Masaniello e Cromwell ci possono sembrare oggi personaggi estremamente distanti eppure, a quanto pare, per i contemporanei non era proprio così. Vi è una produzione di medaglie, specialmente di nazionalità Olandese, in cui le due figure vengono accostate, considerate come paradigma dei governi illegittimi e violenti, destinati alla fine a subire un inesorabile tracollo. Oggi ci soffermeremo proprio sulla disamina di uno di questi pezzi.
Disamina iconografica della medaglia
Nel caso di questo esemplare ci troviamo innanzi ad una vera rarità numismatica: risultano noti al momento solo due esemplari. Il primo di essi, come si è ricordato, è conservato presso le collezioni del British Museum. Il secondo è stato venduto nel 2021 dalla casa d’aste londinese Dix Noonan Webb. La medaglia risulta finemente incisa a bulino.
Il dritto della medaglia rappresenta un busto di Cromwell laureato, tuttavia lo scenario ad esso accostato risulta essere molto meno formale ed aulico: il busto del lord protector, raffigurato in una posa che ricalca quasi i ritratti di imperatori e aristocratici romani riscontrabili sulle monete classiche, è poggiato sul barile di una distilleria. La distilleria è riprodotta con forte dovizia di particolari.
L’intento dissacrante qui risulta ulteriormente palese: il busto di Cromwell, l’integerrimo puritano tanto ostile al commercio e al consumo dell’alcol in patria, era posto in una comune birreria popolana. La posa del busto, così simile alle rappresentazioni numismatiche dell’antichità, risulta di fattezze estetiche antinomiche e in pieno contrasto con il triviale contesto in cui è posta. Sul lato destro del busto laureato del lord protector è inoltre riprodotto lo stemma della sua carica, appeso con grande modestia alle mura della distilleria con un semplice chiodo legato ad un laccio. Forse ulteriore rimando all’illegittimità della sua carica.
Ulteriore riprova dell’intento satirico ma anche delle convinzioni politiche dell’incisore della medaglia (o quantomeno dei suoi committenti) risulta essere la leggenda posta sopra il busto di Cromwell: “Cromwellus victor perduellis” che, tradotta in italiano, potrebbe esser resa come “Cromwell vincitore nemico pubblico”. Nelle antiche istituzioni romane la perduellio costituiva il delitto contro lo stato, una sorta di lesa maestà. Il sostantivo qui utilizzato dovrebbe quindi rifarsi al concetto di “nemico pubblico”. Ciò va a legarsi senza ombra di dubbio alle vicende storiche che permisero a Cromwell di salire al potere: la vittoria durante la guerra civile, lo spodestare una monarchia legittima e, infine, la decapitazione di re Carlo I.
Il retroterra politico dell’artista che incise questo tondello, o quantomeno dei suoi committenti, risulta essere quindi filomonarchico. Sul retro è posta la figura di Masaniello attorniato da una casa in fiamme a sinistra e un esercito di popolani a destra.
Masaniello, vestito da pescatore con in mano un retino, viene rappresentato stante su un cumulo di reti. Anche qui il richiamo alle sue umili origini appare lapalissiano. I tratti somatici del volto (si vedano le sopracciglia arcuate e il naso pronunciato), anche in questo caso, risultano molto accurati e in linea con le raffigurazioni dell’epoca, ad indicare ancora una volta un’approfondita conoscenza dei fatti legati alla rivolta.
Ulteriore dimostrazione di accuratezza, anche narrativa e storica, è costituita dalle scene che fiancheggiano il capopopolo: una casa nobiliare in fiamme a sinistra e uno stuolo di soldati popolani a destra, al di sotto di esso altri plebei che organizzano il probabile bottino sottratto alla casa. Tale raffigurazione costituisce un rimando palese ai primi giorni della rivolta del 1647, caratterizzati da numerosissimi danni ai patrimoni delle famiglie nobili.
Al di sopra delle scene è incisa la scritta: “Massanello vanus es rebellis”, la cui possibile resa in italiano è “Masaniello vano e ribelle”. Il significato di “vano” appare lapalissiano se rapportato alla parabola discendente della vicenda storica del capopopolo: vanesio sia per le sue azioni, sia per la sua boria, sia per il breve lasso di tempo del suo operato politico. Per quanto concerne invece l’accezione di “ribelle” qui ci troviamo innanzi ad una connotazione ben diversa, più simile al “perduellis” con cui viene definito Cromwell.
Anche il termine “ribelle” si configura ovviamente come aggettivazione di tipo giuridico: ribelle allo stato, ribelle rispetto all’ordine costituito. La figura di Masaniello si presenta quindi come simile a quella di Cromwell per il suo essere nemico dello stato, seppur “vanus” e non “victor”, come la sua controparte inglese. I due termini vanno quindi analizzati in parallelo. A differenza di come molti studiosi hanno finora ipotizzato i parallelismi tra le due figure, come si è visto, sono tutt’alto che mancanti, quantomeno nella creazione simbolica e ideologica dell’autore della medaglia.
ornando per l’ultima volta sul ritratto del capopopolo esso risulta, per vestiario e attrezzatura, più simile ad un pescatore nord-europeo che meridionale. I vestiti sono molto pesanti, inoltre la presenza della rete tra le mani di Masaniello risulta maggiormente caratterizzante delle sue rappresentazioni nord-europee, meno in quelle italiane e meridionali. Il suo vestiario, a differenza dei tratti somatici, risulta quindi poco accurato. Un dettaglio tutto sommato trascurabile visti gli indubbi meriti dell’artista e la dovizia di particolari delle sue restanti rappresentazioni.
-Silvio Sannino
Bibliografia
G. Campolieti, Masaniello: trionfo e caduta del celebre capopopolo nella tumultuosa Napoli del Seicento, De Agostini Editore, 1989
Ian S. Hornsey, A history of beer and brewing, Royal Society of Chemistry, 2003
bollettino del circolo numismatico partenopeo del 1956
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