tre parti in base ai punti di interesse geografico. Il primo step, dopo pochi minuti di cammino, è quello della “Grotta del biscotto”, così chiamata per la natura calcarea e friabile della sua roccia. Il punto intermedio invece è rappresentato dal “Colle la Serra”, inconfondibile perché ci si ritrova di fronte ad un fontanile oltre che ad un bivio: a sinistra si scende giù verso Praiano, a destra si prosegue lungo il sentiero degli Dèi.L’ultima tappa è la piazzetta di Nocelle, un punto di ristoro e di riposo con vista su Positano. Questo piccolo e delizioso borgo vi saprà accogliere e stupire egregiamente tra l’ospitalità dei nocellesi, la bontà di spremute e granite con gli agrumi della costiera e certi vicoletti dove il tempo si è fermato. Il traguardo è giunto, ma dopo bellezze tanto grandi, non è mai stato così scongiurato. La costiera però può ancora incantarvi. Da Nocelle infatti è possibile, prendendo un’apposita navetta, raggiungere agevolmente Positano e concedersi un tuffo in quel blu fin ad ora solo ammirato da lontano.
Consigli “pratici” prima di avventurarsi? Mente sgombra, cuore da bambino e occhi ancora capaci di meravigliarsi. Ps. Gentilmente offerto dagli Dèi, il sentiero è a costo zero! Marianna Di Nardo Biblografia Napoli,Pompei e la Costiera Amalfitana, Lonely Planet, EDT, 2016 Sitografia http://www.proagerola.it/ http://www.treccani.it/enciclopedia/agerola
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