San Ciro e San Gennaro.
La devozione napoletana verso il Santo celebrato il 31 gennaio, è talmente forte da fare quasi concorrenza al Patrono di Napoli, San Gennaro.
San Ciro, medico e martire: chi era costui? E soprattutto: da dove nasce un amore così forte tra il popolo partenopeo e il Santo nato ad Alessandria d’Egitto?
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In particolare, nella provincia napoletana del comune di Portici la devozione al Santo, è forte.
Era stato Re Ferdinando IV con regio decreto a proclamarlo patrono della cittadina dell’interland napoletano, a seguito delle preghiere dei suoi abitanti per la cessazione di una grave pestilenza, dato che le preghiere rivolte a San Gennaro poichè intercedesse per la fine del morbo, non avevano dato esito positivo.
31 Gennaio, San Ciro: i festeggiamenti a Portici
Il 31 Gennaio è il giorno che la chiesa cattolica lo ricorda.
Ciro era stato martorizzato il 31 Gennaio del 303 e in quello stesso anno, il 19 settembre, sarà martorizzato anche San Gennaro, entrambi sotto l’imperatore Diocleziano.
I festeggiamenti nella provincia partenopea non si fanno attendere, anche per i tanti che portano il Suo nome e celebrano il loro Santo eponimo.
E la città di Portici, non manca di celebrarlo degnamente!
La festa
Una festa patronale, frutto di una devozione forte, un momento di unità e condivisione, di giubilo e preghiera.
In realtà nel giorno a lui dedicato, la festa è soprattutto all’interno del Santuario di Santa Maria della Natività e San Ciro, con messe che iniziano sin dal primo mattino, anche per accogliere i numerosi fedeli che arrivano presso il Santuario dalle prime luci dell’alba.
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La statua del Santo è esposta al lato sinistro dell’altare maggiore, all’omaggio dei fedeli, ma è la prima domenica di maggio che San Ciro esce dalla chiesa per andare nelle strade di Portici, incontrare i porticesi che gli vanno incontro, in un connubio di amore e fede indissolubile.
La prima domenica di maggio la statua è portata a spalla dai fedeli che indossano un mantello dello stesso colore di quello indossato dal Santo, chiamato rosso San Ciro e si alternano lungo il percorso processionale che è diviso in due tempi: mattino – per la parte di Portici alta – e pomeriggio, per la parte bassa della città.
La statua è preceduta, nel suo percorso, dal passaggio degli appartenenti a tre Congreghe religiose: quella di San Luigi, quella dell’Immacolata e quella di San Ciro stessa.
A fine percorso rientra al Santuario non senza aver salutato amorevolmente i suoi protetti: la statua infatti rientra in chiesa, dando le spalle alla stessa, come a congedarsi dalla sua gente, in un saluto che in realtà non ha e non avrà mai fine.
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San Ciro: concorrenza con San Gennaro?
Impossibile a dirsi! Ciro e Gennaro sono e restano i nomi maschili più gettonati, a dimostrazione che la fede e la devozione, resistono forti nonostante l’avanzare del tempo.
La devozione per i due Santi è fortissima, tale è anche l’affetto, tanto che è stato oggetto di uno degli sketch più famosi di quello che fu il Trio de La Smorfia: Troisi – Arena – De Caro, nel quale la richiesta di grazie e di numeri da vincere al lotto porta un ingenuo Arena a chiedere la grazia prima a San Gennaro e poi a San Ciro e questo scatena le ironiche polemiche di Troisi che si dichiara cliente abituale del Santo e della chiesa.
Uno di famiglia
Per i Napoletani, i Santi a cui sono fortemente devoti, diventano persone di famiglia.
Così è per San Gennaro, così è per San Ciro.
Così è per tutte le divinità che entrano fortemente nel cuore dei napoletani, ai quali hanno fatto del bene, un bene che il popolo non dimentica.
Sitografia di Riferimento
https://www.comune.portici.na.it/hh/index.php
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