“Partendo proprio dal Sentiero degli Dei da quella strada sospesa sul magico golfo delle Sirene, solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito.”
Italo Calvino
Lungo circa 8 kilometri, il Sentiero degli Dei si estende dalla località di Bomerano (frazione di Agerola) a quella di Nocelle (Positano), nel pieno della Costiera Amalfitana ed è stato per anni l’unico collegamento tra i borghi del posto, prima della realizzazione della Strada Statale Costiera ad opera dei Borbone.
Oggi è sede di numerose escursioni per gli appassionati di trekking, ma anche per chi, non particolarmente esperto, seppur con le dovute attenzioni, decide di mettersi in cammino per più di due ore, attraverso strade scoscese ma non eccessivamente tortuose, e godersi una giornata all’aria aperta in quello che è considerato uno degli itinerari più affascinanti del mondo.
Percorrerlo significa imbattersi in paesaggi mozzafiato, ammirare il golfo di Salerno, scorgere i Faraglioni di Capri e riconoscere da lontano Punta Campanella, per di più immersi nella natura incontaminata che invade il percorso e lo rende ancor più suggestivo.
Si ci trova infatti circondati dalla tipica macchia mediterranea: il fico, il rosmarino e il mirto, la pianta sacra a Venere che si narra si nascose dietro le sue foglie per sfuggire a un satiro.
Il Sentiero degli Dei: storie antichissime
Ma Venere non è la sola creatura divina che si dice abiti questo sentiero. Non a caso il suo nome “degli Dei” ha antichissime origini greche e strettamente legate alla mitologia. Il tragitto, infatti, si affaccia sull’arcipelago de Li Galli, luogo in cui Ulisse affrontò le sirene dal canto seduttore. Per sfuggire alla loro musica, l’eroe ordinò al suo equipaggio di otturarsi le orecchie con della cera, mentre lui, legato all’albero maestro, poteva ascoltarla senza poter cedere alla tentazione di tuffarsi in mare.
La leggenda vuole che gli dei, osservando la scena dall’Olimpo, decisero di soccorrere il marinaio, ma scendendo sulla Terra sbagliarono strada, così, correndo dall’arcipelago nuovamente verso la loro casa celeste, solcarono con i loro passi il nostro sentiero.
Non c’è da stupirsi, quindi, se percorrendolo sembra di trovarsi in un luogo paradisiaco, si tratta proprio della strada verso l’Olimpo.
Laura d’Avossa
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