A Napoli non sei fregato veramente se hai una buona storia di una chiesa e qualcuno a cui raccontarla.

Ci troviamo nel 1533, pieno centro storico, in una delle zone più antiche della città Partenopea: piazzetta Pietrasanta.

Il campanile di Piazzetta Pietrasanta

Il tempio delle ianare e il Diavolo maiale

In questo slargo sorgeva un antico tempio dedicato alla dea Diana, divinità venerata dalle donne – le dianare, o ianare – per ottenere parti privi di dolore. Il culto pagano si diffuse sempre di più e le sacerdotesse della dea furono bollate come eretiche e furono accusate di invocare il demonio.

Ed è qui che nasce la nostra storia: al seguito dei riti delle ianare, si diffuse lo strano racconto di un enorme maiale che si aggirava di notte emettendo dei paurosi grugniti, in realtà si pensava che fosse proprio il diavolo che si vestiva da maiale per spaventare i passanti. Le persone del luogo associarono subito la presenza dell’allegro suino ai riti delle donne, così si rivolsero all’eroe religioso dell’epoca: il vescovo Pomponio.

Ad una leggenda non si può rispondere che con una leggenda, tant’è che si narra che la Vergine andò in sogno al vescovo, ordinandogli di costruire una chiesa sulle rovine del tempio di Diana, per sconfiggere il diabolico animale.

La prima chiesa dedicata alla Madonna

Ma non parliamo di una chiesa qualunque, bensì della prima chiesa di Napoli dedicata alla Madonna! Ma non una Madonna qualunque, la Madonna Nera! Vediamo così nascere Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. E perchè Pietrasanta?

La Vergine, sempre in sogno, disse al vescovo di cercare un telo azzurro che celava una pietra con una croce incisa sopra. Su quella pietra avrebbe dovuto costruire la chiesa. Questa pietra vantava poteri magici, anzi sacri: chi la baciava otteneva indulgenza completa, una vera prelibatezza per la gente dell’epoca!

Così i cantieri si aprirono, ed insieme alla chiesa fu costruito anche il campanile. Nella piazzetta della Pietrasanta salta subito all’occhio un insieme variegato di stili architettonici e materiali differenti, in particolare il campanile è fatto con pezzi di marmo romano, proprio quello del tempio di Diana, e se si osserva bene, in alto in alto si possono trovare dei piccoli pezzi di marmo che ben ricordano la forma di un grugno, come simbolo del diavolo maiale, ormai sconfitto.

Che fine fece la Pietra Santa?

Il mistero si infittisce: poichè la famosa Pietra Santa che avrebbe salvato tutto il popolo napoletano dai peccati e dai maiali volanti, non fu mai trovata! Si dice sia conservata all’interno della chiesa, nascosta da qualche parte… ma ancora più curioso è un fatto accaduto recentemente: nel 2011 si dice che sotto la chiesa, nei pressi di un acquedotto, furono ritrovati simboli riconducibili ai Templari, personaggi dalla natura misteriosa legati indissolubilmente alla magia e alla sacralità.

La storia ci narra che i templari erano soliti seguire il culto della Madonna Nera, una trasposizione cristiana della divinità egiziana Iside, e ancora una volta tutto si collega: si dice che la basilica della Pietra Santa sia stata costruita proprio dove i mercanti egiziani avevano costruito il tempio di Iside, rimpiazzato poi in epoca romana dal tempio di Diana.

Secoli di storia fusi insieme, tre divinità femminili hanno guidato uomini e donne di diverse ideologie e culture, tutto in una sola città, o meglio nella sola piazzetta Pietrasanta.

Diventa un sostenitore!

Storie di Napoli è il più grande ed autorevole sito web di promozione della regione Campania. È gestito in totale autonomia da giovani professionisti del territorio: contribuisci anche tu alla crescita del progetto. Per te, con un piccolo contributo, ci saranno numerosissimi vantaggi: tessera di Storie Campane, libri e magazine gratis e inviti ad eventi esclusivi!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *