La collezione Farnese è una delle collezioni di opere d’arte più importanti d’Europa, non solo per la sua storia, ma soprattutto per la sua imponenza.
Le origini della collezione Farnese
Le origini risalgono al lontano 1542, quando il grande mecenate Papa Paolo III prima e suo nipote il Cardinale Alessandro Farnese poi, iniziò a commissionare opere ai maggiori artisti che in quel tempo si trovavano a Roma. Opere che andavano ad adornare le sale di Palazzo Farnese, nella città eterna, avviando quella che sembrava essere una vera e propria politica di acquisizione delle opere d’arte.
Si trattava di artisti del calibro di Tiziano – di cui si ricorda la Danae – successivamente i fratelli Carracci, Giulio Romano, Andrea del Sarto, oltre alle opere romane dell’età classica, ritrovati nelle Terme di Caracalla.
Da Roma a Napoli
La collezione Farnese giunse da Roma a Napoli grazie a re Carlo di Borbone nel 1734 che, nel 1731, la ereditava dalla madre Elisabetta ultima discendente del casato dei Farnese e, in seguito, suo figlio Ferdinando IV, il quale ne curò l’effettiva sistemazione
Nel giungere nella capitale, la collezione riceve una prima collocazione all’interno del Palazzo Reale.
La collocazione definitiva
Successivamente la collezione è stata smistata nelle diversi sedi borboniche.
La maggior parte delle opere restava inizialmente a Palazzo Reale, mentre tele e statue raffiguranti l’Ercole venivano trasferite alla nuova reggia vanvitelliana di Caserta, poiché i Borbone adottarono Ercole come eroe e divinità protettrice del casato.
Nel 1957 una parte della collezione, veniva trasferita la museo di Capodimonte, una parte delle tele restava a palazzo reale, gli Ercole alla reggia di Caserta e, successivamente, le opere di età classica, trovavano collocazione all’attuale Mann, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La collocazione al Museo di Capodimonte e al Mann
I pezzi della collezione presenti tutt’oggi al Palazzo Reale di Napoli e alla Reggia di Caserta, fanno parte degli arredi dei piani nobili e non si trovano in sale appositamente allestite, cosa che invece è stata realizzata nei due musei cittadini: quello di Capodimonte ed il Mann.
Le sale che ospitano le tele appartenenti alla collezione stessa (Tiziano, i Carracci, Andrea del Sarto, le opere di Masolino da Panicale, Botticelli), sono collocate in diverse sale che si snodano lungo il percorso del piano nobile, ma l’opera che desta sempre curiosità dell’intera collezione è il Cofanetto Farnese, capolavoro dell’arte orafa, commissionato dal Cardinale Alessandro ornato con lapislazzuli su argento dorato.
Alla sommità del Cofanetto, troneggia Ercole, soggetto tra i più presenti nella collezione.
Le opere conservate nelle sale del piano terra del Mann, invece, sono quelle dell’epoca romana. Si tratta di importanti ritrovamenti a partire dal XVI sec. che, per scelta logistica e relativa tipologia, sono stati esposti all’interno di apposite sale del Museo Archeologico cittadino.
Il bianco cangiante che caratterizza le sale espositive all’interno delle quali le opere scultoree sono esposte, conferiscono una maggiore magnificenza e maestosità alle sculture stesse. Il bianco non si sovrappone, né si confonde col colore della sala espositiva, piuttosto conferisce ad una completezza che rende il tutto più uniforme.
Tra le opere presenti, meritano una menzione l‘Ercole Farnese, il Toro Farnese e la Tazza Farnese.
Conclusioni
La presenza a Napoli della Collezione Farnese non solo arricchisce le sale espositive dei musei all’interno dei quali è presente, ma si rivela essere parte integrante della storia cittadina: un lascito familiare che si tramanda per circa due secoli, accrescendo non solo il potere del casato Farnese, ma elevandolo al livelli altissimi, fino ad arrivare al Re di Napoli che, insieme al figlio e suo erede designato, ne fa un punto di forza.
Oggi è una delle collezioni maggiormente visitate all’interno delle sale espositive in cui si trova e dalle quali, silenziosamente, fa sentire forte la sua storia.
Sitografia
www.treccani.it/enciclopedia/papa-paolo-iii_(Dizionario-Biografico)
capodmonte.cultura.gov.it
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