Spesso Casertavecchia viene erroneamente confusa con l’attuale centro storico di Caserta, si tratta, invece, di un borgo medievale che costituì originariamente il centro della città. Si trova a circa 10 chilometri dalla famosa Reggia, a 440 metri di altitudine sulle pendici dei monti Tifatini.
Vicoli e costruzioni riportano indietro nel tempo, nelle strade del borgo, infatti, si respira ancora l’atmosfera medioevale.
La storia di Casertavecchia
Le origini di Casertavecchia sono ancora incerte. Il primo insediamento nella zona è precedente all’anno mille e risale probabilmente al periodo della dominazione Longobarda. L’antico borgo prese il nome di Casa Hirta, “villaggio in alto“, ed era noto per la sua aria pura. Il nucleo urbano originario sorse su di un preesistente villaggio romano e per difendere la zona dagli attacchi nemici venne edificato il castello longobardo e fortificato poi dai normanni. Della struttura è ancora visbile la sua torre cilindrica, alta circa 32 metri, che all’epoca era una delle più alte d’Europa. La posizione di Casertavecchia fu una meta molto contesa per i popoli che tentarono di conquistare il Sud Italia, infatti da Casa Hirta era possibile controllare tutto il territorio circostante fino alla costa.
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Le chiese e il duomo
Nel 1300 nella piccola Casertavecchia si contavano già 25 tra cappelle e chiese.
Nel XVI secolo fu poi edificata una delle più famose, la Chiesa dell’Annunziata, che con il passare degli anni venne praticamente ridotta in macerie e successivamente ricostruita quasi interamente.
In Piazza Vescovado si erge imponente il Duomo dedicato a San Michele Arcangelo, edificato nel 1110. All’interno del duomo si nota che colonne e capitelli sono tutti diversi tra loro. Vennero infatti realizzati con materiali “riciclati”, recuperati da altri monumenti. Ciò accadeva spesso perché in quel periodo c’era pochissima disponibilità economica e di materiali ma al contempo molta disponibilità di manodopera. Per questo motivo si usava costruire nuove strutture con ciò che si riusciva a recuperare.
Anche le colonne del duomo avevano origini diverse: provenivano infatti da diversi templi pagani situati a valle del borgo. Data la loro imponenza e il loro peso ancora oggi molti sono gli interrogativi su come siano stati trasportati fino alla loro attuale locazione. Secondo la leggenda furono le fate dei monti Tifatini ad aiutare gli abitanti a portare le strutture in cima.
Quando si arriva a Casertavecchia si ha l’incredibile impressione di essere giunti in un piccolo presepe. Nei suoi vicoli con costruzioni in pietra, botteghe e piccoli negozi, il tempo sembra essersi fermato.
Laura d’Avossa
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