Fà n’asciuta ‘e quarta è un antico proverbio napoletano, difficile da tradurre e comprende se non si conosce la sua origine. Questo detto può essere adoperato in diversi contesti, assumendo, così, plurime sfumature di significato.
Fare un’uscita di quarta (fila)
Il proverbio “fà n’asciuta ‘e quarta” nasce originariamente nell’ambito teatrale. L’attore che fa questo tipo di uscita è colui che fa il suo ingresso in scena dicendo la propria battuta a gran voce, senza modularla, quasi strillando. In questo modo, l’attore può esser sentito, senza alcuno sforzo di udito, dagli spettatori seduti nei palchi di quarta fila, molto lontani dal palcoscenico.
A teatro i palchi di quarta fila sono posti elevati, laterali, e meno costosi rispetto alle prime file, o alla platea, riservata al pubblico più abbiente. Chi compra un biglietto nel palchetto laterale in quarta fila, insomma, risparmia, ma corre il rischio di non godersi appieno lo spettacolo a causa della non ottima acustica e scarsa vicinanza agli attori.
L’attore che “fa l’uscita di quarta” è colui che entra in scena in maniera esagerata, eccessiva, facendosi notare più del dovuto. Chi ha questo atteggiamento nella vita di tutti giorni, quindi, è solito “fà n’asciuta ‘e quarta”.

Fà n’asciuta ‘e quarta posizione
La quarta posizione, nel gergo sportivo, più precisamente in quello della scherma, è una posizione di difesa, adottata dallo schermidore poco prima di passare all’attacco, in maniera aggressiva e decisa. Di conseguenza, chi “esce di quarta” è anche colui che assume un atteggiamento adirato, sovraeccitato, aggressivo, violento.
Da ciò, nasce anche l’aggettivo napoletano “‘nquartato”, cioè di chi è “sulla difensiva”, ma pronto ad attaccare.
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