Mille volte provarono a distruggerla, mille volte è sopravvissuta: la chiesa del Gesù Nuovo è l’esempio di un vero e proprio prodigio che l’ha salvata dalla distruzione. Oppure è solo fortuna?

Nacque infatti nel 1470 come il palazzo nobiliare più bello della città ed apparteneva alla famiglia Sanseverino, nota per le sue ricchezze immense. All’inizio aveva un immenso giardino interno, con una meravigliosa fontana e ricchi decori rinascimentali.
Fu incendiata, ricostruita più volte, depredata. Fu anche bombardata assieme a Santa Chiara, ma per miracolo non esplose la bomba. Ed oggi possiamo goderci una meraviglia.

Chiesa del Gesù Nuovo interno
L’interno della chiesa del Gesù Nuovo, foto di Federico Quagliuolo

La chiesa del Gesù Nuovo, un palazzo sfortunato

La chiesa del Gesù Nuovo, quando non era ancora edificio religioso, fu la casa dei nobili che non permisero l’introduzione dell’inquisizione spagnola a Napoli nel 1547 (per motivi politici più che religiosi), ma il viceré Pedro de Toledo ebbe una risposta durissima: tutti i congiurati videro i loro beni confiscati e le loro famiglie caddero in rovina. Situazione ideale per l’ordine dei Gesuiti, che ne approfittò per acquistare nuovi terreni ed espandere il proprio potere. 
Accadde proprio così per Palazzo Sanseverino: i Gesuiti comprarono il palazzo e decisero di convertirlo in una immensa chiesa, per giunta in un luogo strategico: nel ‘500, infatti, Piazza del Gesù era uno slargo in prossimità dei ruderi della Napoli greca e latina, che stava venendo rapidamente smantellata per costruire gli edifici nobiliari che conosciamo oggi a Spaccanapoli.

Durante la sua storia il palazzo fu conteso fra gesuiti, francescani e Borbone, che, di volta in volta, hanno affidato la cura delle numerose ristrutturazioni a Ferdinando Fuga, Cosimo Fanzago, Massimo Stanzione, Aniello Falcone, Luca Giordano e tutti i più grandi artisti napoletani degli ultimi 400 anni. Un po’ come il Duomo di Napoli, la Chiesa del Gesù Nuovo fu il punto di incontro in cui collaborarono fra loro generazioni di artisti, passandosi il testimone di volta in volta.

La bomba esposta all’interno della sezione della chiesa dedicata a Giuseppe Moscati

Il miracolo della bomba


Dopo aver resistito agli infiniti lavori ed ai numerosi incendi che hanno più volte distrutto gli interni della chiesa, Palazzo Sanseverino riuscì a sopravvivere anche alla guerra: durante un bombardamento del 1943, gli aerei alleati provarono a spazzar via il centro storico della città, ma la bomba che avrebbe dovuto distruggerlo cadde di fronte all’altare della chiesa del Gesù Nuovo e rimase inesplosa. La vicina Santa Chiara, invece, fu rasa al suolo.

Chi ha fede dice che si è trattato di un miracolo, chi ha fede nell’occulto pensa a una magia fatta dagli alchimisti Sanseverino. Chi invece vuol farsi suggestionare dalle leggende popolari, parla della storia della melodia scolpita nelle pietre della facciata, che è una leggenda metropolitana nata pochi anni fa.

Tutt’ora è esposto l’involucro dell’ordigno all’interno della chiesa, vicino alla cappella di Giuseppe Moscati.
Nonostante la riconversione in edificio religioso, una traccia dei Sanseverino è rimasta: la bellissima facciata con il suo bugnato, tanto bello quanto misterioso. Una unione fra laico e cristiano, magia e fede, eretico e religioso. 

-Federico Quagliuolo

Sito ufficiale della chiesa

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  1. Avatar Daniele Pel
    Daniele Pel

    ma dove si puo’ ascoltare questa melodia?

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