La domanda sorge spontanea: cosa vedere al MANN? Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è una vera e propria macchina del tempo. Basta salire le nere scale di piperno per ritrovarsi in uno spazio atemporale, in cui convivono i Greci, gli Egizi, i gladiatori romani e tutti gli spettacolari personaggi della collezione Farnese.
All’interno delle solenni ed enormi sale, che contrappongono il silenzio della contemplazione artistica al tumulto della città rimasta fuori, è normale trovarsi un po’ spaesati.
Scopriamo le 5 sculture da non perdere durante la visita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
1. La statua di Ferdinando I Borbone
Non c’è visitatore che entri al Museo senza esser scrutato dall’occhio attento di Ferdinando I che, posto al centro delle scale, controlla la fruizione del luogo voluto proprio dai Borbone per “la gloria della patria e la comodità degli studiosi”.
L’opera realizzata da Canova, nel 1821, è soprannominata “Ferdinando come Minerva”, vera e propria dichiarazione di potenza di un re che si riconobbe come il “protettore delle arti”.
Non si può non rimanere attratti dallo sguardo efficace e realistico di quella fiera figura, con la posa di chi regna, confidando nel ruolo fondamentale della cultura.
2. L’Ercole Farnese
Il diretto competitor della statua di Ferdinando I è l’Ercole Farnese. Canova, nei suoi scritti, dichiara infatti che la sua statua era stata realizzata in diretta competizione con l’Ercole, portato a Napoli da Roma proprio dal re.
Altezza simile, poco più di 3 metri per entrambe, e lo stesso sguardo severo, che incute terrore allo spettatore.
Ercole, il semidio, viene fuori dalla statua in tutta la sua forza eroica, fatta non solo di muscoli e nervi tesi, ma anche di intelligenza e furbizia.
Questa statua rappresenta Ercole, stanco al termine delle fatiche, che si riposa appoggiandosi alla clava, tenendo con la mano destra, dietro la schiena, i pomi d’oro rubati alle Esperidi.
3. Toro Farnese
Tra le risposte alla domanda “cosa vedere al Mann?”, non può non esserci il gruppo scultoreo del Toro Farnese.
La scena rappresenta il supplizio di Dirce, così come lo racconta il mito. Per godere al meglio della scultura e della storia che esse racconta occorre girarci intorno, così come per l’Ercole Farnese.
Le figure umane e animali si intrecciano, si attorcigliano e si massacrano. Lo spettatore rimane stupito e toccato dalla crudeltà e dal movimento della scena.
4. Atlante
L’Atlante è un altro pezzo della collezione Farnese da non perdere al MANN. La scultura, che si trova all’interno del salone della meridiana, all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, raffigura Atlante, affaticato nel reggere la volta celeste sulle sue spalle.
Oltre lo sguardo del personaggio, anche in questo caso fiero ed austero, si notino i particolari presenti sul globo, che mostrano una delle rappresentazioni più complete dello Zodiaco giuntaci dall’Antichità.
5. Venere Callipige
La carrellata delle 5 prime risposte alla domanda “cosa vedere al Mann?” termina con una scultura molto diversa dalle altre presentate fino ad ora, ma non per questo meno bella ed importante.
Anzi, lo sguardo piacevole della Venere Callipige, con la sua sensualità innata, si contrappone alla forza e alla durezza delle altre opere.
Anche in questo caso la scultura è stata composta per essere vista da tutti i lati, girandoci intorno. Solo così si potrà apprezzare il “bel sedere” della dea, che dà il nome alla statua.
Conclusioni
Si sottolinea che le 5 risposte qui presenti su cosa vedere al MANN, sono solo la punta dell’iceberg di un patrimonio enorme e dal valore inestimabile, presente all’interno del Museo, internazionalmente riconosciuto come uno dei più importanti musei archeologici al mondo.
Per approfondire le risposte date su cosa vedere al MANN e tanti altri capolavori di tutte le epoche, si rimanda agli articoli interni al sito di Storie di Napoli e al volume di Paolo Giulierini Mann, che Storia, edito nel marzo del 2022.
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