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Salerno e dintorni offrono scorci, panorami e luoghi dal fascino estremo che ogni anno sono preda di tantissimi turisti. Oltre ai classici itinerari storici e naturali, ci sono altre realtà più nascoste, ugualmente belle e suggestive, meno travolte dall’eccessivo flusso turistico.

Se ti stai chiedendo cosa vedere in provincia di Salerno, ecco per te un breve elenco di importanti testimonianze storiche situate in zone marginali, che nulla hanno da invidiare alle mete più conosciute.

Pronto per scoprire cosa vedere in provincia di Salerno?! Si parte!

1. Cosa vedere in provincia di Salerno?! “La Rotonda” di Nocera Superiore: un gioiello dell’arte paleocristiana

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Il Battistero di Santa Maria Maggiore, meglio conosciuto come “La Rotonda”, si trova a Nocera Superiore. Venne costruito poco dopo la metà del VI secolo d. C. (circa 1500 anni fa!) negli anni di dominazione dell’impero romano d’Oriente. In quegli anni, infatti, i bizantini avevano appena sconfitto gli Ostrogoti guidati dal re Teia.

La Rotonda” sorge su un’antica costruzione romana. un complesso residenziale o a un complesso termale. Vicino l’edificio sorge infatti il “Parco Archeologico di Nuceria” i cui recenti scavi hanno portato alla luce resti di abitazioni romane di varie epoche.

La pianta centrale ruota tutto intorno al fonte battesimale rivestito in marmo e lungo oltre sei metri di diametro (si tratta di uno dei più grandi d’Italia!). Colonne, capitelli e basi sono dei materiali di spoglio, la maggior parte risalenti all’epoca dell’imperatore Adriano, provenienti dagli edifici dell’antichissima città romana di Nuceria Alfaterna. Se cerchi cosa vedere in provincia di Salerno, il tuo tour alternativo non può non partire da qui!

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2. Cosa vedere in provincia di Salerno?! Il Real Polverificio Borbonico di Scafati: la fabbrica che riforniva l’esercito del Regno

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Foto di Raffaele Grimaldi

Ferdinando II di Borbone fu l’iniziatore di questo complesso industriale. Il Real Polverificio Borbonico si trova a Scafati, al confine con Pompei e la sua costruzione fu iniziata nel 1851. L’idea di Ferdinando II di Borbone era quella di sostituire la Real Fabbrica di Polveri e Nitri di Torre Annunziata, fino ad allora la principale fucina di produzione di polvere da sparo.

La costruzione si sviluppa su un’area rettangolare con un parco piuttosto lungo sviluppato sul lato occidentale. Il complesso è suddiviso in una serie di edifici di diverse dimensioni e dalla notevole importanza storica e monumentale. Sono databili tra il 1852 e il 1880, circondati dall’antico muro di cinta.

Tra gli edifici più importanti del Real Polverificio Borbonico si distinguono il corpo principale, a carattere amministrativo, la Cappella di Santa Barbara, le officine, i laboratori chimici e l’ingresso monumentale all’area esplosiva.

3. Cosa vedere in provincia di Salerno?! L’antico Castello del Parco di Nocera: tra scomuniche, papi furiosi, assedi e cardinali torturati

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Foto di Ciro Paolillo

La Collina del Parco di Nocera Inferiore è un tesoro inestimabile di testimonianze storiche e artistiche susseguitesi nei secoli, dal valore altissimo. Questo luogo è sempre stato al centro della storia del territorio, per via della sua posizione strategica. Lo testimoniano i numerosi edifici, sia religiosi che non, costruiti nel corso dei secoli. Un vero e proprio centro direzionale, insomma.

E tra i vari edifici, l’antico Castello medievale, di cui restano solo alcuni ruderi sulla cima dell’altura, è stato il teatro di episodi dalla forte rilevanza storica. L’episodio più importante riguarda l’assedio che Carlo d’Angiò-Durazzo perpetuò nei confronti di papa Urbano VI. Una vicenda degna delle migliori serie TV con tanto di tradimenti, congiure, torture e scomuniche.

Clicca qui per approfondire sulle vicende dell’Antico Castello del Parco di Nocera. Se ciò non ti basta e sei ancora alla ricerca di cosa vedere in provincia di Salerno, di seguito un’altra chicca!

4. Cosa vedere in provincia di Salerno?! La “Fontana Helvius” di Sant’Egidio del Monte Albino: l’antica Roma oltre Pompei

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La “Fontana Helvius” è uno splendido esempio di arte augustea perfettamente conservato, situata nella storica piazza del piccolo comune di Sant’Egidio del Monte Albino.

Si tratta di una fontana in marmo bianco, ricavata in un unico blocco e con uno specifico programma iconografico. Da ciò che resta dell’iscrizione sul bordo del lato lungo, si legge che il suo committente fu un certo Publius Helvius. Costui era un “ilvir”, cioè un pretore.

Si trattava di uno dei due magistrati che all’epoca della costruzione della Fontana Helvius amministrava la città romana di Nuceria Constantia. Fu lui che, a sue spese, fece erigere la Fontana Helvius in quella che potremmo considerare la sua villa, posta ai margini della città romana.

La collocazione originale della Fontana Helvius, dunque, non differisce molto da quella attuale. Nei pressi della fontana, infatti, si trovano i resti di una villa romana, in parte inglobati dall’adiacente Abbazia di S. Maria Maddalena in Armillis.

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