Il Lago di Telese è un gioiello nel cuore del Sannio. Eppure, dietro la sua aria placida e i suoi colori delicati, c’è una storia di tremende sofferenze e di un terremoto che distrusse completamente l’intero territorio.
Data la forma circolare del lago, infatti, molti credono che sia di origine vulcanica. Nulla di più sbagliato!
Una città più antica di quel che sembra
La Telese che conosciamo oggi è una città modernissima. Ha poco meno di 80 anni e fu inaugurata nel 1934.
Cerchiamo allora di andare indietro nel tempo di più o meno 2000 anni.
In quei tempi la zona era completamente diversa da come la vediamo adesso, l’unica cosa rimasta identica sono i vitigni.
Da queste parti sorgeva una città chiamata Telesia ed era popolata dai sanniti. Se ci spingessimo ancora più indietro nel tempo, in realtà, scopriremmo che la zona era frequentata in tempi ancora più antichi, dato che sono state trovate tracce di uomini primitivi proprio nei terreni di queste parti.
La città di Telese prosperò per circa 1000 anni, anche se non fu tutto rosa e fiori: fu infatti saccheggiata più volte durante le invasioni barbariche.
Muore la città, nasce il lago di Telese
A distruggerla ci pensò però un improvviso terremoto colossale nel 1349, che rase completamente al suolo la città e fece sprofondare il terreno di oltre 30 metri: fu probabilmente questo il momento in cui nacque il lago.
E non solo: le fratture che si crearono in questa zona crearono paludi e miasmi che costrinsero i pochi sopravvissuti a scappare via dalla città. L’evento fu talmente epocale da sconvolgere completamente la vita dei paesi limitrofi, che improvvisamente si ritrovarono centinaia di profughi telesini alle porte delle proprie città. Un esempio su tutti fu il paese di San Lorenzello, abbastanza lontano da Telese, che si ritrovò ad accogliere più di 200 abitanti della vallata. La storia ha una perfida ironia, se si pensa che proprio San Lorenzello fu un villaggio fondato da alcuni abitanti di Telese.
Ferdinando II e la fondazione delle Terme
Il territorio rimase così completamente abbandonato fino ai tempi di Ferdinando II, che ordinò finalmente la bonifica della zona e fece rinascere la valle telesina.
L’ultimo passaggio fu la costruzione delle terme nel 1856, che furono ampliate dopo l’Unità e che ancora oggi attirano turisti da tutta Italia.
Il Lago di Telese, quindi, è molto probabilmente il più grosso ricordo di quel terremoto che distrusse l’antica città ed oggi, assieme alle terme, costituisce una delle caratteristiche più famose della città.
Anzi, gli annali del Regno delle Due Sicilie riferiscono che addirittura l’intera zona di Telese era un tempo il fondo di un lago ancora più grande, ma questa affermazione non può essere provata, dato che non esistono molte testimonianze dell’epoca passata.
Dopo il terremoto emerse anche la sorgente di acqua sulfurea che è alla base delle terme di Telese, che oggi sono il fiore all’occhiello della cittadina sannita.
E così, mentre guardiamo il lago di Telese popolato e allegro, viene da pensare che tutto quello che la terra le tolse con quel terremoto, alla fine lo ha restituito alla città facendola rinascere con le sue acque termali miracolose.
-Federico Quagliuolo
Riferimenti:
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