C’è una copia del Palazzo della Signoria di Firenze sulle colline di Napoli. Si chiama “Torre del Palasciano” e i suoi mattoni rossi sono visibili da qualunque punto di Napoli. Non è un caso:

Fu costruito su commissione del medico Ferdinando Palasciano, il precursore della Croce Rossa, e la somiglianza con Firenze non è un caso: doveva essere il nido d’amore di sua moglie, la russa Olga Von Wavilov, una nobildonna che il medico conobbe a Firenze e con cui scoppiò un amore forte e passionale che li unì per il resto della loro vita.

Ingresso Torre del Palasciano
L’ingresso di Torre del Palasciano, oggi ospita un Bed and Breakfast

Il Palazzo Torre del Palasciano e un architetto geniale

Quando il famoso medico capuano fece costruire il suo palazzo, la collina di Miradois era pressoché vergine, con una strada che conduceva al Rione Miracoli e tutt’attorno casette coloniali e campi coltivati. Alle spalle della salita Moiariello c’era un piccolo terreno appartenente a Domenico Cotugno, uno dei massimi luminari della medicina del XIX secolo. Lo vendette con gran piacere al collega Palasciano e la storia originaria del terreno la scopriamo nella piccola “Cappella Cotugno” che si trova proprio nelle immediate vicinanze della Torre ed oggi è gestita dai Cavalieri Templari.

Torre del Palasciano
La Torre del Palasciano nel disegno della nostra Flavia Guarracino

I lavori della Torre del Palasciano furono ultimati nel 1868, pochi anni dopo l’inizio, e furono diretti dall’architetto Antonio Cipolla, personaggio molto in vista ai suoi tempi: aveva infatti restaurato la Chiesa dei Napoletani di Roma, oltre ad aver avuto ingaggi per la costruzione degli edifici della Banca d’Italia a Firenze. E proprio da lì copiò il Palazzo della Signoria, su ordine del committente, partendo da un vecchio casale che si trovava in precedenza lì.

Palasciano, nonostante un carattere forte e combattivo, in privato tendeva ad essere riflessivo e solitario. Scelse una casa panoramica e isolata dal centro città per godersi con la moglie il meritato riposo dalle fatiche accademiche e politiche, un po’ come fece anche Eduardo Scarpetta con la sua villa al Vomero. E si racconta che, al tramonto, passava lungo tempo ad osservare in silenzio l’orizzonte dalla sua torre.

Le difficoltà di una casa isolata

La vita nella Torre del Palasciano non fu sempre felice. Anzi, la moglie spesso si lamentava della posizione scomoda della loro casa. Il pegno d’amore di stile fiorentino era senz’altro bello, ma la vita lontana da Via Toledo e dal centro di Napoli era una gran seccatura, ma l’amore superò ogni problema.
Accedere ai piani superiori della torre era inoltre una bella impresa fisica, con gradoni molto alti e scomodi. E quest’attività diventò sempre più difficile con il progredire dell’età e con il fisico sempre più malconcio.

Il Tondo di Capodimonte e le strade vicine, poi, una volta calato il buio diventavano pericolosissime, perché frequentate da ladri e gente di malaffare. La moglie, ansiosa, al tramonto si affacciava dalla torre più alta per cercare con il binocolo la carrozza del marito mentre percorreva Santa Teresa degli Scalzi.

Napoli vista dal Moiariello. Quadro di Salvatore Fergola, circa un secolo prima di Palasciano

Il fantasma del medico triste

In tutte le cose belle c’è sempre un fantasma. E anche qui, con uno dei panorami più incantevoli e immersivi di Napoli, non poteva mancare l’ombra di un uomo che, ad ogni cielo rosso sul Golfo di Napoli, si intravede dal lato della torre che si vede dal cavalcavia della Tangenziale. Si tratterebbe dell’ombra di Ferdinando Palasciano, che passò gli ultimi anni della sua vita bloccato nel letto, in preda agli stadi terminali del morbo di Parkinson.
La sua ultima volontà, pare, sia stata quella di guardare per l’ultima volta il panorama dalla torre: non ci riuscì più di persona, ma il suo fantasma, probabilmente, avrà tutta l’eternità per godere del panorama di Napoli.

-Federico Quagliuolo

Foto di copertina di Luca Esposito

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Panorama Torre del Palasciano
Panorama dalla Torre del Palasciano. Impossibile fare una foto a 360°!

Riferimenti:
https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/arte_e_cultura/15_dicembre_04/palasciano-non-solo-torre-ferdinando-omaggio-sala-3ea25ab6-9a78-11e5-9894-0d6d2be3d098.shtml
https://conosciamonapolielacampania.wordpress.com/2016/01/01/la-torre-del-palasciano-al-moiariello-capodimonte/
http://www.latorrediro.com/index.php

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