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Oggi vi raccontiamo la storia di un viaggio. Il protagonista è il pomodoro “San Marzano”, il re indiscusso della sua specie. E ne ha fatta di strada il nostro frutto! Tra miti duri da sfatare e fatti storici, la sua è una vera e propria epopea, a cavallo tra continenti e popoli così diversi tra loro ma accomunati dalla passione sconfinata per questa eccellenza della madre terra.

Ph. Gianfranco Pignataro

L’origine del “pomo d’oro”

Quasi tutti ormai sono a conoscenza delle origini Sud Americane del pomodoro. E la sua indiscussa fama è legata alla straripante varietà di prodotti che tutt’oggi esistono. Tra queste, il “San Marzano” è la più apprezzata e impiegata anche in ambito culinario, soprattutto grazie alla possibilità di trasformazione in “pelato“.

Come confermato da numerosi studi, il pomodoro arriva in Europa a seguito della scoperta dell’America. In Sud America il suo utilizzo è innanzitutto di tipo ornamentale (solo successivamente viene appreso il suo valore alimentare). Nel 1544 il botanico Pietro Andrea Mattioli inizia a studiare questo frutto, al quale darà il nome di “pomo d’oro” (in quanto la sua forma ricorda quella di una mela, un “pomo” per l’appunto!). Da quel momento in poi nel corso dei secoli si perfeziona la sua conoscenza e l’uso, soprattutto in cucina.

Ph. Gianfranco Pignataro

C’era una volta un Re del Perù e il suo pomodoro

La leggenda fa risalire le origini del pomodoro “San Marzano” al 1770. Secondo la credenza popolare il seme di questa tipologia di frutto fu donato dal Re del Perù al Re di Napoli, il quale decise poi di piantarlo in terreni corrispondenti all’attuale comune di San Marzano sul Sarno, facente parte del territorio dell’Agro Nocerino Sarnese. In realtà questa storia è priva di qualsiasi fondamento.

La leggenda del Re peruviano non risulta attendibile in quanto a quella data il Perù è ancora sotto il controllo della Spagna dei “conquistadores”. Per di più nessun documento scritto riporta questa versione, corroborata unicamente dalla tradizione orale. Ma allora cosa sappiamo effettivamente sul pomodoro “San Marzano”?

Ph. Gianfranco Pignataro

L’oro rosso dell’Agro Nocerino-Sarnese

Agli inizi del ‘900 vengono pubblicati alcuni testi che descrivono questa varietà come la risultante della combinazione di tre tipologie di pomodori: “Re Umberto“, “Fiaschella” e “Fiascona” (altri studi la ritengono invece un derivato del ceppo locale denominato “Lampadina“). Il successo del “San Marzano” è garantito dalla salubrità dei terreni dove viene coltivato. Il comprensorio dell’Agro-Nocerino-Sarnese è ricoperto per la maggior parte da materiale piroclastico di origine vulcanica e dispone di terreni molto profondi e soffici. A questo aspetto si aggiungono l’aria e il clima mediterraneo che contribuiscono al perfezionamento del “San Marzano”.

Il pomodoro “San Marzano” ha un sapore agrodolce, un colore rosso vivo ed è caratterizzato da una forma tipicamente allungata. Le sue caratteristiche chimiche e il suo sapore inconfondibile lo rendono perfetto in cucina. Nel 1996 viene insignito del riconoscimento “D.O.P” dell’Unione Europea, riferito però alla sue trasformazioni in “pelato” e “pelato a filetti“.

Ph. Gianfranco Pignataro

Il commercio e la produzione legato a questo frutto costituì il fulcro dell’economia dell’Agro, tanto da fargli meritare l’appellativo di “oro rosso“. Verso l’inizio del ‘900 sorgono le prime industrie di conservazione ad opera di Francesco Cirio. Negli anni Ottanta, però, la coltura subisce una forte riduzione dovuta a scelte di produzione. Il “San Marzano” necessita infatti di una cura e un’attenzione che mal si conciliano con le esigenze del mercato e il bisogno di abbattere i costi di produzione.

Ma negli ultimi anni si è assistito a un ravvivato interesse per questo prodotto, grazie a un’azione di recupero che parte dalla conservazione delle linee genetiche pure. Oggi il “Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino” è l’organo preposto alla salvaguardia del “San Marzano” e al suo rilancio su base internazionale. Ciò ha contribuito al rinnovato successo di questa succosa tipologia di pomodoro, richiesta oramai in tutto il mondo.

Bibliografia

History of the San Marzano Tomato, Jason L Morrow, www.sanmarzanotomatoes.org, Gennaio 2010.

San Marzano, il re dei pomodori, Luciano Pignataro, lucianopignataro.it, Luglio 2008

Fotografie

Gianfranco Pignataro

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