La Basilica di San Lorenzo Maggiore a Napoli è tra gli edifici più importanti e famosi della città, non solo perché rappresenta un unicum da un punto di vista architettonico, ma anche per l’importanza politica e culturale nella storia del Regno di Napoli. Sì, perché in questo Complesso monumentale è avvenuta una incoronazione, una consacrazione, una sepoltura segreta e persino un famoso incontro amoroso. Ma andiamo con ordine.
La costruzione
Fortemente legata alla stessa storia degli Angioini a Napoli, la Basilica di San Lorenzo Maggiore si trova a pochi passi da Piazza San Gaetano e San Gregorio Armeno, nota via del presepio napoletano.
La sua costruzione risale al momento in cui Papa Gregorio IX approvò la realizzazione di un edificio di culto da dedicare al Santo. È Carlo I d’Angiò che ne commissiona la costruzione, nell’ambito di un riassetto urbanistico della città, che ha il compito di simboleggiare la grandezza del ruolo di capitale, scelta dalla nuova dinastia angioina entrante, che trasferisce la propria corte a Napoli dall’originaria Palermo, tanto amata dai Normanni e dagli Svevi.
È in questo periodo che il Sovrano fa erigere anche il Castel Nuovo (noto proprio come Maschio Angioino) e il Duomo.
Una chiara impronta francese
A realizzare la chiesa furono in parte le maestranze giunte in città dalla Francia con Carlo I, alle quali si deve la zona absidale, in stile gotico, di chiara impronta francese, che contrasta invece con il resto della struttura completata da una manodopera locale nel più tipico gotico italiano.
Sull’antico macellum della Neapolis greco-romana
Come molti altri edifici religiosi, anche San Lorenzo Maggiore nasce dai resti di una precedente basilica paleocristiana, ma prima ancora in questo luogo sorgeva l’antico macellum romano, il mercato, risalente alla seconda metà del I secolo d.C., composto da un porticato rettangolare, intorno al quale si aprivano le botteghe, e da un cortile interno scoperto il cui pavimento presentava decorazioni musive. Al centro era originariamente collocata una tholos, un edificio dalla forma circolare, destinato probabilmente alla vendita degli alimenti. Oggi, queste straordinarie scoperte archeologiche possono essere ammirate nel percorso ipogeo del Complesso, La Neapolis sotterrata.
L’incoronazione di Ferrante
San Lorenzo Maggiore è stata persino sede del Parlamento del Regno. È nel refettorio della chiesa che il 2 marzo avvenne addirittura l’incoronazione di Ferrante (Ferdinando I di Napoli), che divenne re di Napoli a soli 27 anni, con il benestare dei seggi napoletani, dei baroni del Regno e di Papa Eugenio IV. Ferrante ottenne anche il titolo di duca di Calabria, titolo dal forte valore simbolico, che veniva assegnato agli eredi al trono.
La sepoltura segreta
Nel tentativo di conquistare il trono d’Ungheria, Carlo di Durazzo trova la morte per avvelenamento. Le sue spoglie furono raccolte e portate segretamente a Napoli e, successivamente, tumulate proprio presso San Lorenzo Maggiore.
Il capolavoro napoletano di Tino di Camaino
Al lato dell’altare maggiore, realizzato dallo scultore napoletano Giovanni da Nola, all’altezza della prima arcata sul lato destro, c’è il monumento funebre di Caterina d’Austria, prima opera napoletana del senese Tino di Camaino. Di straordinario interesse storico-artistico, in quest’opera sepolcrale lo scultore mette in risalto uno straordinario pittoricismo, che va ad amalgamarsi a forme dinamiche che bene si esprimono nei suoi panneggi, con pieghe gotiche che quasi anticipano quella che sarà la pittura cubista.
L’incontro di un amore senza tempo
Un noto incontro amoroso della storia della letteratura italiana. Non molti sanno che la Basilica di San Lorenzo Maggiore è il teatro di uno degli incontri più noti della letteratura italiana, quello tra Boccaccio, autore del Decameron, e dell’amata Maria Fiammetta, come egli stesso era solita chiamarla.
A raccontarlo è lo stesso autore in Elegia di Madonna Fiammetta I. La donna, musa del Boccaccio, che alcuni storici hanno individuato nella figlia di Roberto D’Angiò, viene descritta come giovane, bella e vezzosa, sposata felicemente con un napoletano di alto lignaggio. Boccaccio la incontra alla vigilia di Pasqua, il 27 marzo del 1334.
Proprio all’interno della Basilica di San Lorenzo Maggiore a Napoli, tra la verticalità di queste pareti, in questo edificio denso di spiritualità, per la prima volta i loro sguardi si incrociarono e si diede così inizio a un amore (letterario) destinato, come la bellezza dell’edificio in cui è nato, a durare per sempre.
Bibliografia:
Rinascimento e Umanesimo in Italia e in Germania, Ludovico Geiger
I Signori di Napoli – Storia e Segreti, Sara Prossomariti
I luoghi e i racconti più strani di Napoli, Marco Perillo
Il Tesoro d’Italia – La lunga avventura dell’arte, Vittorio Sgarbi
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