Nella provincia di Avellino, nascosto tra le colline dell’Irpinia, sorge l’ex manicomio criminale di San Nicola Baronia, luogo che ha segnato la storia della psichiatria italiana e dopo decenni, continua a suscitare inquietudine e curiosità.
Il passato inquietante della Rems di San Nicola Baronia
Fondato all’inizio del XX secolo, il Rems di San Nicola Baronia aveva lo scopo di ospitare individui considerati pericolosi per la società a causa di disturbi psichiatrici che li avevano spinti a compiere crimini. I pazienti, spesso detenuti accusati di reati gravi, venivano ricoverati in un contesto dove la cura psichiatrica e la detenzione si intrecciavano, dando vita a un ambiente di repressione e sofferenza.
Le storie legate a questo luogo sono numerose e, nella maggior parte dei casi, estremamente oscure. Gli ex manicomi criminali trasformarono in strutture psichiatriche residenziali, ma la fama di luogo oscuro e inquietante rimase intatta. L’edificio, ora noto come REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), è un centro dove ospitano ancora oggi i detenuti che necessitano di trattamento psichiatrico, ma il passato del manicomio continua a pesare come un’ombra su ogni angolo.

La fine del manicomio e l’avvento della REMS
L’edificio, ora noto come REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), è un centro dove ospitano ancora oggi i detenuti che necessitano di trattamento psichiatrico, ma il passato del manicomio continua a pesare come un’ombra su ogni angolo.
Nel corso degli anni, diverse persone hanno riferito di strani avvistamenti e suoni inquietanti provenienti dalle stanze dismesse. Alcuni sostengono di aver visto figure spettrali aggirarsi tra le rovine, mentre altri parlano di sensazioni di oppressione che pervengono a chi si avvicina al luogo. Le leggende che ruotano intorno all’ex manicomio sono tante, alimentate dalla fama di luogo di sofferenza e dalla scarsa trasparenza su cosa realmente accadesse al suo interno.
I misteri legati alla struttura
Numerosi sono i misteri che ancora oggi circondano la REMS. Si racconta che, durante il periodo di attività come manicomio, molte persone siano scomparse misteriosamente senza lasciare traccia, alimentando la leggenda di una “dissolvenza” delle loro vite, in una struttura che pareva dimenticare la loro esistenza.
Un altro aspetto inquietante riguarda il trattamento dei pazienti. Nonostante il luogo fosse destinato a curare chi aveva commesso crimini, molti detenuti subivano esperimenti psico-farmacologici, pratiche di isolamento severo e, in alcuni casi, maltrattamenti. La figura del personale medico in diversi racconti parla di episodi di violenza fisica e psicologica, che oggi considereremmo veri e propri abusi.
Un altro mistero che rimane tutt’oggi irrisolto riguarda la morte di alcuni pazienti.Si racconta che i decessi, molti dei quali inspiegabili, le autorità li abbiano occultati, facendo crescere ancora di più la fama di luogo sinistro e pericoloso. Non sono rari, infatti, i racconti di ex dipendenti che affermano di aver visto corpi sepolti in segreto, a causa della paura di scandali e indagini.
La trasformazione
Nel corso degli anni, la REMS di San Nicola Baronia ha subito una ristrutturazione per adattarsi alle nuove normative in materia di salute mentale e giustizia. Oggi, la struttura accoglie ancora pazienti con disturbi psichiatrici che hanno commesso reati, ma la domanda che in molti si pongono è se la riforma abbia davvero portato un cambiamento sostanziale rispetto al passato.
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