Ottobre 1943. L’Italia è nel caos. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, le truppe tedesche in ritirata trasformano la Campania in un inferno di violenza e rappresaglie. Tra le pagine più buie e meno conosciute di quei giorni c’è la strage di Afragola, un massacro compiuto dalla divisione tedesca Hermann Göring che, nel silenzio della storia ufficiale, ha lasciato una ferita aperta nella memoria collettiva.

Il contesto storico della strage di Afragola

Mentre Napoli viene liberata con il sacrificio di centinaia di civili, nei comuni limitrofi la situazione precipita.

Afragola, cittadina strategica sulla direttrice ferroviaria e viaria tra Napoli e Caserta, diventa bersaglio della rabbia tedesca. Si teme un’altra insurrezione popolare, come accaduto nel capoluogo. I tedeschi reagiscono in anticipo, colpendo indiscriminatamente.

Strage di Afragola

La strage di Afragola

Due le zone più colpite:

Masseria D’Ambra, nell’attuale zona “Contrada Salicelle”: qui vengono trucidati almeno 20 civili, accusati senza prove di aver nascosto armi o aiutato i partigiani.

Via Circonvallazione, dove diverse famiglie vengono costrette a uscire di casa, per poi essere fucilate pubblicamente “a scopo intimidatorio”.

I racconti dei testimoni parlano di esecuzioni sommarie, incendi dolosi, saccheggi e atti di feroce brutalità gratuita. Non ci furono processi, né veri accertamenti: tutto accadde nel giro di pochi giorni, nel silenzio imposto dalla paura e dalla guerra.

Le vittime

Il numero esatto delle vittime resta incerto. Alcune fonti parlano di circa 30 morti, ma molti corpi non furono mai ritrovati o identificati, altri furono sepolti in fosse comuni o rimasti dispersi durante i bombardamenti successivi.

I racconti dei sopravvissuti vennero a lungo ignorati o taciuti per decenni, anche per il clima di rimozione che seguì la fine della guerra. Solo negli ultimi anni si è tornati a parlare apertamente di questa strage.

Una memoria riscoperta

La strage di Afragola è stata per anni avvolta nell’oblio, oscurata da eventi più noti e dal trauma collettivo della guerra. Solo con la riscoperta storica recente e l’impegno delle associazioni locali e dei familiari delle vittime, la memoria ha iniziato a riaffiorare.

Oggi, nel quartiere dove sorgeva la Masseria D’Ambra, si trovano lapidi e targhe commemorative. Ogni anno, nel mese di ottobre, l’amministrazione comunale organizza cerimonie in ricordo delle vittime, per tramandare ai giovani una pagina tragica e fondamentale della storia locale.

“Li presero mentre tornavano dai campi. Li fucilarono senza nemmeno chiedere chi fossero. Mio nonno cercò di spiegare che erano contadini, ma non lo ascoltarono. Era la legge del terrore.” – testimonianza di un nipote di una delle vittime.

Conclusione

La strage di Afragola avvenuta ad ottobre, non fu un episodio isolato, ma parte di una più ampia strategia di repressione e violenza attuata dai nazisti in ritirata. Fu un crimine di guerra, senza giustificazioni né attenuanti. Oggi, ricordarla non è solo un dovere storico, ma un atto di giustizia verso chi perse la vita per mano della barbarie.

Sitografia


Wikipedia.it

Diventa un sostenitore!

Storie di Napoli è il più grande ed autorevole sito web di promozione della regione Campania. È gestito in totale autonomia da giovani professionisti del territorio: contribuisci anche tu alla crescita del progetto. Per te, con un piccolo contributo, ci saranno numerosissimi vantaggi: tessera di Storie Campane, libri e magazine gratis e inviti ad eventi esclusivi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *