Scegliere quale tra i tanti nomi esistenti dare al proprio figlio o figlia può risultare un’operazione più semplice del previsto se abiti in Campania. Sono molte, infatti, le famiglie cosiddette tradizionali: quelle, cioè, che tramandano di padre in figlio, o meglio, di nonno in nipote e di nonna in nipote, il proprio nome.

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Eppure, il nome in Campania non è mai semplicemente un nome: è piuttosto un’eredità affettiva, un frammento della storia familiare o collettiva. Sarà forse per questo che in alcune famiglie napoletane l’onomastico va festeggiato più del compleanno!

I tipici nomi in Campania ereditati maschili

Nel napoletano, i nomi più diffusi nella tradizione sono quelli di Gennaro, Giuseppe, Antonio, Pasquale, Vincenzo, Ciro e Salvatore.

Nelle famiglie più convenzionali, per puro senso di appartenenza e come simbolo di passaggio tra una generazione e l’altra, viene dato al primogenito maschio il nome di uno dei due nonni. Spesso i secondi figli si chiamano come una delle nonne o come l’altro nonno, non innovando, così, la famiglia con nomi originali. In molte famiglie campane, quindi, esistono sequenze ricorrenti di nomi che si ripetono nei secoli, distinti solo da soprannomi o nomi affettivi.

Giuseppe: è uno dei nomi più frequenti, legato a San Giuseppe, patrono dei lavoratori e figura paterna per eccellenza. Spesso abbreviato in “Peppe”, “Peppino” o “Beppe”.

Antonio: dedicato a Sant’Antonio da Padova, è un nome diffusissimo soprattutto a Napoli e Caserta. Il diminutivo “Totò” è celebre anche grazie al grande Antonio de Curtis.

Gennaro: simbolo della napoletanità per eccellenza, è il nome del patrono di Napoli. Viene spesso abbreviato in Genny. È un nome che porta con sé un senso di protezione e appartenenza.

Pasquale: legato alla Pasqua, richiama valori di rinascita e tradizione. Diffuso in tutta la regione, è spesso accompagnato da nomignoli come “Pasqualino”.

Salvatore: nome cristologico, indica “colui che salva”. Molto comune in tutta l’Italia meridionale, assume spesso il diminutivo affettuoso di “Salvo”, “Salvato” o “Sasi”.

Luigi: in Campania è molto diffuso grazie alla devozione per San Luigi Gonzaga. Ha simpatiche varianti come Gino, Gigino, Giggino (diminutivi affettuosi napoletani).

Ciro: è uno dei nomi più profondamente identitari della cultura napoletana, grazie al culto di San Ciro, medico egiziano e martire cristiano, molto venerato nella zona di Portici, Vico Equense e Napoli

Vincenzo: ha origine dal latino Vincentius, significa “vincente”, “colui che vince”. E’ uno dei nomi più trasversali: si trova tanto nelle famiglie popolari quanto in quelle illustri. I suoi diminutivi più comuni sono Enzo, Enzuccio, Cenzino.

I tipici nomi in Campania ereditati femminili

Maria: la regina dei nomi. È usato da solo o in combinazione (Maria Rosaria, Maria Carmela, Maria Concetta…). Riflette la forte devozione mariana tipica del Sud.

Carmela: legato al culto della Madonna del Carmine, festeggiata a luglio con celebrazioni popolari molto sentite a Napoli. È spesso abbreviato in Melina o Carmelina.

Assunta: riferimento all’Assunzione di Maria. È un nome che richiama purezza e solennità.

Anna, Rosa, Lucia, Concetta: nomi classici e diffusi, spesso usati in combinazioni con Maria.

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