Luigi Buccico: il papà della Metropolitana
Quante volte vi capita di prendere la linea 1? Forse tutti i giorni, per andare al lavoro o all’università, o magari sporadicamente per fare compere o qualche commissione. In ogni caso sappiate che siete in buona compagnia, perché nei giorni feriali circa 150.000 persone si spostano grazie alla linea 1 della metropolitana di Napoli lungo i 18 chilometri che separano le stazioni di Garibaldi e Piscinola. Ma questo scommetto che già lo avevate sospettato quando all’ora di punta dovete sgomitare per entrare nel vagone, vero?
Tuttavia, quasi nessuno di noi pensa che se oggi Napoli, nel bene o nel male, è dotata di una moderna linea di metropolitana, lo si deve all’iniziativa di un uomo che 40 anni fa si è lungamente battuto perché il capoluogo partenopeo potesse provare ad allinearsi a Roma e Milano in fatto di trasporti. Quell’uomo era Luigi Buccico, assessore ai trasporti fra il 1976 e il 1978.
Nato a Napoli nel 1933, Luigi Buccico entra molto giovane nel Partito Socialista Italiano (PSI). Finiti gli studi in giornalismo, diventa responsabile della rubrica napoletana del giornale socialista “Avanti!”, per approdare poi qualche anno dopo alla RAI come giornalista. Da sempre molto interessato al tema dei trasporti, inizia nel frattempo a farsi strada nel PSI e viene nominato segretario della circoscrizione napoletana del partito. Confrontandosi quotidianamente con la realtà della città, che stava conoscendo all’epoca un aumento smisurato del traffico veicolare, Buccico è convinto che Napoli abbia bisogno di una svolta nel concetto di mobilità urbana.
Nel 1963, infatti, l’EAV (Ente Autonomo Volturno), all’epoca la principale compagnia di trasporti napoletana, aveva proposto al Comune di Napoli il progetto di una nuova funicolare che collegasse il quartiere Vomero con quello di Materdei. Il progetto era ancora in discussione a metà degli anni ’70, ma Buccico voleva andare oltre. Seguendo infatti l’esempio di città come Roma e Milano propone al sindaco Bruno Milanesi l’idea di costruire una linea di metro pesante invece di una semplice funicolare. I fondi necessari erano già disponibili, grazie alla legge 1042 del 1969, ma il progetto viene rifiutato.
Luigi Buccico però non si arrende, poiché è certo che solo una linea di metropolitana potrebbe risolvere i problemi di traffico che attanagliano Napoli. La città, a partire dagli anni ’50, aveva infatti conosciuto una notevole espansione verso nord, sulle alture che circondano il centro cittadino. Non si trattava dunque di collegare semplicemente il Vomero con il centro, cosa che già era possibile grazie alle funicolari, ma di servire un’area molto più vasta, che andava dal Rione Alto fino ai quartieri di Chiaiano, Piscinola e Scampia.
Dopo aver a lungo insistito, Luigi Buccico vince la sua battaglia nel 1976, quando Maurizio Valenzi diventa il nuovo sindaco di Napoli. Buccico viene infatti nominato assessore ai trasporti, e Valenzi – che crede nel progetto della metropolitana – fa partire l’iter procedurale per l’inizio dei lavori.
Il 22 dicembre 1976, sotto la pioggia ed alla presenza di Luigi Buccico e del sindaco Valenzi ha finalmente luogo la posa della prima pietra della futura linea 1 nel cantiere di Piazza Medaglie d’Oro.
Per la metro di Napoli però non è che l’inizio. Nel 1980 apre il cantiere della stazione Vanvitelli, ma a seguito del terremoto dell’Irpinia e della mancanza di fondi i lavori rallentano notevolmente. E’ solo nel 1993, 17 anni dopo la posa della prima pietra, che la metro di Napoli viene inaugurata nel primo tratto Vanvitelli-Colli Aminei. Al momento dell’apertura il biglietto costava 1000 lire e riportava il logo delle Ferrovie dello Stato, che gestiva inizialmente la linea. Il resto è storia dei giorni nostri.
Luigi Buccico, tuttavia, non vedrà mai tutto ciò. Eletto deputato in parlamento, fa appena in tempo ad assistere all’inizio dei lavori quando il 29 settembre del 1979 viene assassinato all’età di 46 anni nel quartiere di Fuorigrotta, per motivi passionali.
Oggi c’è solo una targa nella stazione Vanvitelli a ricordare la figura di Luigi Buccico, il “papà” della linea 1. I napoletani per lo più ignorano la figura di quest’uomo che si è battuto per realizzare un’opera fondamentale, apprezzata in tutto il mondo per la bellezza delle sue stazioni e vincitrice di diversi premi internazionali.
Nel 2018, quasi 40 anni dopo la morte del suo più grande promotore, la linea 1 è ancora in costruzione ed è lontana dall’essere al 100% efficiente, eppure già consente di spostarsi da Piscinola a Napoli Centrale in trenta minuti, passando per il porto, il Centro Storico e diversi quartieri cittadini, evitando il traffico e lo smog. Luigi Buccico, nonostante tutto, ne sarebbe fiero.
-Luca Esposito
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