Lo scorso autunno ha visto svolgersi una serie di incontri sull’opera di Manzoni, tenuti in vari luoghi della città di Napoli. Questo ciclo di seminari ha avuto l’obbiettivo di mettere in relazione il grande pubblico con l’intramontabile classico di Manzoni: I promessi sposi.

A questo ciclo di incontri, Un autunno con Manzoni, seguirà una seconda tranche altrettanto interessante. Ce ne parla Silvia Corsi, organizzatrice dell’evento, che si terrà presso la biblioteca dei Girolamini, finalmente riaperta al pubblico dopo anni.

una primavera con Manzoni

Intervista con Silvia Corsi

S: Da dove nasce il progetto, e dove si terranno i prossimi incontri?

C: “Il prossimo incontro si terrà il 20 aprile alla biblioteca dei Girolamini, uno dei primissimi eventi che avranno luogo nella chiesa riaperta alla città. La rassegna che si chiama “Una primavera con Manzoni a Napoli” che segue una prima parte, “Un autunno con Manzoni a Napoli“, che si è tenuta per il centocinquantenario della sua morte.

Il progetto è partito per una riflessione del professor Marco Viscardi, docente di letteratura italiana alla Federico II, che ha collaborato all’edizione dei Promessi sposi diretta da Francesco de Cristofaro (Bur, 2014). Con lui abbiamo riflettuto su una possibile ‘Napoli manzoniana’: se Renzo fosse venuto a Napoli cosa avrebbe trovato?

Una primavera con Manzoni
Domenico Gargiulo: Piazza del Mercato durante la rivolta di Masaniello.

La rivolta di Masaniello, la stessa peste con esiti diversi e storie positive o negative diverse, una città che invece di essere sotto il giogo degli spagnoli era capitale, una città di forti contrasti raffigurata nelle tele di Artemisia Gentileschi, Diana de rosa, Caravaggio.

La riflessione si è sviluppata principalmente sulla storia dell’arte e sul rapporto tra arte, storia e letteratura nella prima metà del 1600 a Napoli con un occhio di riguardo verso tematiche de “I promessi sposi”, principalmente lo sguardo degli umili e la raffigurazione degli umili”.

Una primavera con Manzoni
Artemisia Gentileschi: San Gennaro nell’anfiteatro di Pozzuoli, particolare.

S: Tematiche veramente interessanti. Potresti dare qualche consiglio ai nostri lettori su dove approfondirle?

C: “Viscardi ha pubblicato 5 puntate podcast sulla rivista Nazione Indiana dedicate a Manzoni. Successivamente gli hanno proposto di farne una pubblicazione vera e propria, intitolata “Un’estate con Manzoni“, edita dal Melangolo”.  

S: Perfetto. Invece puoi dirci qualcosa sulle nuove iniziative?

C: “Passato l’inverno ricominciamo in primavera con i primi tre incontri della rassegna “Una primavera con Manzoni”, che forse si svolgeranno ai Girolamini, tenuti Carlo Ossola, professore presso il presso il Collège de France di Parigi, e Francesco De Cristofaro, professore alla Federico II, coordinati dal professor Viscardi. Gli incontri dell’autunno con Manzoni a Napoli sono stati belli e ricchi, questi della primavera si prospettano altrettanto belli”

Una primavera con Manzoni
Domenico Gargiulo: L’eruzione del Vesuvio del 1631.

S: Come mai proprio i Girolamini?

C: “Al livello concreto è un emblema di quello che può essere il disastro e il miracolo della storia, il saccheggio perpetrato per decenni e che adesso, grazie ad un movimento di popolo, e non solo d’accademia, è stato bloccato e questa strada verso il baratro ha fatto una totale inversione.

Stanno rientrando inesorabilmente volumi e volumi all’interno dei Girolamini, che finalmente riapriranno come simbolo di rinascita. Poi è un luogo legato al periodo che Manzoni mette in campo. Il cardinale Borromeo fu fondatore di una delle più importanti biblioteche del nord, i Girolamini nacquero poco prima al sud”.

Biblioteca dei Girolamini

S: Potresti darci qualche informazione in più sugli incontri di questa primavera? Ovviamente senza troppi spoilers.

C: “Questo incontro sarà sulle relazioni in Manzoni e sulle relazioni nell’opera di Manzoni, i rapporti di forza, il potere che schiaccia i deboli ma anche i rapporti di solidarietà tra gli uomini e i rapporti di misericordia. Il tema si lega alla lettura di Calvino dell’opera di Manzoni come romanzo sulle relazioni.”

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