Via Chiaia, strada dello shopping e fulcro di uno dei quartieri della movida napoletana, non è importante solo per questioni relative alla vita mondana, ma anche per edifici come Palazzo Cellammare. Immergendosi nel piacevole caos degli avventori delle varie boutique, è, in effetti, impossibile non accorgersi di questo edificio che, per il suo aspetto torreggiante, ricorda una fortificazione.

Palazzo Cellammare, con la sua possente struttura, domina la strada sottostante: è stato edificato agli inizi del XVI secolo, destinato a diventare residenza di campagna dell’abate di Sant’Angelo di Atella, Giovanni Francesco Carafa.

Allo stile cinquecentesco del fabbricato si contrappone lo stile barocco del portale d’ingresso , che venne eseguito dall’architetto Ferdinando Fuga. La facciata presentava delle decorazioni, sempre di Ferdinando Fuga, che però oggi sono quasi scomparse e solo parzialmente visibili attorno alle finestre del piano nobile. Di Ferdinando Sanfelice è invece il portale interno all’edificio che conduce allo scalone . Inoltre il palazzo era noto anche per l’immenso giardino che, nel corso dei secoli, ha visto diminuire di molto la sua grandezza a causa della fitta urbanizzazione della zona.

Palazzo Cellamare interno
Interni di Palazzo Cellammare

Una storia di alti e bassi

Con Luigi Carafa, agli inizi del XVII secolo, il palazzo incomincia a diventare un importante polo culturale dove avvenivano abituali incontri tra importanti letterati dell’epoca, come Giambattista Basile. Tuttavia la vita di questo palazzo non fu sempre così tranquilla, tanto è vero che  non solo venne  preso di mira dai rivoluzionari capeggiati da Masaniello ( nel 1647) , ma nel 1657 ,durante un’epidemia di peste, divenne persino un lazzaretto.

Nel 1695 il palazzo fu confiscato all’ultimo erede dei Carafa e fu messo all’asta; ad aggiudicarselo fu Antonio Giudice duca di Giovinazzo e principe di Cellamare.  Nel 1760 l’edificio fu però afittato dal principe di Francavilla,  il quale diede inizio a un nuovo periodo di intensa attività culturale, facendo riassurgere il palazzo al ruolo di cardine dell’attività intellettuale cittadina.

Ospiti eccellenti a Palazzo Cellammare

Ospiti di prim’ordine si annoverano tra quelli accolti dalle stanze di Palazzo Cellammare, da Goethe a Casanova, proprio il famigerato playboy veneziano, il quale fu anche uomo di lettere ed intellettuale, ma anche Torquato Tasso e svariati altri artisti. Persino Caravaggio, durante il suo secondo soggiorno a Napoli, fu ospitato all’interno di queste mura, mura che di fatto costituirono la sua ultima dimora. Ma la tradizione degli ospiti illustri non si è estinta presto, tant’è vero che nel Novecento il famosissimo matematico Renato Caccioppoli ha vissuto proprio qui, fino ai suoi ultimi giorni.

-Gaia Borrelli

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  1. Avatar salvatore
    salvatore

    grazie per questo piacevolissimo cammino nella storia e la cultura partenopea

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