Introduzione

L’Accademia di Belle Arti di Napoli, fondata nel 1752 da Carlo di Borbone, ha sempre rappresentato un’istituzione di primo piano nel panorama artistico italiano. Tra le sue pagine di storia meno conosciute, emerge un capitolo particolarmente interessante legato all’introduzione della fotografia nell’insegnamento artistico, un’esperienza che si configura come una delle prime in Italia.

Le Figure Chiave: Emilio Notte e Franco Mancini

Emilio Notte: Il Pittore Futurista

Emilio Notte (Ceglie Messapica, 30 gennaio 1891 – Napoli, 7 luglio 1982) è stato un pittore italiano, esponente del movimento futurista. La sua formazione artistica iniziò presto: nato a Ceglie Messapica nel 1891, dopo vari trasferimenti giunge appena quindicenne a Napoli, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti.

Il percorso di Notte lo portò attraverso diverse città italiane, arricchendo la sua esperienza artistica. Trasferitosi a Firenze nel 1912, prese parte al movimento futurista. Nel 1917 firmò con L. Venna il manifesto “Fondamento Lineare Geometrico”. Questa fase futurista fu fondamentale per sviluppare la sua sensibilità verso le nuove tecnologie espressive, inclusa la fotografia.

L’Arrivo a Napoli e la Cattedra

Il momento cruciale nella storia dell’insegnamento fotografico all’Accademia napoletana arriva nel 1929, quando Emilio Notte si sposta a Napoli dopo aver ottenuto la cattedra di Decorazione all’Accademia di Belle Arti. Questa nomina rappresentò un punto di svolta, portando nell’istituzione napoletana uno sguardo innovativo e aperto alle nuove forme espressive.

Franco Mancini: Lo Scenografo Visionario

Franco Mancini, scenografo e direttore dell’Accademia, rappresentò l’altra figura chiave in questa storia. La sua intuizione pedagogica fu quella di comprendere le potenzialità educative della fotografia per la formazione degli studenti d’arte. Come testimoniato dalle fonti dell’epoca, Mancini sviluppò un metodo didattico innovativo che integrava la fotografia nelle attività quotidiane dell’Accademia.

Un Metodo Didattico Innovativo

L’approccio pedagogico sviluppato da Mancini era particolarmente originale per l’epoca. Invece di relegare la fotografia a una materia a sé stante, la integrava nel tessuto della vita accademica quotidiana. All’inizio di ogni lezione, faceva passare tra gli studenti non solo il foglio delle presenze, ma anche ragazzi che fotografavano, creando così un momento formativo continuo e naturale.

Questo metodo permetteva agli studenti di familiarizzare con il linguaggio fotografico attraverso la pratica quotidiana, sviluppando gradualmente una sensibilità visiva che avrebbe arricchito la loro formazione artistica complessiva.

Napoli antica

Il Contesto Storico e l’Importanza dell’Iniziativa

Gli anni Venti e Trenta del Novecento furono un periodo di grande fermento per l’arte italiana. Il movimento futurista aveva aperto nuove prospettive sull’uso della tecnologia nell’arte, e la fotografia iniziava a essere riconosciuta non solo come strumento documentario, ma come linguaggio espressivo autonomo.

In questo contesto, l’iniziativa dell’Accademia di Belle Arti di Napoli si inserisce come una delle prime esperienze sistematiche di introduzione della fotografia nell’insegnamento artistico accademico italiano. La presenza di figure come Emilio Notte, con la sua formazione futurista e la sua apertura alle nuove tecnologie espressive, fu determinante per il successo di questa sperimentazione.

L’Eredità e gli Sviluppi Successivi

L’esperienza pionieristica degli anni Trenta ha lasciato un’eredità duratura nell’Accademia napoletana. Emilio Notte, Professore all’Accademia, maestro di varie generazioni di pittori, da quella di Mario Colucci ai giovani del gruppo ’58, annovera anche fra i suoi allievi Persico, Del Pezzo, Fergola, Biasi Alfano, De Ruggiero ed altri.

Oggi, l’Accademia di Belle Arti di Napoli continua questa tradizione con una Scuola di Fotografia (1º livello L3 – 2º livello LM65) pienamente integrata nell’offerta formativa, testimoniando la continuità di un impegno educativo che affonda le sue radici in quelle prime esperienze degli anni Trenta.

L’accademia di Belle Arti: un luogo di innovazione

La storia dell’introduzione della fotografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli rappresenta un capitolo significativo nella storia dell’educazione artistica italiana. L’intuizione pedagogica di Franco Mancini e la sensibilità artistica di Emilio Notte crearono le condizioni per una delle prime esperienze sistematiche di insegnamento fotografico in ambito accademico italiano.

Questa esperienza dimostra come l’innovazione didattica possa nascere dall’incontro tra visione pedagogica e sensibilità artistica, creando percorsi formativi che anticipano i tempi e preparano le generazioni future ad affrontare le sfide espressive del proprio tempo.


Fonti

  1. “Emilio Notte – Wikipedia”, https://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_Notte
  2. “Emilio Notte | Quotazioni, valore e valutazione opere”, Capitolium Art, https://www.capitoliumart.com/it/artista/notte-emilio-1891-1982/xar-106
  3. “Emilio Notte”, blog personale, http://emilionotte.blogspot.com/
  4. “Emilio Notte – Ceglie Messapica”, https://www.emilionotte.it/
  5. “Nòtte, Emilio”, Enciclopedia Treccani, https://www.treccani.it/enciclopedia/emilio-notte/
  6. “Emilio Notte, Pittore”, Valutazione Arte, https://www.valutazionearte.it/artisti/emilio-notte/
  7. “Emilio Notte, il pittore nomade”, Il Roma, aprile 2025, https://www.ilroma.net/news/curiosita/848028/emilio-notte-il-pittore-nomade.html
    https://scenotecnica.com/?p=45

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