Se vai in Irpinia, stai molto attento perché potresti imbatterti nello Scazzamauriello.
Il proprietario di questo nome particolare è descritto spesso come un folletto o uno spiritello, ed è una figura tipica del folklore irpino, comune anche ad altre regioni del Centro e Sud Italia. Ad esempio, in Puglia è conosciuto come scazzamaurieddru o scazzamurill, in Molise e Abruzzo muzzemariell. Ma sul territorio italiano è conosciuto anche con altri nomi. Personaggi più o meno simili sono presenti anche nelle leggende di altri Paesi europei e non, basti pensare al famosissimo Leprecauno irlandese.

Ma in ogni caso, è una figura talmente importante per il nostro folklore, che possiamo ritrovarla anche nei testi di D’Annunzio, Benedetto Croce e persino in una canzone di Domenico Modugno.
Al giorno d’oggi, in Irpinia, l’appellativo Scazzamauriello si può sentire in riferimento ad un individuo mingherlino e di bassa statura.

Un disegno dello Scazzamauriello

Ma cosa fa lo Scazzamauriello?

Alcune persone dicono che avvistarlo sia un simbolo di buon augurio e vedono in lui il protettore della casa. Altri, invece, lo descrivono come una creatura maligna e dispettosa, che abita le campagne dell’Irpinia, entrando ogni tanto nelle case.

Qui, si diverte a fare dispetti, come ad esempio far sparire oggetti, nascondere o spostare cose (ed in questo ricorda moltissimo il Munaciello napoletano), o sedersi sulla pancia del malcapitato addormentato per disturbarne il sonno.

Ma gli esseri umani non sono le uniche vittime dello Scazzamauriello. Infatti si diverte anche ad infastidire animali della campagna, come cani, cavalli, e via dicendo. E in realtà lui stesso è in grado, all’occorrenza, di cambiare forma, trasformandosi in animali.

Se lo vedi hai due scelte: puoi provare ad ingraziartelo regalandogli un paio di scarpe o lasciandogli dei piccoli sassolini nelle ciabatte. Lui ricambierà il gesto donandoti niente di meno che delle monete d’oro zecchino.
Oppure, potresti provare a ricattarlo cercando di rubargli il suo amato berretto rosso.
Devi prima prenderlo, però!

-Claudia Paesano

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  1. Avatar Claudio
    Claudio

    Nella zona del Piemonte ci sono leggende che parlano dei folletti Cùleis e Carcavejia. Il primo disturba le galline, intreccia i crini dei cavalli e fa abbaiare i cani di notte e origina dal fenomeno dei fuochi fatui. Il secondo disturberebbe il sonno sedendosi sul petto dei dormienti rubando il respiro e creando la sensazione della paralisi del sonno. Molto simile a quello descritto anche il Servan o Servanot, sempre dell’area piemontese.

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