San Biagio o Via San Biagio dei Librai? Entrambi.
Protettore della gola e santo dalle origini orientali, la venerazione del Santo – celebrato dalla Chiesa cattolica il 3 febbraio, il giorno dopo la Candelora – è estremamente forte.
Sono diverse infatti, non solo le vie, ma anche le chiese a Lui dedicate a Napoli e in provincia, probabilmente tra le più famose, la piccola chiesa nell’omonima via del centro storico partenopeo.
La strada non solo prende il nome della chiesetta nota anche come San Biagio Maggiore, ma ingloba, nella sua denominazione, anche il nome dell’antica Corporazione dei Librai diventando un tutt’uno con essa.
Oggi la chiesa – chiusa dopo i gravi danni riportati nel sisma del 1980 e riaperta nel 2007 – è sede della Fondazione Giambattista Vico, che ebbe i natali proprio in questa strada, al civico 31.
La statua bronzea raffigurante San Biagio è attualmente conservata nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, proprio in Via San Biagio dei Librai.
San Biagio: cenni biografici
Vescovo di Sebaste, di lui si hanno poche notizie certe.
La storia lo vuole vescovo e martire, venerato sia in Occidente che in Oriente.
Secondo la tradizione martirologica, il Santo sarebbe stato catturato dai Romani, che avrebbero voluto farlo abiurare e al suo rifiuto prima sarebbe stato martorizzato con un pettine di ferro, di quelli usati per per cardare la lana e poi decapitato, nell’anno 316, sotto l’imperatore Decio.
2 Febbraio: la Candelora e la benedizione delle candele
Pasqua Epifania tutte le feste si porta via, rispose Candelora: ‘Ci sto io ancora!’
Il 2 febbraio è il giorno della presentazione di Gesù al Tempio, quaranta giorni dopo la nascita, come legge ebraica comandava.
Nelle chiese cattoliche, si celebra così, la festa di Candelora, che i fedeli onorano con una Messa Solenne, la benedizione della candele e la loro accensione.
3 Febbraio: San Biagio, le candele incrociate alla gola per benedire
Il giorno dopo, il 3 febbraio, si celebra il Santo della gola.
Due candele, benedette proprio nel giorno di Candelora incrociate, vengono accostate alla gola dei fedeli in segno di benedizione.
Le origini della benedizione della gola
E’ Lui uno dei 14 Santi invocato per la guarigione di malattie e specifiche parti del corpo.
Il rito della benedizione, pare derivare dal salvataggio miracoloso operato dal Santo, quando era ancora in vita, verso un ragazzino che rischiava di soffocare a causa di una spina di pesce.
Un intervento prodigioso che evitò il peggio.
San Biagio: una forte venerazione
La venerazione di cui gode San Biagio è forte non solo a Napoli e nella sua provincia – è patrono della cittadina di Palma Campania – ma anche in diversi luoghi della regione, come ad esempio il comune di Pietrastornina, nell’avellinese.
Una venerazione forte, intensa, che si rinnova di giorno in giorno, in particolare nella ricorrenza del 3 febbraio.
San Biagio: un amore esplicato anche nei detti popolari
Il 3 febbraio è un giorno di pieno inverno. Un giorno freddo. I giorni della merla, tradizionalmente i più freddi dell’anno (29, 30 e 31 gennaio), sono appena passati eppure si inizia a guardare ad una primavera che non sembra più tanto lontana.
La tradizione dei detti popolari, li vuole protagonisti in più varianti:
“Dicette Cannelora: ‘a viern’ stamme’ fore. Rispunnette San Biase: ‘Vierno mo trase!”
ed ancora: “San Biase, port’ ‘o sole p’ ‘e ccase. ‘O triste se ne jesce, ‘o bbuon trase! “,
e ancora: “Cannelora, ‘state dinto e vierno fore” poi “San Biase, sole p’ ‘e ccase” annunciando l’ormai prossima primavera, dopo gli ultimi colpi di coda dell’inverno, lasciando andare l’inverno stesso e prendendosi il buono e il bello che le giornate calde ed allungate, riservano.
Insomma, oltre la devozione, un amore da esplicare in tutti i modi possibili!
Sitografia di riferimento
https://pietrastornina.asmenet.it/index.php?action=index&p=230
https://www.comune.palmacampania.na.it
https://www.famigliacristiana.it/articolo/san-biagio-il-martire-che-protegge-dal-mal-di-gola.aspx
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