Il Museo Diocesano di Nocera Inferiore è uno dei più ricchi e interessanti del territorio.
É intitolato a San Prisco, il primo vescovo della diocesi che nacque circa 1700 anni fa! E questa grande tradizione si percepisce pienamente nelle sue sale, piene di testimonianze di valore artistico, storico e religioso.
Una diocesi millenaria
L’attuale diocesi di Nocera Inferiore – Sarno in origine era separata.
La prima, in origine Nuceria Alfaterna, nacque tra il III e gli inizi del IV secolo d.C. Il nocerino Prisco fu il primo pastore, così come raccontato da San Paolino, vescovo di Nola.
La diocesi di Sarno è invece più “recente”, fondata nel 1066 sotto la guida del vescovo Riso.
Tra privazioni, guerre e dominazioni varie le due diocesi procederanno parallelamente fino al 1986. In quest’anno, infatti, avviene la piena unione delle due diocesi in un’unica entità. E il Museo Diocesano di Nocera Inferiore fonde egregiamente questi racconti in un’unica, inestricabile storia di fede e devozione.
Il Museo Diocesano di Nocera Inferiore: la collezione
All’interno del Museo Diocesano di Nocera Inferiore c’è spazio per dipinti, preziosi manufatti di oreficeria, sculture lignee, paramenti sacri e molto altro.
Al centro della prima sala troneggia il busto settecentesco di San Prisco. Un capolavoro dell’oreficeria napoletana, molto simile a quelli che si trovano nella Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Attorno alla sua teca si distribuiscono opere e manufatti di maggiore o minore prestigio. Rappresentano il corredo artistico delle chiese e di tutte le parrocchie della diocesi.
Le principali opere del museo
Come ogni museo che si rispetti, anche il Museo Diocesano di Nocera Inferiore ha i suoi capolavori.
Uno di questi è senza dubbio un calice gotico del XIV secolo, proveniente dalla chiesa di S. Giovanni Battista in Angri..
Una teca è invece dedicata alle croci astili, che venivano cioè collocate sopra un’asta in occasione delle processioni, per essere viste dal popolo.
Quella “di Angri” è di pregevole fattura, realizzata in diversi metalli preziosi. C’è poi quella “di Striano”, databile alla metà de XV secolo, e quella “di Pagani“. Quest’ultima è un gioiello di pittura cinquecentesca.
Ci sono poi i dipinti. Il più antico è la Decollazione di San Giovanni Battista di Cornelis Smet, databile 1570. Il resto della collezione si inserisce nel clima della riforma e dell’influenza caravaggesca.
Uno dei capolavori è senza dubbio La Pietà di Angelo Solimena, uno dei più grandi pittori del Sud Italia. Fu dipinta nel 1678 per la Congrega di S. Bartolomeo apostolo a Nocera Superiore.
E poi sculture lignee, paramenti sacri, ostensori, ex voto, gioielli e tanto altro. Un patrimonio molto vario che si sussegue a ritmo incalzante.
Il Museo Diocesano di Nocera Inferiore si sviluppa in quattro sale. Ma la storia che racconta varca i confini, includendo un intero territorio. Quello dell’Agro Nocerino-Sarnese la cui storia, religiosità e cultura trasudano in ogni angolo di strada, dalle chiese fino alle piazze.
Fonti
- N. GENTILE (a cura di), Tesori d’Arte dell’Agro Nocerino-Sarnese, Valtrend Editore Napoli, 2008.
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