Il corricolo? Non ne avete mai sentito parlare? E che cos’è, un corricolo? Cosa c’entra uno dei letterati francesi più importanti della Storia con la nostra città? Mettetevi comodi.
Napoli, la meta della cultura
Lo abbiamo raccontato tante volte, e nei libri di Storia è un dato certo: Napoli, nell’Ottocento, era una meta obbligata per tutti gli artisti, i filosofi, gli scrittori e gli uomini di cultura che volessero vivere a pieno le meraviglie del proprio tempo.
Divisa tra miseria e sfarzo, creatività e conservatorismo, mare e campagne, con gli scavi di Pompei ancora in corso, Napoli ospitava l’élite culturale europea in un viavai continuo. E, bisogna ammetterlo, non una sola di queste incredibili figure della storia dell’umanità e della letteratura occidentale e mondiale rimase indifferente al fascino di Napoli.
Tutti ebbero di certo sentimenti contrastanti nei confronti della città, di per sé contraddittoria e confusionaria, grande metropoli intricata e sovrappopolata e allo stesso tempo incanto di miracoli architettonici e paesaggistici.
Vi abbiamo parlato di Wagner, di Stendhal, di Goethe, e l’elenco potrebbe continuare infinito…
Oggi, in particolare, vi parliamo di Alexandre Dumas padre.
Alexandre Dumas. Le coordinate
Alexandre Dumas nacque in un piccolo comune dell’Alta Francia nel 1802. Suo padre aveva rinunciato al titolo nobiliare di famiglia, ed era morto quando il piccolo Alexandre non aveva nemmeno quattro anni. Il futuro scrittore crebbe, perciò, nelle ristrettezze economiche, e i suoi studi non poterono perciò essere approfonditi, nonostante la sua precoce e smodata passione per la letteratura.
La svolta della sua vita coincise con il suo trasferimento a Parigi, a 21 anni, dove ben presto fu assunto a corte come copista grazie alla sua incantevole calligrafia. Parallelamente, iniziò a scrivere testi per il teatro: il successo arrivò immediato, e Alexandre poté così abbandonare il suo impiego a corte e dedicarsi a tempo pieno alla letteratura.
Bisogna perciò ringraziare queste contingenze, dal momento che portarono al mondo, per citare solo le più famose, Il Conte di Montecristo e la trilogia de I Tre Moschettieri.
Dumas a Napoli
Al fianco di Garibaldi, nel giorno del suo ingresso a Napoli, c’era anche il generale e scrittore Alexandre Dumas. Garibaldi lo nominò Direttore degli scavi e dei musei, e per tre anni egli mantenne questo ruolo nella nostra città. Divenne in seguito anche direttore del giornale L’indipendente.
Ma, ruoli istituzionali a parte, c’è ben altro da dire sul rapporto tra Dumas e Napoli.
In effetti, egli aveva soggiornato più volte nel corso della sua vita a Napoli, anche prima di diventare fedele compagno di Garibaldi. Aveva sempre amato la città, caotica e piena di vita. E la maggior parte dei dati emergono, naturalmente, dalla sua produzione letteraria.
Innanzitutto, Dumas scrisse una monumentale storia de I Borbone di Napoli; sono di sua penna anche una biografia romanzata di Luigia Sanfelice e una di Emma Hamilton. E, infine, il nostro Corricolo,datato 1841.
Il Corricolo
Dumas amava frequentare le strade più affollate e vere della città, e spesso le visitava a bordo di una specie di calesse molto piccolo, il corricolo, appunto, che aveva la dote di poter attraversare anche i vicoletti più stretti e impervi. Il Corricolo è, in breve, una raccolta di racconti ambientati proprio tra questi vicoli e tra queste strade. Si tratta di un volume molto peculiare, che riunisce osservazioni antropologiche e sociologiche, racconti inventati e leggende raccolte dall’autore durante il suo soggiorno napoletano del 1835, quando, girando per la città, amava fermarsi a parlare con i suoi abitanti.
In particolare, grande attenzione fu rivolta dall’autore a Via Toledo, considerata arteria principale della città e, soprattutto, punto di incontro tra i lazzari e i nobili, con i Quartieri Spagnoli inerpicati su uno dei suoi lati e con il Palazzo Reale in fondo. Una strada che denotava la doppia anima di Napoli: brulicante e affollata, antica e caratteristica, ma allo stesso tempo moderna ed europea.
In effetti, grande ruolo hanno nel Corricolo le figure tutte napoletane dei lazzari, e Dumas mostrò anche interesse per la iettatura e le sue imperscrutabili leggi popolari.
Persino l’autore dei Tre moschettieri, insomma, rimase vittima della lucente spada che trafigge il cuore di chiunque visiti Napoli. Beatrice Morra
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