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Domenico Maria Leone Cirillo nacque a Casal di Grumo (oggi Grumo Nevano, vicino Napoli) il 10 aprile 1739 e proveniva da una famiglia di naturalisti e medici.

Iniziò i propri studi all’età di sette anni quando fu inviato dalla famiglia a Napoli e all’età di sedici anni si iscrisse all’Università di Napoli e il 2 dicembre del 1759 si laureò a soli vent’anni. Assunse l’anno successivo la cattedra di botanica presso la medesima università, ove introdusse la tassonomia di Linneo per la classificazione delle specie vegetali. A Cirillo si deve infratti la classificazione di diverse specie vegetali presenti dell’Italia meridionale, anche grazie all’aiuto di uno dei suoi più abili collaboratori, Gaetano Nicodemi. In questo periodo Domenico Cirillo divenne responsabile dell’ospedale degli Incurabili, mantenendo allo stesso tempo rapporti con Linneo e con Buffon. Linneo in particolare fu molto apprezzato da Cirillo, perché egli colse il significato della sua opera per lo sviluppo delle scienze, in particolare della botanica e della zoologia, tanto da dedicargli una stele posta in quel famoso giardino botanico ereditato dal prozio Nicola. Cirillo fu corrispondente di Linneo, il quale gli dedicò Cyrilla L. (Cyrillaceae), un genere di piante su cui si fonda un’intera piccola famiglia di piante a fiore (Cyrillaceae Lindl.) native dell’America tropicale. Divenne inoltre un medico di successo, che aveva tra i propri pazienti diversi nobili e dignitari stranieri e persino la corte del Regno di Napoli.

Il primo italiano socio della American Philosophical Society

Da sempre aperto alla cultura internazionale, Cirillo intraprese diversi viaggi in Europa e divenne socio di numerose accademie, non solo in Italia, ma persino in America, terra per cui tantissimi intellettuali del tempo avevano coltivato un vero e proprio culto, idealizzando il nuovo continente come un mondo ricco di opportunità e privo dei vincoli del vecchio continente. Cirillo, infatti, fu il primo italiano ad essere eletto socio della American Philosophical Society, la più prestigiosa accademia scientifica statunitense, fondata a Filadelfia da Benjamin Franklin nel 1743.

Eppure, tale elezione non fu riportata nei registri di tale accademia. Al posto di Cirillo, fu nominato socio dell’American Philosophical Society un certo Professor Famitz” di Napoli, il cui nome, a differenza di quello di Cirillo, non figura nei registri delle altre società scientifiche del tempo.

All’origine dell’errore, vi sarebbe il fraintendimento di alcune parole di una lettera del 1767 con cui il console britannico di stanza a Napoli, Isaac Jamineau, invitava John Morgan, celebre medico di Filadelfia molto attivo in seno alla Society, ad avviare una corrispondenza con ‘My family physicianProfessor of Botany hereto whom this university is oblig’d for the introduction of Linneas’ System’ (il mio medico di famiglia … professore di botanica qui [a Napoli], al quale questa università è grata per aver introdotto la tassonomia di Linneo).

La riscoperta di Domenico Cirillo

Morgan era stato a Napoli nel 1764 e deve aver riconosciuto in tale descrizione Cirillo, medico di chiara fama, titolare della cattedra di botanica presso l’Università di Napoli e corrispondente del naturalista Linneo. Ne propose perciò la nomina a socio, inoltrando la lettera del console Jamineau all’accademia di Filadelfia come prova della stima internazionale di cui godeva Cirillo. È qui che avvenne l’errore di trascrizione: chi si occupò di dare seguito alla proposta di Morgan deve aver scambiato le parole ‘My Family Physician’ per ‘Mr. Famitz Physician’, procedendo così all’iscrizione di questo ignoto studioso ‘Famitz’, invece del medico napoletano, nel libro dei soci della famosa accademia americana.

Tale ricostruzione della vicenda, proposta da un professore dell’Università di Napoli (Amedeo Arena), è stata accolta all’inizio di quest’anno dalla American Philosophical Society.

Per la prima volta nei propri 280 anni di storia, tale accademia ha effettuato un’aggiunta postuma al proprio registro dei soci, intitolando a Cirillo la scheda originariamente intestata a “Famitz” ed inserendovi una breve biografia del (vero) intellettuale campano. Cirillo è così divenuto il primo socio italiano della più antica accademia americana, il che testimonia la rilevanza internazionale della scienza, dell’università e della cultura partenopea del XVIII secolo.

Articolo di Andrea Faa

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