cantanti napoletani a sanremo

La canzone napoletana vanta una lunga tradizione e brani conosciuti in tutto il mondo, che hanno ovviamente fatto la storia della musica anche in Italia. I cantanti napoletani a Sanremo hanno segnato delle pagine importanti del festival e della musica italiana.

Si può addirittura dire che grazie alla canzone napoletana esiste il Festival di Sanremo: dal 24 dicembre 1931 al primo gennaio 1932 si svolse proprio al Casinò Municipale di Sanremo la prima edizione del “Festival Napoletano”, organizzato da Ernesto Murolo, padre di Roberto, che ne fu direttore artistico e da Ernesto Tagliaferri che diresse orchestra e commenti musicali.

Dopo una seconda edizione nel 1932 che si tenne a Lugano, il festival napoletano fu riproposto solo venti anni dopo come “Festival della Canzone Napoletana”, mentre nel 1951 il Casinò di Sanremo ospitò la prima edizione del Festival della Canzone Italiana, il quale raccoglieva così anch’esso l’eredità della manifestazione che li si era svolta due decenni prima.

Se le sorti del papà partenopeo della kermresse nazionale lo portarono a durare solo fino agli anni ’70, ancora oggi le più grandi star della musica italiana passano per il teatro Ariston. Tuttavia sono stati molti i napoletani a fare la storia del festival: scopriamo i cantanti campani e napoletani a Sanremo dagli anni ’50 ad oggi!

I cantanti napoletani a Sanremo nelle prime edizioni

Nelle sue prime edizioni la competizione del Festival di Sanremo era molto diversa rispetto a quella che conosciamo oggi. Al suo debutto vi erano infatti solo tre artisti in gara e venti brani da questi interpretati tal volta anche in coppia: le prime due edizioni furono dominate da Nilla Pizzi, che nel 1952 con tre dei brani da lei eseguiti conquistò addirittura tutto il podio. Fu la quarta edizione che vide la partecipazione del primo tra i cantanti napoletani a Sanremo: Franco Ricci conquistò il terzo posto insieme a Gino Latilla con il brano “…e la barca tornò sola”.

L’edizione successiva fu quella del trionfo del napoletano Tullio Pane in coppia con Claudio Villa, con “Buongiorno tristezza” e “Il torrente” ottennero i primi due gradini del podio. Nel 1957 il Leone d’Oro andò nuovamente a Claudio Villa insieme al napoletano Nunzio Gallo con Corde della mia chitarra. Questa canzone detiene anche un curioso record, con i suoi cinque minuti è infatti il brano più lungo nella storia dell’Eurovision Song Contest, dove rappresentò l’Italia: successivamente fu introdotta un regola che limitava il tempo delle canzoni in gara.

L’edizione successiva vide la partecipazione dell’irpino Aurelio Fierro, originario di Montella e vincitore di 5 Festival di Napoli, ma fu soprattutto quella del grande successo di un altro meridionale, il pugliese Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu“, che scalò le classifiche di tutto il mondo.

https://youtu.be/MbNJWA6dMyk

Cantanti napoletani a Sanremo negli anni di Mina e Peppino di Capri

Il 1959 fu l’anno d’esordio per Fausto Cigliano, che nell’edizione del 1964 interpetò “E se domani“, brano poi reso celebre soprattutto dall’interpretazione di Mina. Lei fece la sua prima apparizione al festival nel 1960, lo stesso anno d’esordio di Sergio Bruni, che in quell’edizione interpretò “A mezzanotte” e “Il mare“. Partecipò a quattro edizioni, ogni volta con due brani di cui almeno uno di autori napoletani, e nel 1962 si aggiudicò il secondo e il terzo posto con i brani “Tango Italiano” insieme a Milva e “Gondolì gondolà” interpretata in coppia con Ernesto Bonino.

Nel 1961 ci fu il debutto di Luciano Rondinella con “Che freddo!“, attore oltre che cantante, nel 1952 partecipò a “L’oro di Napoli“. Negli anni seguenti come lui esordirono vari esponenti della canzone napoletana, come Mario Abbate nel 1963, Peppino Gagliardi nel 1965, Luciano Tomei nel 1966 .

Il diciassettesimo festival della canzone italiana fu l’occasione per l’esordio di Peppino di Capri, che vanta ben quindici partecipazioni (l’ultima nel 2005) e due leoni d’oro vinti nel 1973 con “Un grande amore e niente più” e nel 1976 con “Non lo faccio più“. Di Capri portò a Sanremo il travolgente ritmo del suo twist e brani spiccatamente partenopei, come “E mò e mò“, con qualche parola in napoletano: fu sicuramente per decenni uno dei più rappresentativi cantanti napoletani a Sanremo.

Sanremo da Massimo Ranieri ai primi brani in napoletano

La diciottesima edizione del Festival vide l’esordio di un’altro dei più grandi cantanti napoletani a Sanremo nella storia della manifestazione, fu infatti il 1968 l’anno di debutto debutto di Massimo Ranieri che vincerà poi il suo Leone d’Oro vent’anni dopo con il grandissimo successo Perdere l’amoree arriverà nel 2022 alla sua settima partecipazione.
Nel 1969 fu la volta dei The Showmen di Mario Musella e James Senese con “Tu sei bella come sei“, in quegli anni irruppero nella scena musicale napoletana e nazionale con un rhytm and blues alternativo alla tradizione classica melodica e romantica della musica partenopea.

Gianni Nazzaro partecipò al festival nel 1970, prima delle sue cinque partecipazioni in cui cantòL’amore è una colomba, uno dei suoi primi grandi successi. Il seguente anno il napoletano Tony Cico, con il suo gruppo Formula Tre in accoppiata con Little Tony interpretò “La folle corsa“. Nel 1975 Angela Luce arrivò seconda con “Ipocrisia”, mentre nel 1976 Gloriana e Antonio Buono parteciparono rispettivamente con i brani “La canzone dei poveri” e “Femminista“. Nella diciassettesima edizione i Santo California, originari dell’Agro-nocerino, raggiungono il terzo posto con “Monica“.

Il 1978 fu un anno cruciale: se infatti fino a quel momento le incursioni della lingua napoletana tra i brani in competizione rappresentavano comunque la maggior parte delle rare eccezioni al regolamento (e si limitavano al titolo o a qualche espressione), la maggiore libertà della nuova categoria “Cantautori” permise a Ciro Sebastianelli di raggiungere il quarto posto con “Il buio e tu“, cantando il ritornello completamente in napoletano. Nello stesso anno il napoletano Mario Coppola è autore di “‘Naddore ‘e castagne“, prima canzone completamente in dialetto intepretata dal salentino Roberto Carrino.
Nella ventunesima edizione del festival fu la volta di Mario Abbate con “Napule cagnarrà” ad arricchire la lunga lista degli interpreti napoletani a Sanremo.

https://youtu.be/EY7-tcf45CQ

Campani e napoletani a Sanremo negli anni ’80 e ’90

Giorgio Zito, nome d’arte del più piccolo dei fratelli Bennato, esordì al festival nel 1980, mentre il fratello Eugenio fecce il suo debutto 10 anni più tardi insieme a Tony Zito con il brano ‘”900 Aufwiedersehen“, per partecipare poi una seconda volta nel 2008 con “Grande Sud“, un coinvolgente inno meridionalista.

Nel decennio degli anni ’80 tra i più assidui cantanti napoletani a Sanremo ci fu sicuramente Eduardo De Crescenzo, che partecipò cinque volte dal 1981 al 1991. Nello stesso periodo furono anche delle interpreti femminili a rappresentare Napoli nella competizione, ovvero Lina Sastri nel 1982 con il brano “‘E fimmene ‘ mare” e Marisa Laurito tre anni più tardi con “Il babà è una cosa seria“. Il 1986 fu l’anno della prima partecipazione a Sanremo di Nino D’Angelo, che gareggiò in sei edizioni interpretando brani iconici come “Senza giacca e cravatta e segnando il ritorno del napoletano all’Ariston con “Jammo jà” nel 2010 insieme a Maria Nazionale.

https://youtu.be/bj5qpWEdEOg

Come già menzionato l’88 fu l’anno del trionfo di Massimo Ranieri, mentre Il trentanovesimo Festival di Sanremo vide l’unica partecipazione in gara di Renato Carosone, uno dei più grandi interpreti della musica napoletana nel mondo, con il brano “‘Na canzuncella doce doce“.
Nel 1992 con “Pe’ dispietto” la Nuova Compagnia di Canto Popolare si aggiudicò il Premio della Critica, riportando sul palco di Sanremo la musica popolare e tradizionale partenopea, mentre nel 1998 con “Sotto il velo del cielo” proposero nuovamente un ritornello in napoletano.

Nel 1994 Gigi Finizio vinse nella categoria cantauotri Sanremo Giovani con la canzone “Scaccomatto“, lo stesso anno Il gruppo salernitano dei Neri per caso si aggiudicò il primo posto della categoria Interpreti con Donne. L’anno seguente questi trionfarono nella sezione “Nuove proposte” con il grandissimo successo del brano Le ragazze mentre Finizio conquistò il terzo posto della gara principale con “Lo specchio dei pensieri“. Nel 1996 Finizio partecipò ancora proponendo il brano “Solo lei“, mentre Federico Salvatore intepretò “Sulla porta, canzone che raccontava il drammatico rapporto di un ragazzo omosessuale con sua madre.

Negli anni seguenti gli artisti napoletani a Sanremo furono Massimo Caggiano e Luca Sepe, mentre nel 1998 la Piccola Orchestra Avion Travel, gruppo nato a Caserta, partecipò per la prima volta.

Cantanti napoletani a Sanremo dal 2000 a oggi

Il nuovo millennio si apre per il Festival con la partecipazione di Gigi D’Alessio tra i vari cantanti napoletani a Sanremo quell’anno, come Luna Di Domenico, Alessio Bonomo e Joe Barbieri nella sezione giovani. “Non dirgli mai“, destinato a diventare una pietra miliare nella discografia dell’artista, raggiunse solo il decimo posto.

Se il debutto al festival di Gigi D’Alessio sembrava proseguire la ribata nazionale dei nuovi interpreti del neomelodico napoletano, fu invece per lui l’occasione per affermarsi come cantauore italiano e misurarsi con i grandi artisti nazionali. In quell’edizione parteciparono nomi del calibro di Irene Grandi e Gianni Morandi, quell’anno tuttavia la rivelazione furono gli Avion Travel, che si aggiudicarono a sopresa il Leone d’Oro con la canzone “Sentimento“. Il titolo è il nome della barca su cui un pescatore nelle acque di Castellammare, protagonista del brano, affronta questioni esistenziali: “Diceva Ulisse chi m’o ffafà, la strana idea che c’ho di libertà“.

Sal Da Vinci nel 2009 ottenne il secondo posto per la sua canzone “Non riesco a farti innamorare“, rappresentò in quell’edizione del Festival la tradizione dei cantautori napoletani, particolarmente sua in quanto figlio d’arte. Il 2014 un brano in napoletano segnò ancora una volta la storia della competizione: a Sanremo Giovani si impose Rocco Hunt, con ‘” Nu juorno buono“, primo Leone d’Oro vinto da un artista Rap in assoluto.

Nel 2016 fu la prima volta al festival di Clementino con “Quando sono lontano“, che nella stessa edizione si esibì in una emozionante interpretazione di “Don Raffaè” del celebre Fabrizio De André. In quello stesso anno si allungò la fila dei cantanti napoletani a Sanremo vincitori di uno dei premi in gara: Lele (nome d’arte di Raffaele Esposito, lanciato dai talent Amici di Maria De Filippi e The Voice of Italy) ottiene il primo posto nelle “Nuove proposte” con “Ora mai“, mentre “Canzone per Federica” valse il Premo della Critica Mia Martini al napoletano Maldestro.

Negli anni seguenti continua la scia dei talent e del rap, con la partecipazione di Anastasio e di Ghemon, mentre Enzo Avitabile e Anna Tatangelo rappresentarono il volto più pop della musica campana a Sanremo in quelle edizioni

L’edizione del 2022 ha visto una folta schiera di cantanti napoletani a Sanremo, ovvero i rapper Aka7even e HIgsnob, il cantautore Giovanni Truppi e, a ben sessantaquattro anni dal suo esordio, Massimo Ranieri che riceve il premio della Critica per “Lettera di là dal mare.

Nella prossima edizione sarà l’emergente LDA, nome d’arte di Luca, figlio di Gigi D’Alessio, a rappresentare Napoli alla settantatreesima edizione del Festival della canzone italiana. Non ci resta che goderci lo spettacolo e, perchè no, anche tifare per la grande musica italiana made in Napoli.

Fonti e sitografia

– Facci, S. (2013) “Le canzoni dei napoletani al Festival della Canzone Italiana di Sanremo” In “La canzone napoletana. Tra memoria e innovazione” (pp. 297-333) Maria Luisa Stazio, Anita Pesce (a cura di) – Napoli, CNR-Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo.

Storia di Sanremo, Rai Cultura – raicultura.it

– Festival di Sanremo, Rai Teche – teche.rai.it

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  1. Avatar Angela
    Angela

    Ma dove sono Principe e Socio M con la canzone Targato Na?
    Francesco Boccia?
    Dual Gang? E tanto altri.

  2. Avatar Adele
    Adele

    Turutturu è una delle canzoni più cantate nel mondo, perfino dai Coldplay! Un successo planetario. E non viene menzionato Francesco Boccia? Autore anche di GRANDE AMORE del Volo che vinse il festival.
    Invece di scrivere recensioni sui blog e sul web, studiate! Somari!

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